13.
"Credevi non ci fosse più,
invece è lì nel cuore dove l'hai lasciata."
Sono passate due settimane da quando Mattia scappò sotto la pioggia insieme a Giulia e andarono a rifugiarsi su quel vecchio terrazzo. Sono state due settimane intense, in cui Mattia ha passato la maggior parte in silenzio o tirando fuori una parola solo per veder Giulia sorridere. E' stato da lei per tutto questo tempo. Non sembra essergli importato molto di avercela con lei o fare il duro, perché lei si è presa cura di lui tutto il tempo. Hanno mangiato la pizza in camera sua, letto insieme i vecchi libri che Giulia custodisce a casa sua, fatto una torta assieme, ha persino conosciuto Alice che è passata varie volte a casa sua ed, ogni sera, hanno dormito abbracciati, nel letto stretto di Giulia.
"Mat?" Francesco butta a terra i quaderni che non gli piacciono.
"Si?"
"Sei innamorato di Giulia?" Lo guarda, mentre Mattia boccheggia con una sigaretta stretta fra le dita.
"Cosa? No, ovvio."
"Siete carini assieme." Riprende a strappare i quaderni.
Mattia sorride. -"Perché stai facendo tutto sto casino? Non puoi semplicemente buttarli?" Indica i quaderni.
"No. Questi quaderni sono tutti bianchi."
"Ma dai? E come vuoi che siano?"
"Non m'importa. A me il bianco non piace, non ha senso e poi questi quaderni sono di Giulia quando era piccola." Dice.
"Come se ora fosse grande." Commenta Mattia sarcastico.
"Si, ma non è nemmeno quanto me. Ha la giusta età. Tu, invece, sei vecchio." Lo indica con il dito.
"Wow, grazie." Alza gli occhi al cielo.
"Alessandra non viene mai a trovarti?"
Mattia spegne la sigaretta nel posacenere e si alza, guardando fuori la finestra. -"Non importa."
"Non ti manca?"
Mattia non riesce a capacitarsi del fatto che quel bambino ragiona come un adulto. Cazzo, hai cinque anni, prendi il tuo dannato dinosauro e vai a giocare, pensa. -"Ci si abitua alle mancanze."
Giulia scende rumorosamente la rampa di scale ed entra in cucina. -"Mi ha chiamata Luca, ha detto se vuoi andare al bar, hanno quasi finito i lavori e vogliono mostrarti com'è venuto."
"Non lo so."
"Mattia, tu ci vai, basta. Ti ci porto io per i capelli, ma ci vai. Stai da due settimane chiuso qui dentro."
"Ma è possibile che devi rompere sempre?" Mattia alza gli occhi al cielo e sale le scale.
Giulia lo guarda salire le scale con un'espressione rabbuiata.
"Raga, guardate chi è venuto a trovarci!" Urla Lisa entusiasta.
Mattia sale i gradoni ed entra, guardandosi attorno.
"Ah ma allora sei vivo." Francesca gli getta le braccia al collo e lo bacia.
"Ringraziatemi, stronzi." Luca si toglie il berretto da testa e saluta l'amico con un colpo sulla spalla.
"Mattia, dobbiamo parlare." Francesca lo prende per il braccio, con l'intenzione di trascinarlo fuori.
"Ehm.. ciao." Giulia entra con il casco in mano e le chiavi nell'altra.
"Giulia, ti sei presa il motorino?" Luca la stritola e le bacia le guance.
In questo periodo hanno legato molto. La chiamava ogni giorno per avere notizie di Mattia e, spesso, si sono organizzati per farlo uscire, ma niente.
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Sei una tempesta non prevista.
Подростковая литератураVorrei dirti che l'estathè lo prendo sempre alla pesca, e sulle patatine non metto sempre il ketchup, vorrei dirti che quando piove di solito dimentico l'ombrello, vorrei dirti che mi giro sempre le dita tra le mani quando sono nervosa e che se rido...