Capitolo 22

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"Amanda, devi perdonarmi. Ho scopato una ragazza che nemmeno conosco, per pura stupidità. Ero ubriaco."
"Ma Lorenzo, è tutta colpa mia. Sono scappata e sono andata in un parcheggio non so dove. Poi Alaska mi ha chiamata e mi ha detto che è successo...."
Dissi appoggiando la mia mano sulla sua guancia. Ero seduta sulle sue gambe e, d'un tratto, strizzò gli occhi dal dolore, così mi alzai e andai dai ragazzi e Alaska, per annunciare la novità.
Dei dottori, però, mi fermarono ed altri entrarono da Lorenzo.
"Dobbiamo parlarle signorina Brooks."
".... ok?!"
"Ci segua"
Vidi Yuri, e gli feci segno che Lorenzo si era svegliato.
Mi portarono vicino all'uscita dell'ospedale.
Avevo davanti a me due dottori, ma notai una casa... non avevano il cartellino distintivo che tutti i dottori devono avere obbligatoriamente, così comincia ad isospettirmi.
Cominciarono a farmi delle domande su Lorenzo, come: conosce lei il signor Paggi, da quanto lo conosce, se lo avevo visto con qualche ferita negli ultimi giorni.... all'ultima domanda non sapevo cosa rispondere. Se erano degli agenti in borghese? Che rispondo? Dissi semplicemente che non avevo notato nessuna ferita.
Poi mi chiesero
"Che lavoro svolge Lorenzo?"
"Lorenzo è uno studente, abbiamo finito scuola il giorno del ballo di fine anno."
"Non fa nient'altro?"
"Non conosco la sua vita privata"
"Ma la dovrebbe conoscere"
"Non siamo fidanzati, siamo innamorati."
"Ok, può andare"

Corsi nella camera di Lorenzo, c'erano i "my dreams".
"Ragazzi, dovete farmi un favore. Potete uscire un minuto? Devo parlare con Lorenzo"

"Che c'è Amanda?"
"Ci sono dei poliziotti fuori. Mi hanno appena interrogata."
"Dobbiamo andarcene Amanda. Cazzo,hanno tutti i miei documenti.... però non sanno dove abito. È un piccolo vantaggio. Possiamo trasferirci, andare lontano da qui. Ma voglio farlo con te, solo con te.
Mi inventerò un nuovo nome e ci trasferiremo."
"Lorenzo devi rimanere qua, non riesci nemmeno ad alzarti"
"Si, ci riesco. Ora aiutami a mettermi nella sedia a rotelle"
Con velocità, aiutai Jar.
Chiamai Matteo e gli chiesi di aiutarmi a distrarre i medici, così nel frattempo avrei portato fuori Lorenzo.
Spinsi la sedia e corsi: ecco l'uscita. Vicino alla porta c'erano delle stampelle, le presi. Magari avrebbero servito.
Prendemmo un taxi che ci portò a casa di Lorenzo.
Arrivati salimmo sino al suo appartamento (Jared si aiutò con le stampelle prese prima), aprimmo la porta e ci buttammo sul divano per prendere fiato.
"E ora che facciamo?" Chiesi
"Non lo so Amanda. L'unica opzione è quella che ti ho detto prima, cioè trasferirsi, ma la mafia sa tutto di me e può ritracciarmi."
Il telefono di Lorenzo squillò.
Era il suo capo.
"Paggi, che cazzo ti è successo? Sei scomparso?"
"Capo, mi si era rotto il telefono e non ho potuto rispondere."
"Domani devi andare da Mr.Walter"
"Sarà fatto"

"Che hai amore?" Chiesi impanicata.
"Non voglio più fare parte della mafia. Io ti amo Amanda e non voglio morire per dei coglioni che mi obbligano a uccidere o a fare qualsiasi cosa al di fuori delle regole. Maledetta quella volta che ho accettato di fare questo lavoro"
"Che succederà ora amore?"
"Non lo so davvero Amanda. Non lo so."

Robbie♥

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