Chapter 6

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Chapter 6

Mi trovavo in cucina a prepararmi un thè, sperando che potesse rilassare i miei nervi. Accesi la TV facendo un pò di zapping tra i vari canali cercando di trovare qualcosa di interessante da guardare. Il fischio del bollitore mi distrasse, mi recai nuovamente in cucina, spensi il bollitore versando l'acqua bollente nella mia tazza preferita, immersi una bustina di thè

nel recipiente e tornai in salotto.

Mi tolsi le ciabattine a forma di panda mentre mi accoccolavo sul divano stringendo la tazza fumante tra le dita e

avvolgendomi nella copertina di lana.

Non riuscivo a smettere di pensare ad Harry, a come mi aveva trattato. Tolsi una mano dalla tazza portando il mio

polso nel mio quadro visivo fissandolo per un tempo indefinito mentre le scene di quella sera si ripetevano rapidamente

nella mia testa, passai un dito sopra sentendo poi una leggera fitta di dolore,spostai le dita mettendole di nuovo attorno

alla tazza, soffiai all'interno prima di posare le labbra sopra la tazza e sorseggiare un pò di liquido dall'interno.

Sobbalzai quando sentii un forte tonfo, qualcuno che bussava alla porta.

Pensai subito a Morena e alla sua sbadataggine, sicuramente aveva dimenticato per l'ennesima volta le chiavi.

Mi alzai di mala voglia dal caldo divano in cui ero, camminando in punta di piedi verso la porta d'ingresso.

Il mio cuore perse un battito quando i miei occhi incontrarono il ragazzo che da qualche giorno mi stava creando problemi.

Mi sorpassò entrando senza permesso.

"Chi ti ha dato il permesso di entrare?" mi accigliai poggiando le mani sui fianchi e sbattendo nervosamente un piede nudo

sul pavimento attendendo una sua risposta.

Ignorò la mia domanda sedendosi sul mio divano coprendosi con la copertina posta su di esso,

allungò le mani verso di me in un silenzioso invito a sedermi su di lui. Questa volta fui io ad ignorarlo accomodandomi al suo fianco

incrociando le gambe. Le sue iridi indagatrici guizzarono sul mio corpo avvolto semplicemente da una canotta e un

pantaloncino mentre io gli mandai un'occhiata infuocata. Mi infastidiva il suo comportamento menefreghista, mi aveva

trattata male, e ora? e ora si trovava seduto sul mio divano in casa mia come se nulla fosse successo.

Solo quando la sua mano si posò sulla mia guancia e gli mandai un'altra occhiataccia ebbi la possibilità di notare dei piccoli spacchi

insanguinati sul suo labbro inferiore e sul sopracciglio sinistro. Saltai sul posto posizionando le mie mani curiose sul suo viso

girandolo per far si che i suoi occhi fossero inchiodati nei miei. Il blu incontrò il verde.

Le sue mani decisamente più grandi delle mie si posarono sulle mie braccia  nel tentativo di spostarle ma imposi

resistenza continuando a fissare i tagli sul suo viso, quando lo fece constatai che anche le sue nocche erano gonfie e

insanguinate. Realizzai che si era cacciato in una rissa. La preoccupazione mi invase, il suo sguardo si soffermò a lungo

su di me che senza accorgemene gli stavo accarezzando le guance con i palmi ancora avvolti sul suo viso.

My dangerous Angel [Harry Styles FF] Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora