Capitolo 18

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Mattina
Mi svegliai circa alle 9.50, perché il telefono cominciò a suonarmi.
Era Lorenzo
Hei Amanda, posso venire a prenderti?
Si, tra 10 minuti pronta
E riattaccò.
"Alaska, grazie di tutto, ma ora devo andare a casa"
"Ti accompagno?"
"No, viene a prendermi Lorenzo"
Lorenzo venne a prendermi.
Appena lo vidi, corsi da lui e lo baciai.
"Ciao amore!" Dissi
"Ciao" che strano che è oggi.... cos'è successo mentre io ero via?
"Che hai Lorenzo?"
"Ti spiego in macchina"

"Allora?!"
"Il capo mi ha incaricato un lavoro che io non ho intenzione di svolgere"
"Cioè?!"
"Devo uccidere un mio conoscente. Tu non lo conosci."
"Prova a dirmi chi è!"
"... non voglio"
"Dai Lorenzo...."
"Devo uccidere un mio amico d'infanzia che abita in un luogo disabitato qui a Los Angeles, perché non ha pagato al mio capo gli ultimi tre mesi"
"Mi dispiace Lorenzo. Ma... se non lo uccidi, che succede?"
"Non lo so nemmeno io. Forse licenzia chi non ha eseguito i suoi ordini, o forse lo uccide."
"Lorenzo, non voglio che ti succeda nulla." Dissi guardando in basso.
"Rimarrò vivo solo per te, perché sei l'unica cosa che ho al mondo"
"Ti amo Lorenzo. Ricordatelo"
"Anch'io. Ricordatelo"
Mi diede la mano e me la strinse.

Lorenzo ed io ci fermammo un pò nel boschetto, così ne aprofittammo per conoscerci meglio.
"Bhe, come sai, i miei genitori mi hanno cacciata, e non ho per niente voglia di ritornare da loro. Tu invece? Ceh, i tuoi genitori?"
"I miei genitori? Non li ho mai visti, o almeno, i miei veri genitori. Sono stato adottato da due drogati che non mi hanno mai considerato in questi anni di vita."
"Cazzo. Mi dispiace amore"
"Fa niente. È un pò anche per questo motivo che avevo paura di amarti. I miei non mi hanno mai amato veramente, e ciò mi ha portato a non saper bene cosa volesse dire "amare qualcuno""
"Anche i miei non mi hanno mai "amata" o "voluto bene". Non gliene fregava nulla se stavo a casa o no, cosa facevo...."
"Senti, andiamo a casa. Sono davvero stanco e ho voglia di stare con te sul divano a guardare un film"
"Va bene"

In macchina
Forse le parole, il suo modo di far tutto, mi aveva eccitata. Merda, avevo voglia di farlo.
Non vedevo l'ora di andare a casa sua.

Appena arrivati, salì le scale in velocità.
"Come mai corri?"
"Lorenzo. Ho voglia di stare con te sotto le coperte!"
Così si mise a correre anche lui.

Lorenzo
Forse era eccitata.
No, è eccitata.
Appena entrai nell'appartamento, la presi tra i miei fianchi, la sbattei al muro e comiciai a baciarle il collo, poi la bocca.
Le tolsi la maglia, lei fece lo stesso con la mia.
La buttai a letto e mi misi sopra di lei. Mi tolsi i pantaloni e i boxer. Poi, con delicatezza, le tolsi i pantaloni, gli slip e il reggiseno. Creai dei piccoli succhiotti attorno al suo caldo collo, mente lei me ne fece sugli addominali.
"Vuoi farlo?" Le chiesi
"Si...."
Mi infilai le protezioni e partì.
Questa volta andai avanti per qualche minuto. Amanda venne.
"Hei, tutto bene?"
"Continua ti prego"
Eseguì gli ordini.
Dopo un pò, lei comincia a baciarmi, così smisi.
E ci addormentammo, anche se erano solo le undici di mattina.

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Robbie♥

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