Chapter 3
Rating: Rosso
"Grazie e arrivederla"
salutai cordialmente l'ultima cliente della giornata.
Un sospiro profondo lasciò le mie labbra quando finalmente potei girare il cartello posto sulla porta di vetro del negozio da "open" a ..."closed". Mi accasciai sfinita su una poltroncina posta nella sala d'attesa mentre chiusi gli occhi cercando di riposarmi il più possibile. Ero stremata, la scorsa notte avevo dormito si e no 4 ore prima di alzarmi e recarmi al college. Un'occhiata veloce al moderno orologio glitterato appeso alle pareti rosa pallido del locale mi avvertì che erano le 21:00 e che allora dovevo muovermi. Portai le mani sulle tempie massaggiandole leggermente per attutire la leggera emicrania che era venuta a crearsi nel corso della giornata per il troppo stress, prima di alzarmi con riluttanza dalla poltroncina su cui ero seduta. Passando per il corridoio mi guardai nel grande specchio posto all'interno del muro e mi ci volle qualche secondo prima di ricordarmi dell'orribile livido che segnava la mia pelle. A quel punto mi venne in mente quell'indesiderato messaggio che ricevetti quella mattina da parte del ragazzo riccio che ovviamente non ebbe nessuna risposta da parte mia. Un brivido di paura mi assalì provocandomi le vertigini. Continuai a camminare dirigendomi nello stanzino del negozio dove erano posti gli scatoloni con i nuovi arrivi. Canticchiavo sonoramente le note di una canzone che passava alla radio mentre sistemavo con accuratezza i vari prodotti di estetica tra i diversi scaffali in esposizione. Spostai i boccoli ribelli che mi ero costretta a tenere sciolti per tutta la giornata nel tentativo di nascondere il più possibile il succhiotto, dalla fronte tirandoli con un gesto svelto sulle spalle. Alzai lo sguardo quando il fastidioso tintinnio della piccola campanella posta sopra la porta d'ingresso mi distrasse avvertendomi che un cliente era appena entrato.
"Siamo chius...."
le parole si spezzarono a mezz'aria quando voltandomi riconobbi quegli occhi verde smeraldo. In quel momento agii istintivamente accovacciandomi per terra tra gli scaffali. Strisciai tra di essi provando di procurare minor rumore possibile , cercando di arrivare nell'ufficio di Susan la titolare del centro estetico in cui lavoravo senza essere notata.
"Vuoi giocare angelo?" ridacchiò
"Okay piccola giochiamo"
Il panico si impossessò di me quando la risata roca di Harry vibrò nell'aria del negozio facendomi capire che i miei tentativi di passare inosservata erano miseramente falliti, come faceva a sapere che lavoravo qui?. Quando arrivai dietro il bancone delle prenotazioni sbirciai dietro l'angolo notando che la strada per raggiungere la porta principale era libera, così decisi di intraprendere direttamente quella. Proseguii. Scattai in piedi raggiungendo la maniglia, l'afferrai con forza aprendola solo di poco , prima che un grande palmo premesse su di essa richiudendola violentemente. Maledissi mentalmente Susan per avermi lasciata da sola , quando anche l'altro palmo si poggiò sopra la mia testa, richiudendomi completamente tra il suo possente corpo.
"Ho vinto, ora voglio un premio" sussurrò sensualmente al mio orecchio facendomi rabbrividire.
Il mio petto si alzava e abbassava irregolarmente. Il suo respiro caldo mi accarezzava la parte scoperta del collo. Sobbalzai quando la sua mano si abbassò lentamente accarezzando il mio braccio teso.
Mi si formò un nodo in gola quando afferrò la chiave posta nella serratura facendola girare più volte prima di appoggiare il palmo nella posizione precedente. Cosa aveva intenzione di fare?
La paura mi inchiodò al pavimento, non riuscivo a muovere nessun muscolo. Ero come paralizzata, in trappola per la seconda volta dallo stesso predatore. Deglutii rumorosamente prima che le forti braccia tatuate afferrassero i miei fianchi girandomi nella sua direzione. Strinsi gli occhi , mentre le sue lunghe dita spostavano i miei boccoli biondi su una spalla. Anche se i miei occhi erano chiusi potevo sentire benissimo che lo sguardo di Harry era fisso sul mio volto. Aprii cautamente un occhio notando che i suoi occhi erano fissi sul mio collo; sul segno violaceo che mi aveva procurato la sera prima. Un ghigno soddisfatto comparve sul suo viso. Sentivo il suo respiro sempre più vicino prima che le sue morbide labbra si richiudessero sul punto ancora dolente appena sotto l'orecchio. Porta le mani sul suo petto tonico, stringendo insistentemente la maglietta bianca che fasciava perfettamente il suo addome tra le dita quando incominciò a succhiare con delicatezza il punto di suo interesse procurandomi maggior dolore. La sua ostinatezza mi sorprese era come se non volesse che il succhiotto scomparisse, come se volesse far capire a tutti che io fossi davvero sua.
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My dangerous Angel [Harry Styles FF] Wattys2017
ФанфикTRAMA Samantha Smith di origine inglese, ma di nazionalità Italiana. Si trasferirà a Londra principalmente per motivi di salute, ne approfitterà e coglierà al volo la possibilità di studiare scienze della formazione umana al college. Quì a Londra...