Chapter 20

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Rabbrividii leggermente sentendo l'aria gelida penetrarmi fino alle ossa causandomi del leggero fastidio mentre continuavo a tenere stretti i manici dell'acceleratore della mia moto sfrecciando sull'asfalto freddo spingendomi quanto più forte fosse possibile raggiungendo la velocità massima per portarci il più lontano possibile da quel posto. Il mio sguardo saettava in ogni angolo con attenzione controllando se la polizia ci stesse seguendo. Delle braccia strette intorno al mio corpo mi fecero sussultare quando delle piccole dita riuscirono ad afferrare saldamente il tessuto abbastanza leggero della mia maglietta posta al di sotto della giacca che indossavo. Sam sembrava molto spaventata dalla situazione, per niente abituata nel vivere un'esperienza simile: una scarica di adrenalina scosse il mio corpo portandomi a rallentare appena prima di far scattare la velocitá al massimo mentre i miei occhi erano puntati fermamente in avanti tenendo d'occhio il più attentamente possibile la strada davanti a me attraverso il piccolo vetro del casco. Il più delle volte avevo rischiato di rompermi le ossa correndo ad una velocitá simile ma questa volta dovevo prestare seriamente attenzione, avevo Samantha con me. Cautamente rimossi una mano da un manico portandola su quelle della ragazza agganciate fermamente sul mio petto stringendole leggermente cercando di infonderle un pó di tranquillitá; volevo che capisse che poteva sentirsi al sicuro con me. La mia attenzione si spostò immediatamente verso le nostre spalle attraverso lo specchietto destro quando il rumore delle sirene delle auto della polizia iniziarono a risuonare nell'ambiente ormai diventato fin troppo silenzioso, il posto era ormai stato liberato da ogni cosa presente in precedenza; dovevamo trovare un posto dove andare alla svelta, gli sbirri avevano giá cominciato ad accerchiare la zona con attenzione quasi come se avessero la convinzione che magari qualcuno potesse essere ancora presente. Un'idea mi balenò nella mente di colpo portandomi a raddrizzare la schiena facendo saettare il mio sguardo in varie direzioni prima di svoltare velocemente verso sinistra, la moto sobbalzò leggermente mentre imboccavo una strada sterrata, un rumore fastidioso proveniva dal di sotto delle gomme, sentii dei sassolini scricchiolare al passaggio mentre l'odore dell'erba umida iniziava a farsi spazio, l'unica visuale che si aveva davanti erano alberi, alberi e ancora dei fottuti alberi. L'unica fonte di luce era il faro della mia moto che illuminava penosamente l'oscurità di quel bosco. Sam cambiò posizione dietro di me poco dopo cercando una posizione più comoda. Una risata spontanea sfuggì dalle mie labbra nel sentire le sue mani strattonarmi leggermente la giacca provando ad ottenere la mia attenzione prima che si arrendesse poggiando la testa contro la mia schiena stando ferma, voleva sapere sicuramente il motivo per cui ci trovavamo in quel posto. Fermai la moto gradualmente lasciando i faretti accesi illuminando la strada davanti a noi quando i miei occhi notarono una piccola casetta di legno, in realtá era come una grande camerata sudicia, ma era l'unico posto in cui potessimo andare e che conoscessi nei dintorni. Spostai un piede poggiandolo sul suolo ripetendo il gesto anche con l'altro quando ebbi trovato l'equilibrio necessario per riuscire a reggere sia me che la moto. Porsi una mano all'indietro alla ragazza aiutandola a scendere guardandola togliersi il casco scuotendosi i lunghi capelli biondi con una mano facendo girovagare i suoi occhi nell'ambiente circostante soffermandosi poi sulla piccola casetta posta di fronte a noi cercando di capire il motivo per cui l'avessi portata lì. Portai le mani sul mio casco sfilandolo con un gesto fluido infilando le dita tra i miei ricci spostandoli all'indietro prendendo anche il suo tra le sue mani riponendoli nuovamente all'interno del sedile una volta che fui in piedi, aiutandomi con un piede abbassai il cavalletto permettendo al veicolo di reggersi da solo. Rimossi le chiavi dalla serratura spegnendo i fari della luce ponendole al sicuro nella tasca dei miei jeans.

"Perchè siamo qui?"

Una voce dolce mi distrasse portandomi a voltare lo sguardo verso la ragazza al mio fianco per pochi secondi prima che tornassi a guardare la porta in legno massiccio. Spinsi violentemente una spalla contro la barriera provocando un rumore sordo e un sussulto da parte di Sam quando cadde. Una goccia si scontrò improvvisamente sul mio viso portandomi ad alzare lo sguardo verso l'alto arricciando il naso infastidito, chiusi gli occhi per pochi attimi quando varie gocce d'acqua si infransero contro la mia pelle, sbuffai afferrando il braccio della ragazza al mio fianco trascinandola letteralmente all'interno della piccola casetta, rimossi la giacca mettendola sulle sue spalle lasciandola sull'ingresso al coperto prima di uscire e fare qualche passo in giro recuperando della legna per accendere almeno il fuoco all'interno del camino. Un'imprecazione sfuggì dalle mie labbra nel momento in cui udii dei tuoni abbastanza rumorosi prima che una forte pioggia iniziasse. In un attimo i miei vestiti furono completamente bagnati attaccandosi alla pelle. Passai una mano tra i miei capelli spostandoli dal viso portando velocemente via la legna apparentemente ancora asciutta. Una volta dentro infilai la legna nel camino tirando fuori dai miei pantaloni un accendino permettendo di illuminare almeno di poco l'ambiente in cui eravamo e anche riscaldarci il minimo indipensabile. Le mie dita si agganciarono al bordo della mia maglietta fradicia rimuovendola con un gesto veloce restando a petto nudo, poggiai il tessuto su una panca vicina portando poi gli occhi su Sam notando la sua attenzione completamente rivolta verso di me, abbassò lo sguardo quando la colsi di sorpresa beccandola a guardarmi, anche attraverso la poca luce riuscii a vedere le sue guance tingersi di rosa e mordersi il labbro inferiore in imbarazzo.

My dangerous Angel [Harry Styles FF] Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora