Capitolo XXXVI

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Il cartello davanti a noi diceva 'Benvenuti a Las Vegas'.

-Sono troppo emozionata.- Sclerai saltando sul sedile e quasi facendo andare fuori strada Cam.

-E devi vedere ancora il nostro hotel ahah.- Rise lui emozionato.

Il viaggio era durato due ore e ci saremmo fermati una notte.

Non riuscii a non guardare i messaggi di Nash.

"Ho saputo che sarai con noi in tour."

Faceva sicuramente finta di non saperlo per iniziare una conversazione.

Bloccai il cellulare e guardai avanti, vi stavamo inoltrando nella città.

-Stasera andiamo a mangiare in un posto magnifico.- Disse Cam facendomi l'occhiolino.

Gli sorrisi e abbassai il finestrino per sentire se era caldo come a Los Angeles.

Si moriva come in California.

-Fa veramente caldo.- Commentai.

-Siamo ad inizio estate piccola ahah.- Disse Cam.

Non ero ancora nell'ordine delle idee che avremmo passato un sacco di tempo insieme e per tre mesi senza andare a scuola. Ero elettrizzata.

-Come sarà con tutte le fan?- Era la mia unica preoccupazione dopo Nash.

-Dovranno iniziare ad abituarsi alla tua presenza come hanno fatto con Madison.-

Madison era veramente forte e aveva passato un periodo difficile coperta di insulti, la mia vita non era ancora stata così ma ero sicura che presto, quando mi avrebbero vista in tour con i ragazzi, mi avrebbero insultata tantissimo.

Sospirai.

-Comunque andrà ci saró io Lau.- Mi rassicuró.

-Spero non mi prendano per un antipatica almeno...-

-Sono sicura che non sarà così. Tu cerca di essere più carina possibile con le persone e vedrai che ti accetteranno presto.-

Dovevo essere carina.

-Anche se per esempio incontriamo persone in giro per questa città, non andare via ma stammi vicina mentre faccio foto con loro.-

Annuii.

-Ricevuto capo.- Scherzai con la mia solita risata.

-Come si fa a non volerti bene?- Disse lui ridendo con me.

Parcheggiammo davanti a un hotel che non avevo guardato poiché stavo parlando con Cam. Era lui ad avere sempre la situazione in mano, per fortuna non guidavo io altrimenti saremmo arrivati a San Francisco invece che a Las Vegas.

Scendemmo dall'auto e alzai subito lo sguardo.

Un tappeto rosso portava ad una porta gigantesca con ai fianchi due signori in giacca e cravatta.

Eravamo entrati con la macchina direttamente davanti all'entrata.

Un uomo prese le chiavi dalle mani di Cam e un'altro ci portó le valigie accanto alla porta.

-Ti piace?- Mi chiese Cam prendendomi la mano e avvicinandomi a lui.

-È stupendo.- Dissi guardandolo negli occhi.

-Come te.- Rispose lui baciandomi.

Ci sorridemmo e poi entrammo mano nella mano.

Un uomo dello staff ci seguiva con le valigie.

La reception era enorme, con un bancone di marmo e i pavimenti lucidi, splendenti. Al centro dell'enorme sala c'era una scalinata enorme che portava alle camere.

I Viners // Nash Grier & Cameron Dallas (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora