Capitolo IX ~ But darling, u aren't Alice in Wonderland.

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Più che il Paese delle Meraviglie, quello,

sembrava il Paese degli Orrori.

- Anonimo.

**


«Amanda Perrish? Sul serio?» domandò Michael allibito.

Luke sorrise soddisfatto «Proprio lei, mi ha fatto un pompino giusto venti minuti fa.»

«Ma è la figlia del reverendo» il ragazzo dai capelli blu era seriamente confuso.

«Cosa vuoi che ti dica, è una pecorella smarrita ormai» disse scoppiando a ridere.

Luke continuava a raccontare la sua scappatella con la figlia del reverendo, ma nel frattempo aveva notato solamente una cosa: l'assenza di Alice. Quella mattina non si era presentata neanche a scuola. Hood notò la sua ragazza controllare costantemente il cellulare e «Si può sapere che diavolo stai facendo?» le domandò.
Lily si portò la lunga coda bionda e perfettamente lisciata ed ordinata sull'altra spalla «Alice oggi non è venuta a scuola.»
«E quindi?»
La ragazza diede una piccola spinta a Calum «Non capisci? Forse le è successo qualcosa!» sbottò.

Lily non aveva mai avuto amiche. Tutte l'avevano sempre presa di mira perché amica di Luke e gli altri. Poi, da quando si era messa con Calum - che era uno dei ragazzi più desiderati della scuola - la cosa non aveva fatto altro che peggiorare. Poi era arrivata Alice, che se ne fregava altamente di tutti e non l'aveva giudicata, non l'aveva disprezzata per la sua bellezza, anzi, una volta aveva anche affermato al tavolo «Giuro che se fossi stata lesbica avrei cercato di conquistarti» poi si era voltata verso Calum «e credimi che ci sarei riuscita» aveva sogghignato soddisfatta. Lily si era molto affezionata a lei, nonostante fossero acqua e fuoco. L'aveva già definita la sua migliore amica.

«O magari ha solo bigiato, oppure si è ammalata» cercò di far ragionare la bionda Hood.

«Non ha bigiato. Vi dico che è successo qualcosa. Non risponde ai miei messaggi e neanche alle mie chiamate. Ha spento internet. Non accede su whatsapp da ieri alle tre, cioè, subito dopo essere tornata a casa.»

Ok, era strano.
Luke si alzò di scatto «Dove vai?» domandò Michael.
«Approfitto dell'assenza di Alice per andare a spacciare.»

Non capiva perché, ma quando uscì da scuola, invece di andare al solito posto, si diresse verso il parcheggio. La sua jeep nera risaltava sulle altre vetture.
Senza pensarci troppo, mise a moto e a tutta velocità imboccò la strada che lo avrebbe portato dritto a casa di Alice.
L'ultima volta che era andato da lei - per dirgli a modo suo che gli dispiaceva per averla trattata male - non gli aveva neanche aperto la porta. Ripensando a quel pomeriggio, a Luke venne in mente quanto la ragazza gli fosse sembrata nervosa e strana «Ho cose più importanti a cui badare» aveva continuato a dire in modo evasivo.
Il giorno prima aveva notato le sue occhiaie e il suo aspetto che non promettevano nulla di buono.
E infine era diventata irreperibile.
Doveva ammettere di essere preoccupato, un pochino.
Ma solo perché altrimenti, se le fosse successo qualcosa, non avrebbe avuto nessuna con cui giocare, nessuna da sfidare.
Una volta arrivato davanti a casa di Alice - dove la macchina della madre era rimasta parcheggiata - Luke rimase per qualche minuto fermo a pensare e a darsi dello stupido.
Magari la madre si era sentita male e semplicemente aveva dovuto occuparsi di lei.
Oppure era lei che non stava bene e non aveva voglia di sentire nessuno.
Fece per andarsene, però poi sentì delle urla.
«È solo colpa tua! Avrei dovuto abortire il giorno dopo aver saputo di essere incinta.»
Qualcosa era stato lanciato provocando un rumore spiacevole. «Vattene! Voglio che tu vada via e non torni più.»

Pure Heroin ~ L.H Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora