Nel momento in cui poggiai piede sul suolo del college mi constrinsi a prendere un po di fiato. Feci profondi respiri cercando di riacquistare più fiato possibile, la campanella trilló nel momento stesso in cui aprii la porta d'ingresso del campus. Corsi verso l'aula dove stava per incominciare la lezione di filosofia; intravidi il mio migliore amico seduto all'ultima fila non appena fui dentro l'enorme aula. Il nostro insegnante di filosofia era un vecchio uomo brontolone, e mi guardò torva per via del mio piccolo ritardo. Will mi fece segno con la mano per farmi capire che mi aveva "tenuto" il posto accanto a sé. Un lungo sospiro fuoriuscì dalle mie labbra mentre mi accomodavo al mio posto.
"Devo parlarti" mi sussurrò Will all'orecchio, annuii con la testa in risposta stupita dal fatto che mi stesse parlando dopo quello che era successo tra di noi, sorrisi.
"Andiamo a prenderci un caffè dopo filosofia" mi informò ma non ebbi modo di rispondergli dato che il professore ci zittì.
-----
Le due ore di filosofia sembravano non voler passare mai, quando finalmente il suono stridulo della campanella annunció la fine dell'ora.
Will mi affiancò mentre camminavamo tra i corridoi gremiti da colleggiali verso la nostra destinazione. Una volta arrivati alla caffetteria ed esserci accomodati ad un tavolino appartato, ordinammo le rispettive colazioni.
"Di cosa volevi parlarmi? " domandai con una smorfia sul viso, intuendo già di cosa volesse discutere. Voleva mettermi nuovamente in guardia per tutta la faccenda di Harry.
"Volevo scusarmi con te per il mio comportamento da immaturo dell'altro giorno, sono stato davvero poco cortese nei tuoi confronti.. Ciò non toglie che non approvo il tuo frequentarti con quel poco di buono" le sue scuse mi colsero di sorpresa facendo scomparire la smorfia preoccupata sostituendola con un sorriso affettuoso, decisi di non fare caso all'ultima frase in cui soprannominava Harry poco di buono, preferendo abbracciarlo con calore e sentendomi protetta da quelle forti braccia ma al contempo virare il discorso Harry, ero davvero felicissima di aver chiarito con lui, mi strinsi ancora più forte al mio migliore amico quando le immagini di quella mattina con Harry ritornarono nella mia mente, le scacciai immediatamente, Will non doveva sapere.
La colazione dopo il chiarimento proseguì tra risate e pettegolezzi, Will non toccó l'argomento Harry ed io ne fui grata, mi era mancato davvero tanto.
"Ci vediamo in giro Sammy, per qualsiasi cosa chiamami" mi informó, indirizzando indirettamente l'avvertimento su Harry.
"Certo, sabato film strappa lacrime e pop- corn?" proposi regalandogli un meraviglioso sorriso.
"Certo tesoro" rispose mandandomi un bacio volante mentre prendevamo strade diverse per giungere alla prossima lezione.
******
Il pomeriggio seguenteI miei occhi erano fissi sulla tazza fumante tra le mie mani mentre continuavo noiosamente a girare il piccolo cucchiaino colorato nella cioccolata bollente. Era calato un silenzio tombale da quando avevo raccontato tutto quello che ricordavo su la scorsa notte alla mia amica dai capelli fuxian dopo che mi aveva tempestato di domande tirandomi praticamente le parole di bocca, decisi di non raccontare i momenti intimi volendoli tenere per me, adesso fissava un punto fisso quasi shockata dal mio racconto. Portai la tazza alle labbra sorseggiando attentamente il liquido prestando attenzione a non bruciarmi, scattai indietro con il capo quando puntualmente mi ustionai la lingua. Una risata mi fece alzare il capo; la mia stupida coinquilina stava ridendo di me mugolando parole insensate di cui non capii nulla, feci un sospiro di sollievo dato che almeno stava dando segni di vita, gli feci il dito medio mentre chiesi alla cameriera di portarmi un bicchiere di acqua fredda convinta che mi si sarebbe formata una bolla.
"Ssstupida" riuscii a sussurrare con la lingua di fuori cosa che fece aumentare solo di più il suo divertimento.
Dopo aver sorseggiato rapidamente l'acqua la mia attenzione si spostò quasi immediatamente verso l'entrata del piccolo bar in cui ci trovavamo al risuonare del campanellino della pesante porta in vetro. Due ragazze abbastanza alte varcarono la soglia del locale entrando prima di guardarsi intorno smarrite, notai la ragazza dai capelli neri indicare alla sua amica il nostro tavolo per poi iniziare a camminare insieme nella nostra direzione. I lunghi capelli della ragazza bionda fin troppo bionda, era ovvio che fossero tinti, al suo fianco ondeggiarono da un lato all'altro mentre camminava in avanti. Continuai a fare colazione rimuovendo il decoro di carta sotto il mio dolcetto al cioccolato prima di addentarlo, nello stesso momento le due ragazze che sembravano uscite da una rivista di moda si fermarono davanti al nostro tavolo, Morena scattò in piedi salutandole quando si accorse della loro presenza e solo all'ora capii che erano delle sue amiche. Morena frequentava tantissime persone di timbro diverso ecco perchè non mi sorpresi che fosse amica di queste due tipe mezze nude, una volta mi presentò addirittura un emo tutto depresso che era in grado di farti passare immediatamente il buon umore. Seguii con gli occhi i movimenti delle due ragazze mentre strisciavano rumorosamente le sedie sotto il tavolo prima di sedersi ed accavallare entrambe le lunghe gambe. Morena me le presentò educatamente e finsi un sorriso ad entrambe estattamente come fecero loro, ordinarono due caffè senza zucchero prima di iniziare un'animata conversazione con la mia amica ignorandomi. Continuai ad addentare il dolcetto ignorando del tutto la loro conversazione prima che la ragazza dai folti capelli neri che mi sembrava aver capito si chiamasse Monique si rivolse anche a me.
"Cosa fate stasera?" domandò con voce squillante.
"Non lo sappiamo ancora perchè?" rispose anche per me la mia amica prima di sorseggiare il suo thé verde.
"Ci sarà una gara di auto stasera" rispose con tono fin troppo eccitato la bionda.
"Oddio figo, si ci saremo assolutamente vero Sam?"
"Humm... dovrei studiare stasera.. " alzai il capo dal dolcetto notando Monique sorridermi falsamente.
"Non é un posto che fa per te resta a casa a studiare bambolina" disse la bionda scoppiando in una risata insieme alla sua amica.
"Certo è un posto più adatto a delle ochette come voi due" risposi, subito la loro risata cessò.
*****Non appena i miei piedi furono a contatto con il suolo al di sotto dell'auto mi pentii immediatamente di essere venuta.
Voltai il viso in più direzioni iniziando a sentirmi sempre più spaesata in un ambiente per niente familiare. Il posto era circondato da molti alberi che facevano da cornice all'asfalto scuro, varie auto erano poste una accanto all'altra continuando ad emettere un rumore forte mentre delle luci di colori accesi attiravano l'attenzione sul loro aspetto. Non erano chiaramente delle auto che qualunque persona normale sarebbe potuta andare ad acquistare. Dei ragazzi muscolosi erano poggiati contro le portiere con le spalle premute contro i finestrini mentre conversavano tranquillamente ignorando la musica fastidiosa che risuonava intorno, forse ad un volume troppo alto.
"Wow" sussurró Morena.
Mi costrinsi a muovere velocemente i miei piedi quando notai di essere rimasta imbambolata nel fissare ciò che era davanti a me per un tempo indefinito, seguii la mia amica facendo attenzione a non inciampare tra le mille bottiglie di birra lasciate per terra, mi sentivo del tutto fuori posto. Ragazze mezze nude camminavano tranquillamente in quel posto di campagna non preoccupandosi minimamente del venticello che stava pian piano aumentando, mi complimentai dato che avevo deciso di indossare un maglione caldo, mi strinsi nella mia giacca continuando a camminare al fianco della mia amica mentre il vento portava completamente i miei capelli indietro. Morena si fermó a salutare un gruppo di ragazzi appoggiati a delle moto di grossa cilindrata ed io rimasi a qualche passo distante da loro, rimasi per circa dieci minuti a scacciare sassolini dando di tanto in tanto occhiate alla mia amica che sembrava non finisse mai di parlare con i suoi amici, mi sentii nuovamente a disagio quando un gruppo di ragazze troppo truccate e poco vestite mi osservarono dalla testa ai piedi ridendo.
I miei occhi furono improvvisamente catturati da una figura che mi sembrava alquanto familiare ma mi sforzai di credere che non potesse essere minimamente quello che la mia mente stava pensando, "é solo frutto della tua immaginazione" pensai. Un gran numero di ragazze erano concentrate in un unico punto quasi coprendo la figura di un ragazzo alto che non sembrava essere per niente a disagio magari giá abituato a ricevere delle attenzioni così persistenti. Il respiro mi si bloccò in gola quando una delle ragazze si spostò dalla sua precedente posizione lasciando parte del profilo del ragazzo davanti a lei allo scoperto. Sbattei più volte le palpebre prima di assottigliare gli occhi per cercare di rendere più chiaro il volto di quel ragazzo, il mio cuore cominciò a pompare più velocemente nel petto quando mi resi conto che quel ragazzo era proprio Harry, il ragazzo con cui avevo passato la notte, il ragazzo che mi aveva salvato e tenuta stretta tutta la notte. I suoi capelli ricci erano una massa disordinata sulla sua testa mentre era intento a passarci le dita in mezzo nel tentativo invano di domarli nel miglior modo possibile. Una ragazza si avvicinó con fare civettuolo ad Harry palpandogli il petto duro con entrambe le mani bloccandolo tra l'auto e il suo corpo, avvertii una strana sensazione allo stomaco in quel momento, non sapevo descrivere cosa fosse ma sperai che potesse passare in fretta. Ingoiai un singhiozzo quando il ragazzo afferrò il viso della ragazza fiondandosi sulle sue labbra, voltai il capo non volendo vedere nient'altro, Will aveva ragione. Scattai verso Morena le afferrai un braccio facendola voltare verso di me e trascinandola via dal suo gruppo di amici che ci guardavano sorpresi, il suo sguardo era confuso mentre aspettava che parlassi. I miei occhi si focalizzarono nuovamente su Harry a pochi passi da noi.
"Quello è Harry."
Avvertii la ragazza al mio fianco irrigidirsi di colpo alle mie parole facendo saettare i suoi occhi in ogni direzione prima di portarsi una mano alla bocca tirandomi più vicina a lei nel tentativo di magari riuscire a nascondermi in qualche modo.
"Bastardo" ringhió.
"Cosa intendi fare adesso?"
La mia mente corse veloce tra vari pensieri sperando di trovare una soluzione che potesse aiutarmi. C'era solo una cosa che volessi fare più di tutte in quel momento. Andarmene.
"Voglio tornare a casa."
STAI LEGGENDO
My dangerous Angel [Harry Styles FF] Wattys2017
FanfictionTRAMA Samantha Smith di origine inglese, ma di nazionalità Italiana. Si trasferirà a Londra principalmente per motivi di salute, ne approfitterà e coglierà al volo la possibilità di studiare scienze della formazione umana al college. Quì a Londra...