Quando Giuseppe mi ha chiesto come stesse procedendo la mia vita, dato che non mi facevo più sentire, gli ho detto che non potrebbe andar meglio. Dopo cinque minuti ha suonato il campanello di casa mia, con in mano tanto di gelato al cioccolato e nocciola, con un sorriso che mi ha migliorato la giornata.
- Mi sei mancata quanto ad una scimmia manca una banana.
Mi tira a se, e mi stringe fortissimo, come solo lui sa fare. - Mi sei mancato.
- Quando decidi di scomparire così, all'improvviso, mandami un avviso. Sono venuto a casa tua mille volte, ma o non mi rispondeva nessuno o tua mamma che mi diceva che non c'eri. Per non parlarne dei tremila messaggi che ti ho scritto!
Mi stacco dall'abbraccio e mi siedo sul divano del salone, a gambe incrociate. - sono stata un tantino stronza.
- Che é successo? Hai litigato con Mat?
- Nono. Lui non c'entra niente, stranamente.
- E cos'é successo?
- Hanno licenziato mia madre. Ora sta mandando curriculum da tutte le parti, in cerca di un miracolo con sta crisi che c'è. E non li sta mandando solo qui, ma ha già chiesto a mia nonna di spargere la voce in qualche negozio o qualsiasi altra cosa.
- Cosa? Ma tua nonna é a Milano!
- Lo so.
Fa una faccia tra il stupito e la tristezza. -quindi forse te ne vai?
Lo dice così a bassa voce che fatico a capirne le parole.
- Sì.
- Cazzo. Ma perché? No, cazzo. Ti rendi conto? Io non voglio non vederti più!
Gli occhi gli luccicano, e mi alzo per abbracciarlo. - Mi dispiace, Gius.
- Quando ci rivedremo se parti?
- Non lo so. In questi giorni non so niente.
- Fanculo.
- Mi farò sentire, ti romperò dolcemente le scatole anche da lì.
- Sarà meglio per te, o tirerò giù la tua finestra, se ne hai lì.
Rido e annuisco. - me lo fai un sorriso?
- No. Mi hai dato la notizia più brutta che volessi mai sentire da te.
- Gius, non ti sto abbandonando. Ti sto soltanto dicendo che sarò lontana da te, ma non sarò assente. Ti prometto che appena ho la possibilità di scendere a Roma, verrò a cercare te. Non mi scordo di niente. Ci sono cose che capisci da subito, come se ti puoi fidare o no. E, in qualche modo, mi hai sempre fatto sentire come se fossi una della cose importanti per te. E ti sei preso cura di me, quando il mascara era colato e gli occhi erano rossi. E sei una delle due cose più importanti per me.
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Sei una tempesta non prevista.
Teen FictionVorrei dirti che l'estathè lo prendo sempre alla pesca, e sulle patatine non metto sempre il ketchup, vorrei dirti che quando piove di solito dimentico l'ombrello, vorrei dirti che mi giro sempre le dita tra le mani quando sono nervosa e che se rido...