Capitolo XLIX

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Cameron.

-Cos...- Mi bloccó.

-Ti ho preparato la colazione.- Disse lui con un sorrisone.

Appoggiò sul mio letto un vassoio di argento, con un piatto, pancake, marmellata, cioccolato, caffé, fragole ed altre cose buonissime.

Rimasi mezza addormentata e confusa.

-Dov'é Nash?- Gli chiesi.

Ero sicura di ricordare si fosse addormentato con me.

-Non so...- Disse Cameron sedendosi vicino a me con aria delusa.

-Okay...- Sussurrai prendendo una delle forchette appoggiate al vassoio.

-Non dovevi disturbarti, grazie...- Dissi guardandolo per un secondo.

-Questo ed altro!- Esclamó lui con un sorrisone poi ritornó alla sua espressione delusa.

-Hayes?- Chiesi.

-Non ho visto nessuno.- Disse lui.

Annuii e ricominciai a mangiare.

Era tutto ottimo.

Farcii un pancake con del cioccolato e lo misi al lato del piatto.

-Tieni.- Dissi guardando Cameron.

Lui fissó profondamente i miei occhi.

Rimanemmo un po' in silenzio cosí finché sentii le mie guancie avampare.

Lui afferró il dolce e se lo mise in bocca, tra le sue labbra perfette.

Poi masticó con un espressione che non capivo.

Accennai un sorriso poi le emozioni del giorno prima ritornarono nella mia mente.

Lasciai il vassoio sulle coperte e mi alzai.

-Non mi va che ti avvicini così a me.- Dissi seria guardando Cam.

Lui mi fissava, ma non in faccia.

Abbassai lo sguardo, ero in intimo.

Sbuffai e afferrai una delle maglie di Nash che mi arrivava fino alle ginocchia e la indossai.

-Potevi benissimo rimanere cosí per me ahah!- Disse Cameron sorridendo e abbasando lo sguardo.

Non credevo alle sue parole. Era lí per prendermi ancora in giro?

-Vattene subito!- Gridai presa da una crisi isterica improvvisa.

Cameron si alzó e venne verso di me.

Io indietreggiai fino a ritrovarmi sul muro.

Lui era sempre piú vicino.

-Vattene!- Ripetei.

-Perché lo pensi... perché pensi che io abbia voluto farlo?- Sussurró lui.

-Vai via!- Dissi ancora ma lui mi afferró le mani.

-Dimmi che mi ami ancora ti prego...- Disse lui.

-Cameron!- Esclamai io.

Si appoggió a me mentre ero schiacciata al muro bianco, appoggió la sua fronte sulla mia.

Respirai profondamente.

Il mio cuore stava battendo fortissimo.

-É stato Nash a prendere il tuo cuore eh? É stato Nash a ficcarti tutte quelle cose in testa.- Disse.

-Cameron... non é colpa di Nash... ma tua!- Dissi io.

-Non é andata come pensi...- Disse Cameron.

I Viners // Nash Grier & Cameron Dallas (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora