Capitolo XVI

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-Ragazzi.- Elizabeth era in piedi dietro di me, aveva una faccia sconvolta.

Mi girai di colpo, mi guardó, poi guardó Cameron.

-Nash... ha fatto un incidente.- La sua voce si spezzó e una lacrima le rigó il viso.

Sentii un tonfo al cuore. Tutto diventò più grigio. Mi alzai di colpo, presi la mia borsa e la mano di Cam.

-Cam, andiamo.- Sapeva già dove dovevamo andare.

-Laura, è nella stanza 48A. Lo stanno tenendo sotto controllo, non lo possono svegliare ancora.-

-CAM ANDIAMO.- Ripetei più forte.

Cam era spaventato. Era visibile dal suo viso che prima era molto più rilassato.

-Cazzo... il mio migliore amico...- Accelleró al solo pensiero di Nash in pericolo.

Il viaggio fu molto teso, in pochi minuti fummo davanti all'ospedale.

Entrammo dalla porta principale e corremmo su per le scale.

-Possiamo usare l'ascensore.- Mi disse Cam bloccandomi.

-Va bene.- Risposi agitata precipitandomi accanto all'ascensore.

Premetti insistentemente il bottone di chiamata e poi rimasi ferma con le gambe che tremavano e il cuore a mille.

Arrivata l'ascensore salimmo premendo il piano in cui dovevamo andare.

Guardai il viso di Cam. Aveva le sue bellissime labbra aperte e respirava affannosamente con aria preoccupata.

-Cam...- Gli strinsi la mano forte.

Mi guardó e mi accarezzó la guancia.

Affondai il mio viso nel suo petto, le sue braccia mi circondarono e sentii una sensazione allietante.

Gli diedi un bacio a stampo.

-Andrà tutto bene.- L'assicurai.

-Si.- Disse lui.

L'ascensore s'aprí e noi uscimmo di corsa.

-Camera 48A.- Disse Cam vedendo una targhetta azzurra e bianca accanto ad una porta.

Guardammo dalla porta e poi entrammo.

Chad era seduto sul bordo del letto.

Nash era a bocca aperta, con delle cannette che gli uscivano dal naso e dalle braccia. Un piccolo tic ritmava il suo battito cardiaco.

-Cos'é successo?- Chiese Cam al padre del suo migliore amico.

-Stava tornando dal suo meeting... deve essersi sentito male o ha avuto un colpo di sonno... è andato contro un'altra macchina ed è finito fuori strada.-

Guardai le guance gonfie di Nash nel letto. Aveva un labbro rotto e una ferita sul collo.

-L'hanno sedato per non fargli sentire il male.-

Cam mi strinse la mano e io ricambiai. Potevo capire la sua agitazione.

Decidemmo di aspettare nuove notizie fuori in corridoio, seduti su dei seggiolini.

Ad un tratto corse verso di noi Hayes.

-Dov'è?- Ci chiese.

Io e Cam indicammo la porta della stanza e lui entró veloce.

Dopo cinque minuti riuscí e si sedette accanto a noi.

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Guardai negli occhi Cam ed iniziai a baciarlo. Sentii un brivido percorrermi tutta la schiena fino al collo.

I Viners // Nash Grier & Cameron Dallas (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora