Capitolo XXIII - But then I just thought, Is it worth it?

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«Sto solo valutando».
«Cosa stai valutando?»
«Quanti danni dovrò riparare.»

- Blair Holden.

**

Il ticchettio dell'orologio rimbombava nella testa di Alice.
Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro. Due minuti ancora e avrebbe potuto respirare un po' di aria fresca nel giardino della clinica.
Due anni.
Era passato veramente tutto quel tempo?

La porta si aprì di scatto e si richiuse altrettanto velocemente mostrando ad Alice l'ultima persona che avrebbe voluto vedere.
Sentì gli occhi spalancarsi increduli. Forse aver preso le pillole quel giorno non le aveva fatto bene. Ma ne aveva sentito il bisogno. Per una volta, per una dannatissima volta, quelle pillole che tanto si ostinava a far finta di ingoiare, le erano sembrate l'unico modo per riuscire a sopportare quelle ventiquattro ore, dove continuava a rivivere incessantemente quella notte.

- Tu non sei reale. -

Lo ripeté più volte mentre stringeva le palpebre per evitare di guardarlo negli occhi.

- Ice, ti porto via da qui. -

**

Non appena Alice rimise piede a scuola, tutti non avevano fatto altro che puntarle gli occhi addosso. E no, di certo non era perché era venuta a mancare negli ultimi tre mesi. La cosa che faceva tanto sbalordire gli studenti della Green era che il bellissimo e tenebroso Luke Hemmings avesse varcato la porta dell'edificio tenendola per mano. 
- Ma quindi stanno insieme?
La gente continuava a mormorare e mormorare, tanto che Alice anziché andare a mensa, all'ora di pranzo, preferì uscire fuori in cortile.

- Ti stavo cercando.
- Tana per Alice, mi hai trovata.

Il sarcasmo era evidente, in quei mesi, dopotutto, non era cambiata radicalmente. Le avevano prescritto delle medicine contro l'ansia e la depressione che non avrebbe mai preso. Alice non era depressa e l'ansia le veniva solo in casi estremi. Non era malata e non era pazza. 

- Ehi, cosa succede?

Luke prese posto accanto a lei sulla panchina. I suoi occhi erano chiari, cristallini. Diversi rispetto a come lo erano la prima volta che lo aveva incontrato, esattamente in quel cortile, pochi metri più avanti. Sembravano passati anni, eppure erano a malapena passati sette mesi. Come avevano cominciato ad amarsi? Quando era successo esattamente? Era iniziato tutto con una minaccia alla quale Alice aveva dato poco conto, poi la festa, i giochi e dopo ancora cosa?
In quale preciso momento, Hemmings aveva iniziato a scheggiare la sua corazza? E quando era riuscito ad entrarci, creando per loro due un mondo parallelo a quello in cui vivevano tutti?
Alice aveva paura, del loro mondo. Non aveva mai provato nulla del genere. E se lui fosse andato via o, peggio, se Luke fosse morto a causa della droga? In quel momento ne era uscito, ma chi le poteva garantire che non ci sarebbe ricaduto? 
Lei aveva parlato chiaramente, se lui fosse morto a causa della droga, lei si sarebbe buttata da quel palazzo.
Ma ne era davvero sicura?

Lo avrebbe fatto davvero?
Era la risposta a quelle stesse domande che la terrorizzava.
Cosa ne sarebbe stato di Alice Parker senza le emozioni che le regalava il mondo parallelo costruito insieme a Luke Hemmings?
Quest'ultimo continuava a guardarla perplesso. Aspettava una risposta, peccato che la ragazza avesse dimenticato la domanda postale. 

- Hai smesso di prendere quella merda? - chiese senza troppi giri di parole.
- Perché me lo chiedi?
- Perché non rispondi?

Doveva capirlo una volta per tutte. Alice voleva capire se ne valesse la pena, di stare sospesa sopra una fune in punta di piedi. Perché stare al passo di Luke significava questo: tantare di portarlo a galla oppure affondare con lui. La sua vita era paragonabile ad una di quelle giostre mortali. Il suo mondo girava troppo veloce, tanto da non farle capire niente ed Alice invece si era sempre autoimposta regole ben precise: piedi saldi a terra e mente lucida. 

- Non mi sono mai fatto da quando sono uscito dalla clinica.
- Davvero? - Alice era quasi incredula.
- Davvero.
- Mi dirai mai perché hai cominciato? 

Luke si alzò, innervosito dalla domanda della ragazza. Lo aveva fatto di nuovo, aveva pigiato su un argomento sbagliato in un momento che sembrava giusto. Nel momento esatto in cui il biondo iniziò ad incamminarsi nuovamente verso l'edificio, venne bloccato.
Alice lo abbracciò da dietro con una dolcezza che non credeva neanche di possedere.

- Vorrei solo poterti amare fino in fondo. E per farlo voglio sapere tutto di te, nulla mi farà scappare. Voglio solo stare al tuo fianco.- 

Poté sentire Luke sospirare, ma nonostante ciò, il ragazzo le strinse le mani piccole e fredde. Si voltò per poter guardare Alice dritto negli occhi.
- Ne sei sicura?
Annuì.
- Ho ucciso mio fratello.

Pure Heroin ~ L.H Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora