capitolo 13

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Mi svegliai un po intontita, un forte mal di testa mi fece gemere, dannazione che male!
"Buongiorno piccola" mi voltai appoggiandomi al cuscino mentre daniel mi guardava a petto nudo e con la testa sopra il braccio appoggiato sul cuscino, indugiai più del dovuto lo sguardo sui suoi bicipiti e lui se ne accorse "a volte penso che tu stia con me solamente per il mio corpo" sorrisi maliziosamente e lui alzò un sopracciglio "sei una donna impossibile" scoppiammo a ridere divertiti prima che qualcuno bussò alla porta facendo ringhiare daniel "sono dylan, vorrei parlare con luna" daniel s' incupì "non ora dylan, vattene!" Mi sorpresi della risposta di daniel, era la prima volta che lo vedevo così...così...strano.
"Vuole parlarmi!" Daniel sbuffò infastidito "aspetterà, ora hai bisogno di riposo, sei stata in coma un anno intero e credo proprio che io prima di tutti debba stare con te, gli altri vengono dopo" alzai gli occhi al cielo e dylan bussò di nuovo "o te ne vai o ti stacco la testa dal collo prima di giocarci a calcio con tutti gli altri!" Ridacchiai a quella specie di minaccia che daniel aveva fatto, era troppo buffo quando cercava di far paura alle persone.
"Daniel non sei l'unico che ha bisogno di lei e in quanto a suo migliore amico esigo che esca e mi parli" daniel ringhiò di nuovo incattivito "HO DETTO VATTENE" sobbalzai dal suo tono di voce e lui mi abbracciò guardandomi confuso.

Sentimmo dylan imprecargli contro non proprio belle parole prima di andarsene sbattendo i piedi come un bambino, risi divertita nei giorni in cui ero in coma daniel e dylan non si erano proprio riappacificati, forse non avrei dovuto dire a daniel della decisione di dylan di seguire il fratello bob nel branco di gigi. Gigi il solo pensare a lui e alla sua crudeltà mi si rizzavano i peli delle braccia, volevo vendetta per aver ucciso alex e per avermi quasi uccisa a me, aveva superato ogni limite, non potevo permettergli di rovinare vite altrui quindi dovevo trovarlo e ucciderlo, sicuramente bob mi avrebbe odiata per aver ucciso il suo alfa ma non potevo lasciarlo disfare il mio amico, l'avrebbe fatto ammazzare sicuramente, soprattutto ora che alex non poteva più proteggerlo.

"Vuoi parlarne?" Venni sbalzata via dai miei pensieri e subito m'incupii. No non volevo parlarne, ero ancora troppo scossa e la ferita fattomi da alex non si era ancora chiusa.
"No, non ancora!" Lo sussurrai sentendo un vuoto incolmabile dentro al petto, le immagini dell'addio di simone mi votticavano in testa senza sosta, non osavo pensare a cosa gli potesse succedere altrimenti sarei scoppiata in lacrime per il suo atto di coraggio. Dovevo tutto a simone, lui mi aveva protetta, salvata, curata e aiutata in tutto era come un fratello e per me aveva rinunciato a tornare in vita "voglio...voglio sapere di simone!" Daniel si grattò i capelli agitato "papà ha perso le staffe appena lo sciamano ha detto che eri morta, e ha iniziato a dare di matto. Simone si trovava tra te e lui...papà voleva saltarti addosso ma simone l'ha fermato venendo trafitto dalle sue zanne, ricordo che si accasciò sul pavimento inerme e subito entrò in stato di tranche o coma come te" mi misi a guardare il soffitto ferita nel sapere che simone era in quella situazione solamente perché aveva cercato di proteggerla, era sempre colpa mia, mi sentivo in colpa per tutto, per ogni singola cosa che era capitata ad ogniuno di loro, ero stata una pessima compagna, alfa, amica e una pessima sorella e figlia per tutti, non mi meritavo niente di quello che avevo e del bene che mi dimostravano.

Mi sentii stringere un braccio e subito daniel mi abbracciò stretta per farmi capire che lui c'era e ci sarebbe sempre stato, quanto lo amavo "daniel" lo chiamai e lui fece un mugugnio, stava per addormentarsi "ti sentivo quando mi parlavi" lo vidi alzare la testa di scatto guardandomi sorpreso in volto "davvero?" Gli sorrisi e lo baciai dolcemente, il mio uomo non mi aveva mai abbandonata, non potevo dire lo stesso di me che ogni volta lo lasciavo facendolo soffrire ma da oggi in poi avrei cercato di non fare cazzate per non rischiare più la vita, anche se sapevo che non ci sarei riuscita a lungo visto il mio carattere.

"Cos' è successo mentre non c'ero?" Daniel s' immobilizzò all'istante facendomi entrare in stato di allerta "abbiamo una guerra in atto contro i vampiri e molta gente è morta, poi ci siamo trasferiti qui in Spagna, cosicché kumar e camilla potessero tenere a bada entrambi i branchi intanto che io...io...si insomma non ero momentaneamente capace di prendere decisioni che non portino il branco in pericolo" sgranai gli occhi, eravamo in spagna? "Ma ora stanno tutti bene? E balthazar? E roxy e percy? Li siete riusciti ad aiutare?" Daniel annuì, sospirai sollevata almeno qualcuno felice lo ero riuscita a rendere "balthazar è scomparso subito dopo aver aiutato i due fratelli e loro ora si sono trasferiti ad hong kong unendosi al loro gruppo di vampiri per rimanere al sicuro da eventuali attacchi dei loro aggressori, ti ringraziano e verranno a trovarti appena le acque si saranno un po eclissate, altrimenti avrebbero spedito una lettera" annuii un po felice e un po offesa, non ero riuscita a salutarli ne a conoscere la loro madre, che conosceva la mia, ma mi stava bene comunque, d'altronde ora erano di nuovo tutti insieme felici, non avrei potuto desiderare di meglio.
"E tu?" Lo vidi alzare un sopracciglio prima di abbassare gli occhi, oh no era successo qualcosa di brutto me lo sentivo "ho ucciso parecchia gente, luna...ricordi la ragazza bionda che lavorava all'hot dog mania?" Annuii ricordando la sua sfrontatezza nel provarci con lui davanti ai miei occhi, non potevo biasimarla 1 non eravamo fidanzati, 2 daniel è uno schianto da paura. "L'ho uccisa" trattenni il respiro prima di abbracciarlo e confortarlo "non m'importa degli errori che hai fatto, io ti sposo lo stesso" lo vidi irrigidirsi spostandosi da me e guardandomi negli occhi con una strana luce "come hai detto?".

wolf - l'oblio (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora