Chapter 9

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Il rumore fastidioso di quello che sembrava essere un cellulare che squillava mi fece risvegliare dal mio dolce sonno. Aprii lentamente le palpebre strizzando gli occhi piú volte, alzai la testa dal morbido cuscino mentre tentavo di mettere a fuoco l'immagine sfocata che avevo davanti agli occhi. Infilai una mano nei miei capelli ormai spettinati osservando curiosa la stanza per niente famigliare in cui mi trovavo. Lascia ricadere il braccio sulle coperte avvolte intorno al mio corpo prima di stringere gli occhi e sbadigliare sonoramente. Mi strofinai gli occhi come i bambini e continuai a osservare attentamente lo spazio intorno a me: la camera era molto spaziosa, il letto in cui mi ero svegliata era quasi certamente piú grande del mio, e nell'aria c'era un profumo che ormai conoscevo perfettamente. Sobbalzai, voltandomi di scatto verso il comodino posto accanto al letto quando lo squillo di un cellulare mi strappò dai mie pensieri facendo concentrare la mia attenzione sull'oggetto posato accuratamente sul mobile. Mi allungai sul letto, poggiando il fianco sul materasso protendendo un braccio verso il cellulare afferrandolo; mi accorsi solo dopo averlo guardato attentamente che non si trattava del mio cellulare. Incrociai le gambe sul letto sedendomi all'indiana riposizionando l'oggetto nuovamente sul comodino accertandomi che non si notasse che era stato rimosso per qualche secondo. Quasi saltai dal letto quando da una porta apparve la figura di un ragazzo che riconobbi immediatamente. Harry. Delle piccole goccioline ricadevano dai riccioli sulla sua testa scorrendo lungo il suo petto bagnato e fin troppo tatuato prima di passare per la curva a "V", sulla ferita sul fianco e sparire oltre l'asciugamano bianco avvolto intorno ai suoi fianchi. Alzò un braccio scuotendo leggermente i suoi capelli bagnati con una mano, inchiodando poi i suoi occhi nei miei, facendo scorrere la lingua sul suo labbro inferiore.

"Finalmente sveglia, dormigliona" la sua voce roca mi provocò dei brividi lungo la spina dorsale. Seguii i suoi movimenti con gli occhi mentre si dirigeva verso un cassetto estraendo un paio di boxer scuri, pochi secondi dopo fece cadere l'asciugamano sul pavimento della camera con un gesto improvviso davanti ai miei occhi. Rimasi immobile coprendomi il viso con le mani prima di voltarmi dalla parte opposta sentendo un calore diffondersi sulle mie guance. Faceva troppo caldo in quella stanza, si si. Una piccola risata fuoriuscí dalle sue labbra a forma di cuore riempiendo il silenzio. Si infilò i boxer su per le gambe e avanzò verso di me con un aria alquanto divertita. Sapevo perfettamente che era al corrente del mio evidente imbarazzo ma lui non si faceva problemi, lui era spontaneo ma ancora di piú si divertiva a farmi imbarazzare. Cercai di ricompormi velocemente mettendo ordine tra i miei pensieri cercando di scacciare via quelli poco casti che quell'immagine mi aveva provocato. Alzò le coperte e si infilò tra di esse, mi tirò giú per un braccio facendomi stendere.

"Dormito bene piccola?" domandò a voce bassa prima di posare un dolce bacio sulla mia fronte.
Avvampai nuovamente.

"S-si" balbettai, prima che il ragazzo muscoloso si arrampicò su di me per afferrare il suo cellulare dal piccolo mobiletto. Incominció a muovere le dita sullo schermo prima di portare l'apparecchio all'orecchio ritornando nella sua precedente posizione.
Rimase per qualche secondo ad ascoltare la persona dall'altra parte del telefono prima di alzarsi dal letto e camminare nervosamente per tutta la camera.

"Arrivo" disse a denti stretti passandosi nervosamente una mano tra i suoi folti ricci, prima di riattaccare e scaraventare il cellulare sul letto.
Presi un respiro profondo affondando i denti nel mio labbro inferiore tirandolo nervosamente, mentre portavo cautamente lo sguardo sul ragazzo riccio che con dei movimenti bruschi si infilava i pantaloni e successivamente una maglietta. Le sue sopracciglia erano aggrottate facendo formare un profondo cipiglio sul suo viso, i suoi occhi verdi erano di un colore piú scuro del solito, continuava a passarsi una mano nei ricci come se quel gesto lo confortasse. Le mie mani stringevano il lembo del lenzuolo che avvolgeva il mio corpo caldo, prima che le mie dita lo spostassero lateralmente scoprendomi. Poggiai i miei piedi nudi sul pavimento gelido avvertendo dei brividi di freddo poco dopo.
Sistemai distrattamente lo scollo della mia camicetta sentendo lo sguardo di Harry bruciare su ogni singola parte del mio corpo. Le mie guance avvamparono improvvisamente quando i miei occhi si spostarono piú in basso sul mio corpo notando le mie gambe nude precedentemente coperte da dei jeans. Portai velocemente le mani verso il bordo della camicia tentando in ogni modo di coprirmi le cosce. Non volevo protestare o qualcosa del genere dato che era arrabbiato, non volevo peggiorare la situazione.

"Ehm...credo che ora dovrei andare" la mia voce era piú bassa del solito mentre pronunciavo lentamente le parole evitando lo sguardo del ragazzo che mi osservava attentamente. Avanzò di qualche passo verso di me, si abbassò di qualche millimetro facendo sfiorare i nostri nasi, i miei occhi rimasero fissi nei suoi per vari secondi prima che sentissi la sua calda lingua percorrere lentamente il mio labbro inferiore. Il suo sguardo si addolcí leggermente mentre lasciava del morbidi baci sulle mie guance accaldate, il suo sguardo si soffermò svariate volte sulle mie labbra prima di lasciare un casto bacio, tentò un paio di volte di infilare la lingua ma non ebbe risposta e per la prima volta non fece resistenza. Abbassai lo sguardo sui miei piedi nudi prima di udire un sospiro provenire dalla bocca di Harry. Lasciò un ultimo bacio sulla mia fronte prima di darmi le spalle e uscire dalla stanza lasciandomi da sola. Sentii i suoi passi per le scale prima che il rumore sordo di una porta che sbatteva riecheggiò nella casa. Rilasciai un sospiro portandomi le mani nei capelli cercando di snodarli vagando per la stanza cercando i miei jeans in ogni angolo; accorgendomi soltanto dopo qualche minuto che l'indumento era accuratamente piegato su una sedia posta accanto ad un grande armadio. Un piccolo sorrio abbellí le mie guance mentre afferravo l'indumento tra le dita, prima di infilarlo su per le gambe per poi tirare su la cerniera sistemandomi poi con attenzione. Infilai le vans prima di dirigermi al piano inferiore chiudendo la stanza alle mie spalle. Poggiai una mano sul corrimano scendendo i gradini lentamente. Il mio sguardo vagò per gli angoli della casa per un pò mentre osservavo in modo curioso i vari oggetti presenti nell'ambiente circostante. Quando mi ritrovai al piano inferiore mi diressi a passo svelto verso il divano recuperando lo zaino per poi dirigermi verso la grande porta. Portai la mano sulla maniglia abbassandola affinchè la porta si aprisse ma non fu cosí. Riprovai diverse volte ma fu tutto inutile. Un sospiro di frustrazione lasciò le mie labbra, poggiai la schiena sul legno e mi lasciai scivolare per terra.

"Merda".

My dangerous Angel [Harry Styles FF] Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora