Erano passati piú o meno trenta minuti da quando Harry era andato via lasciandomi qui, trenta minuti che fissavo la porta per cercare una soluzione, ebbi anche il tempo di pensare ad una sfilza di insulti e modi di commettere un omicidio rivolti esclusivamente al ragazzo riccio dagli occhi verdi, cercai addirittura di uscire dalla finestra ma poi mi resi conto che non ero Spiderman e lasciai perdere. Dalla mia bocca fuoriuscì un grugnito di esasperazione prima che il mio corpo ricadesse a peso morto sul divano di pelle. Il mio sguardo rimase fisso sul pavimento mentre il mio viso era una completa maschera di rabbia e confusione, i miei occhi si sgranarono improvvisamente quando ricordai di avere a disposizione il mio cellulare, mi maledii mentalmente prima di spormi velocemente verso il lato opposto del divano allungando un braccio afferrando lo zaino e poggiandolo sulle mie ginocchia prima di aprire con cura la cerniera infilando poi entrambe le mani all'interno. Il panico mi invase quando le mie dita sentirono soltano il materiale liscio dei libri, mi rilassai quando scavando piú a fondo lo trovai incastrato tra due libri, estrassi l'oggetto metallico di mio interesse portandolo al petto facendo poi un sospiro di sollievo. Mossi le dita abitualmente sbloccando lo schermo aprendo subito dopo la rubrica scorrendo rapidamente tra i vari nomi presenti trovando quello di mio interesse: Will.
Mille pensieri affollarono la mia mente prima di premere il tasto della chiamata, mi resi conto che Harry quasi sicuramente avrebbe picchiato Will se si fosse intromesso. Chiusi gli occhi esasperata prima di riaprli fissando nuovamente lo schermo illuminato dal nome del mio migliore amico. Non potevo permettere che gli accadesse qualcosa a causa mia. Sarei riuscita a trovare una soluzione per uscire da quí, dovevo trovarla. Scorsi nuovamente la rubrica, quando arrivai alla "H" il mio cuore esplose. Non avevo scelta. Non ci pensai due volte e digitai il tasto della chiamata. Il cuore quasi mi esplose nel petto quando una voce roca risuonò attraverso l'apparecchio.
"Piccola?"
"Bastardo"
"Amore" potei chiaramente capire che era divertito e che un sorriso sfacciato stesse curvando le sue labbra rosee.
La sua voce era a mala pena udibile a causa della musica troppo alta che lo circondava. Istintivamente portai la mano libera sull'altro orecchio cercando in qualche modo di riuscire a sentirlo. Lo ringraziai mentalmente quando sentii i rumori ridursi gradualmente facendomi capire che si stava allontanando dal rumore. Quando la musica era solo in sottofondo parlai.
"Cosa cazzo pensavi di fare!"
"Ciao anche a te Angelo, anche io sono felice di sentirti" mi prese in giro facendo aumentare la mia rabbia.
"Psicopatico"
Sentii Harry sbuffare frustrato prima di udire una voce femminile in sottofondo unita a piccole risatine.
Avvicinai maggiormente la cassa al mio orecchio concentrandomi su quelle voci incuriosita e soprattutto infastidita. Una strana sensazione iniziò a diffondersi nel mio corpo quando le voci divennero piú chiare ed insistenti; voci femminili che richiamavano piú volte il nome di Harry come delle galline in calore. Non potei sopportare oltre, chiusi immediatamente la chiamata gettando furiosamente l'apparecchio nello zaino. Incrociai le braccia al petto respirando furiosamente, il mio petto si alzava ed abbassava ad un ritmo per niente normale mentre il mio sguardo saettava su ogni oggetto presente nella casa in cui ero prigioniera. Un sorriso malefico curvò le mie labbra quando un'idea mi saltò in mente. Mi sarei vendicata per bene. Spostai lo zainetto al mio fianco alzandomi lentamente dal divano camminando con passo estremamente lento accanto ad ogni vaso ed oggetto delicato posto come decoro. Spinsi volontariamente un dito contro un vaso bianco in porcellana provocando un rumore sordo non appena si frantumò in mille pezzi contro il pavimento.
"Oops!"
Continuai a passeggiare tranquillamente lasciando cadere al suolo ogni genere di oggetto delicato causando una grande quantitá di cocci per tutta la grandezza del salotto. Afferrai tra le mani l'ultimo vaso presente nella stanza lanciandolo contro il legno spesso della porta d'ingresso prima di avviarmi verso le varie sedie e poltroncine sparse per l'ambiente rovesciandole per terra violentemente una ad una. Mi posizionai al centro della grande stanza incrociando le braccia al petto osservando soddisfatta la mia opera con un ghigno divertito stampato sul volto.
"A quanto pare qualcuno troverá una piccola sorpresa quando tornerà a casa".
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My dangerous Angel [Harry Styles FF] Wattys2017
FanfictionTRAMA Samantha Smith di origine inglese, ma di nazionalità Italiana. Si trasferirà a Londra principalmente per motivi di salute, ne approfitterà e coglierà al volo la possibilità di studiare scienze della formazione umana al college. Quì a Londra...