Capitolo II ~ La festa.

4.2K 199 43
                                    

Non è così che puoi arrivare al mio cuore, alla mia testa,
alla mia mente, a nessuno di questi.

Questo è soltanto il mio modo di sfogare i miei sentimenti più profondi.

Questa scintilla di nero che sembro tanto amare

Possiamo dare un po' di matto,

tanto per divertirci,

Senza neppure tentare di contenerci.

Lasciandoci andare.

- Flesh, Simon Curtis.

**

Quando Alice arrivò nell'aula di letteratura, i posti migliori erano già stati occupati. Una biondina in terza fila centrale le sorrise.

Guardò oltre.

Odiava le persone positive di prima mattina. Insomma, Alice odiava le persone positive e generalmente, odiava ogni essere munito di parola. Nessun altro posto abbastanza lontano dalla cattedra era disponibile, allora, borbottando insulti a caso, prese posto vicino a quella ragazza sperando che presto qualcuno occupasse il posto davanti a lei altrimenti sarebbe stata fin troppo visibile.

- Ciao, sei nuova? - la sua voce era acuta, forse anche troppo.

E' anche una di quelle che fanno domande di primo mattino, andiamo bene, pensò Alice.

- Si - rispose secca.

- Io mi chiamo Lily, tu sei...?-

- Alice - la ragazza si guardò intorno sperando nell'arrivo del professore cosicché quella presunta conversazione potesse velocemente giungere al termine.

- Da dove vieni? -

Ma perché deve sorridere così tanto? Non le viene mai una paralisi al viso?

- Londra. Sì, è vero ciò che dicono, è una città umida e piovosa ma io la amo lo stesso. Sono qui perché a mia madre è venuta la felice idea di accettare uno stupidissimo lavoro qui vicino e perché aveva voglia di cambiare vita. A proposito, io amavo la mia vecchia vita. Si, vorrei tornarmene lì.-

Il tono di voce che aveva usato la ragazza era stato piuttosto piatto, atono. Aveva probabilmente centrato tutte le domande che Lily avrebbe voluto porle, poiché quest'ultima era rimasta leggermente sorpresa.

- Ma come...- tentò di articolare una frase la bionda.

Alice conosceva bene i tipi di persone come Lily. Bella, curiosa, vivace, solare, probabilmente credeva nell'oroscopo, nell'amore a prima vista, nei film romantici e in tutte quelle stronzate lì, glielo si leggeva in faccia. Probabilmente era anche amante della letteratura, romanzi rosa si intende non la letteratura che si studiava a scuola, e nemica giurata della matematica, un po' come tutti d'altronde. Insomma, si attuarono una serie di meccanismi nella mente di Alice pari a quelli dei giocatori di scacchi quando riuscivano a prevedere almeno le quattro successive mosse dell'avversario. La ragazza era conscia che se avesse risposto con un 'Conosco le tipe come te', la bionda se ne sarebbe uscita con la solita domanda 'E che tipa sono?' avrebbe teso le orecchie e l'avrebbe ascoltata come milioni di persone statunitensi facevano con Oprah Winfrey o gli italiani con l'oroscopo di Paolo Fox. Visto che la voglia di interloquire era decisamente calata, Alice si limitò a fare spallucce e - Sesto senso - disse soltanto.

Pure Heroin ~ L.H Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora