Chapter 13

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Mi svestii velocemente dei miei abiti infilandomi poi con cura il vestito bianco in tulle ricamato da graziosi fiori su per le gambe. Quella mattina Morena mi aveva praticamente trascinato fuori dal letto obbligandomi ad andare in centro a fare shopping con lei. Mi sistemai per bene l'abito tirando su la zip prima di guardarmi allo specchio difronte a me. Portai i lunghi boccoli tutti su una spalla prima di risistemarmi il corpetto, diedi un ultimo sguardo alla mia immagine riflessa nello specchio prima di aprire la tendina scoprendo una Morena comodamente seduta su una poltroncina ad aspettarmi.
"Wow" esclamò stupita.
"Ti piace?" chiesi ancora insicura di come mi stesse cercando un parere dalla mia amica.
"È bellissimo, davvero, sembri una principessa"
"Lo prendo!"
_
Camminavamo per il centro osservando ogni singola vetrina che ci si presentava davanti, avevamo acquistato cosí tante cose da poter riempire un'armadio vuoto, cercai di reggere al meglio le molteplici buste tra le mie mani prima di sentire un urlo.
"Eccole!!"
Improvvisamente Morena iniziò a correre verso il marciapiede opposto verso un negozio di scarpe.
Alzai gli occhi al cielo seguendola.
Aprí la porta di scatto scagliandosi verso delle scarpe blu elettrico, borchiate sul tacco ed anche un pò sulle punte. Afferrò le scarpe iniziando a dirigersi verso la cassa prima che una donna varcasse la soglia del negozio fermandola a metà strada.
"Scusami tesoro ma quelle sono mie" si pavoneggiò cercando poi di tirarle via lo scatolo con prepotenza.
Rimasi ad osservare la scena sapendo che a breve sarebbe successo un putiferio.
"Cosa cazzo stai facendo?" sputò la mia amica trafiggendo la donna con lo sguardo.
"Sono l'ultimo paio rimasto, devono essere mie". Disse la donna dai lunghi capelli ossigenati mettendo piú forza nella presa.
"Allora dovrà cercarle in un altro negozio mi dispiace" disse Morena cercando di superare la signora difronte a lei ma senza alcun risultato.
"No, queste le prendo io" continuò intralciando la strada della mia amica.
"Non mi sembrano adatte ad una signora della sua etá"
Oddio.
"Come ti permetti!"
Vidi il volto della donna diventare completamente rosso , fece un passo in avanti puntando un dito smaltato di rosso fuoco verso la mia amica con aria minacciosa. Mi diressi velocemente verso le due interrompendole, la situazione stava degenerando.
"Uhm signora"
"E tu cosa vuoi!?" aprii la bocca per rispondere ma non potei non ridere quando vidi Morena approfittare della distrazione della donna, sgattaiolare verso la cassa pagando velocemente l'oggetto conteso. La donna si girò nella direzione di Morena nello stesso momento in cui la ragazza varcò la soglia del negozio correndo all'esterno. Salutai la donna ridendole praticamente in faccia prima di raggiungere fuori la mia amica pazza.
La voce acuta della donna alle nostre spalle attirò l'attenzione di tutti i passanti, camminammo piú velocemente ridacchiando allontanandoci il piú possibile.
Superato il pericolo decidemmo che per oggi ne avevamo abbastanza quindi ci dirigemmo verso il parcheggio.
Il mio cuore perse un battito quando fra le tante auto parcheggiate notai un'auto famigliare una Range Rover nera, improvvisamente nella mia mente apparse l'immagine di un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli ricci. Erano passati tre giorni da quando non avevo notizie di Harry, in questi giorni non si era fatto ne sentire e tanto meno vedere. Morena mi raccontò che tre giorni fà mi addormentai sul petto del ragazzo e che poi gentilmente mi mise a letto infilandomi addirittura il pigiama e che poi era andato via. Arrossii a quel pensiero.
In questi tre giorni mi era capitato spesso di pensare a dove potesse essere e a cosa stesse facendo. I miei pensieri svanirono quando all'auto si avvicinarono un ragazzo e una ragazza con le mani intrecciate.
Morena passò una mano davanti ai miei occhi ripetutamente facendomi rinsavire. Puntai lo sguardo su di lei mentre sul suo viso spuntò un sorriso malizioso.
Ti manca vero?" chiese maliziosamente mentre ci dirigevamo verso la sua auto.
"No" sputai
"E invece si, altrimenti mi avresti chiesto di chi stavo parlando" mi sfidò.
Gli puntai il dito medio entrando silenziosamente nell'auto.
"Potresti chiedere a Zayn, sicuramente saprà dov'è"
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"Oddio guarda c'è Zayn!" puntai velocemente il dito in una direzione vaga guardando con la coda dell'occhio la ragazza al mio fianco che stava tirando fuori dall'auto le nostre buste trattenendo una risata.
"Oddio, dove, dove?!! Oddio ho i capelli a posto?!!" si agitò portando una mano tra i folti capelli fucsian facendo cadere la maggior parte delle buste sull'asfalto.
Scoppiai a ridere piegandomi su me stessa quasi piangendo.
"Ah ah divertente" disse offesa capendo lo stupido scherzo che gli avevo fatto quando notò che il moro non era veramente nei paragi.
Si girò piegandosi per raccogliere le buste per terra mentre io ancora ridendo infilavo la chiave nella serratura aprendo la porta di casa nostra spalancando gli occhi all'immagine che mi parve davanti; Zayn era comodamente seduto sul divano con addosso solo dei boxer bianchi e i capelli bagnati.
Mi salutò ed io ricambiai velocemente puntando lo sguardo da un'altra parte poggiando le buste per terra.
"Morena c'è Zayn" urlai per la seconda volta alla mia amica, questa volta era vero però.
"La vuoi smettere?" urlò da fuori chiaramente infastidita dal mio comportamento.
"Non è divertente" ripetè varcando la soglia della porta con lo sguardo rivolto verso il pavimento per cercare di non inciampare.
"È qui in boxer"
"Non puoi nemmeno immaginare quanto sia dannatamente bello in quelle condizioni, oddio" enfatizzò puntando gli occhi al cielo dopo aver appoggiato le sue buste vicino alle mie.
La ragazza impallidí non appena si accorse di una terza presenza in casa, ingoiò la bile in gola facendo un piccolo cenno con la mano salutandolo timidamente.
"Scusate sono venuto qui per fare una doccia, dato che la mia è guasta" si giustificò alzandosi e posando un dolce bacio sulle labbra della mia migliore amica che subito mi puntò il dito medio ridendo imbarazzata.

Pranzammo insieme e nessuno dei tre toccò l'argomento Harry in verità nessun tipo di argomento fu toccato tranne quel piccolo spettacolo al negozio di scarpe dove Morena ne era uscita vittoriosa. Mi alzai afferrando il mio piatto portandolo nel lavabo quando le mie orecchie udirono il nome di Harry.
"Sai dov'è Harry?" Morena cercò di parlare il piú piano possibile avvicinandosi al moro ma le mie orecchie praticamente si alzarono al suono di quel nome.
"Certo" sussurrò lui di rimando.
Cercai di esporre il piú possibile il mio orecchio verso quella direzione mentre fingevo di mettere i bicchieri al loro posto.
"Non posso dirti niente" rispose secco.
"Perchè?" chiese quasi urlando al moro, colsi l'occasione al volo e mi avvicinai.
"Non posso dirvi dov'è e tanto meno cosa sta facendo."
"Per quale motivo?" riprovò Morena ottenendo solo uno sbuffo dal ragazzo dalla pelle ambrata.
"Questioni di lavoro, sono cose che non vi riguardano" si alzò dalla sedia prima di andare  verso le scale salendole metá prima di girarsi e dire.
"Ti tengono d'occhio per conto suo"
_

Pensavo e ripensavo alle parole di Zayn, cosa voleva dirmi? E dov'era Harry?
Portai una mano sulla tempia massaggiandola cercando di alleviare il leggero mal di testa.
Sistemai per l'ultima volta l'orlo del mio vestito rosa cipria prima di afferrare la borsa ed uscire di casa.
"Buonasera signorina Smith"
"Buonasera Jeremie e chiamami Samantha per favore" salutai cordialmente l'autista che mi aprí la portiera arrossendo dolcemente alle mie parole.
Una volta sistemata sul sedile mi sporsi e raccolsi dei dolcetti dall'altro lato del sedile mangiandone uno. Sorrisi sapendo che a metterli lí era stato Jeremie visto che sapeva che gli adoravo.
Ero al quinto dolcetto quando finalmente arrivammo, non avevo mai negato il mio amore per il cibo, infatti non avevo un fisico da modella, avevo le curve al posto giusto e mi piacevo cosí.
Varcammo il cancello della grande villa prima che Jeremie mi aprisse lo sportello. Mi diressi verso la grande porta di legno pregiato prima che Emily una delle molteplici cameriere di mia nonna aprisse la porta.
Emily lavorava lí da ancor prima che nascessi, mi ero affezzionata tantissimo a lei e la ritenevo come una nonna. L'abbracciai subito stampandogli un dolce bacio sulla guancia.
"Samantha quante volte dovrò ripeterti che avere questo tipo di atteggiamenti con la servitù è sconveniente?" la voce di mia nonna riecheggiò nell'aria costringendomi a sciogliere l'abbraccio.
"Ciao nonna" la salutai stampandogli un bacio sulla guancia.
"Emily la cena deve essere pronta in meno di dieci minuti" la avvertí
"Certo signora" chinò la testa verso il basso. Gli mandai un bacio, sorrise e sparí dietro la porta della cucina.
"Tuo nonno ci aspetta in sala da pranzo" la seguii in quella casa lussuosa in silenzio.
"Ciao nonno!" esclamai buttandomi tra le braccia del signore seduto sul divano rigorosamente in pelle pregiato facendogli quasi cadere il contenuto nel suo bicchiere.
"Signori la cena è servita" un paio di cameriere entrarono in sala poggiando accuratamente dei piatti con varie pietanze sul tavolo.
"Come sta andando l'Università, Samantha?" Chiese mia nonna finendo di masticare il contenuto nel suo piatto.
"Bene, grazie" girai la forchetta nel piatto mescolando il contenuto.
Mio nonno era uno dei piú grandi imprenditori di tutta la nazione e questo li rendeva tra i piú ricchi a Londra.
Andavo a cena da loro quasi ogni sera come rito da quando ero bambina.
La suoneria del mio cellulare riempí il silenzio, mi maledii mentalmente per non aver messo il silenzioso o almeno la vibrazione. Mia nonna mi lanciò un'occhiataccia ma poi riportò la sua attenzione verso il piatto davanti a sè. Ne approfittai recuperando il cellulare dalla borsetta, lo infilai sotto al tavolo sbloccandolo.
Il mio cuore martellò veloce nel mio petto quando lessi il nome sullo schermo.
*Non mi sono dimenticato di te angelo, ci rivedremo presto.
xx
Harry*

"Samantha lascia quel cellulare!."

My dangerous Angel [Harry Styles FF] Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora