Christian Pov:
Appena lascio Anastasia con Kate torno al mio appartamento, ho bisogno di stare un po' da solo con i miei pensieri, prendo il mio pacchetto di sigarette e ne accendo una facendo un lungo tiro, lei vorrebbe stare con me, essere la mia ragazza a tutti gli effetti, mentre io ho paura, mi sento così indifeso quando sono in sua compagnia, non voglio essere di nuovo ferito non lo reggerei, dovrei raccontarle tutto, della mia infanzia, della morte della mia madre biologica, i maltrattamenti subiti dal suo protettore, l'adozione, Elena! Riuscirà ad accettare il fatto della relazione sadomaso che interpretavo con lei? Sicuramente non la vedrà come nella mia ottica, devo cercare di farle capire che é stata quella la mia svolta, e che ora ho capito che quel mondo non faceva per me anche se ho davvero paura di perderla é giusto che lei sappia tutta la verità.
Mi riprendo dai miei pensieri e mi immergo sotto la doccia calda, esco, mi asciugo e decido che indossare: jeans scuri, polo bianca e converse nere, non sono nemmeno passate due ore e ho già voglia di vederla, da quando la conosco sono in pace con me stesso, ho smesso di vedere tutto con le solite sfumature di grigio a cui sono stato abituato.
Bussano alla porta "é lei!", mi affretto ad aprire e prima di guardare dallo spioncino apro sicuro della mia teoria: << Ana! >>, ma davanti a me si materializza l'ultima persona che vorrei vedere << Christian caro, sei deluso di vedermi? Aspettavi una certa Ana per caso? >> ma cosa vuole? Perché è qui? Sono stufo dei suoi modi da mamma iperprotettiva, ho quasi 20 anni e lei continua a starmi addosso nonostante io non ne faccia ricerca: << Non sono affari tuoi, che vuoi Elena? >> lei mi fissa con i suoi occhi color ghiaccio, vuole giocare a fare la dominatrice ma se si aspetta che io distolga lo sguardo o abbassi gli occhi si sbaglia di grosso, il suo sguardo non mi fa più paura: << Oh nulla passavo di qui, vuoi lasciarmi nel corridoio tutto il giorno o ti decidi a farmi entrare? >> cerco di chiuderle la porta in faccia, ma lei la blocca con la sua Manolo Blahnik scintillante e senza darmi il tempo di ribattere si butta dentro casa mia: << sei pregata di andartene Elena, non sei gradita qui >> mi guarda con un ghigno soddisfatto << sai, credevo che oggi potremmo rimembrare i vecchi tempi e fare qualche giochetto >> "ma come osa?" << No! Non mi interessano i tuoi giochetti,
Vattene immediatamente di qui o che Dio mi perdoni sarò io a prenderti a calci sul tuo culo rifatto fino alla macchina se non esci da qua! >> sto praticamente urlando, so che certe cose non andrebbero dette a una donna, ma se le merita queste offese! Inoltre é un amica di famiglia, non le conviene farmi incazzare di brutto. << Oh Christian, dimmi, chi aspetti? Non ti sarai mica innamorato, tu non puoi amare e nemmeno ricevere amore, ti sei scordato? Tu non lo meriti per quello che hai dentro, vieni con me ti insegnerò io come tenere tutti a debita distanza e ti addestrerò a diventare un dominatore come me, l'amore é per gli inetti, tu non sei un inetto >> "adesso sono furioso, sputo fumo dalle narici e inizio a vedere tutto nero" << Elena vattene! si mi interessa una ragazza, e non si avvicina nemmeno lontanamente a te, lei è bella, semplice e pura, é un angelo. Tu sei solo una persona vuota dentro e gelosa perché qui quella che non riesce a ricevere amore sei tu, te lo dico per l'ultima volta lasciami in pace se non vuoi trovarti davvero con il culo per terra, ci siamo capiti? >> lei ride, una risata malvagia e senza senso << però quando scopavamo non dicevi così >> e se ne va lasciandomi li come un perfetto idiota.
Adesso l'unica cosa che voglio è stare un po' con la mia piccola, provo a chiamarla ma non risponde quindi mi decido a bussare alla porta ma anche lì nulla, che strano, magari é uscita "si dai Grey non iniziare con le tue solite paranoie, sarà con la sua migliore amica a fare una passeggiata tra donne dato che non hanno passato molto tempo insieme ultimamente".
Sono passate cinque ore, ho chiamato Anastasia dodici volte e bussato alla sua porta otto, sto iniziando a preoccuparmi seriamente, ma dov'é? Ho già bevuto quattro birre e la testa mi gira, ho fumato più di dieci sigarette e decido di chiamarla di nuovo nonostante siano le 2.30 di notte. << Pronto? >> E' un uomo che risponde al telefono. "Cazzo. Devo aver sbagliato numero". << Ehm.. si mi scusi. Devo aver sbagliato numero.. >> "merda" << No, Grey. Non hai sbagliato per niente numero se cerchi Anastasia >>. La sigaretta mi cade dalle mani. Cosa cazzo ci fa quel bastardo con il telefono di Anastasia? << Rodriguez! >> ringhio.
<< Proprio io, figlio di puttana >> "bastardo" << Passami Anastasia >> e non è una richiesta << Oh, non posso. Sta dormendo. Non pensavo che fossi così geloso di me! >> "come potrei mai essere geloso di un essere simile" << Passami Anastasia ho detto! >> "sto veramente fumando di rabbia in questo momento sono come un toro attratto dal velo rosso" . << Qual'è il tuo problema? Io e Ana litighiamo sempre e poi facciamo pace. Oggi abbiamo fatto pace in maniera molto diversa. >>
"No.. Non è vero".
<< Anzi, grazie per averla preparata. Ho fatto il sesso migliore della mia vita >>.
Cado in ginocchio. La mia Anastasia è corsa via da me per fare sesso con lui? Mi cade il mondo addosso. Le cicatrici che ho sul petto cominciano a bruciare dolorosamente. Ma il dolore viene da dentro, direttamente dal cuore. Lo sapevo che non dovevo svegliare i miei sentimenti. Sapevo di non poter essere amato. La mia dolce Anastasia..
<< Tu menti!>>
Non posso crederci. Dall'altra parte del telefono scoppia una sonora risata. << Oh no, bello mio. Non mento per niente. È stato molto gratificante vederla eccitata sotto di me! Mmmh >>. Mi immagino la scena. Lei sotto di lui che grida il suo nome, in preda ad un orgasmo.
<< Smettila! >> urlo.
Lui comincia a ridere come un pezzo di merda. Si è vendicato. << Ana è mia lo capisci? Mi ama. Me l'ha detto anche mentre scopavamo. Quindi adesso facci un favore, esci dalle nostre vite e non rompere più i coglioni >>.
Chiude la chiamata. D'impulso, lancio il telefono contro il muro, riducendolo in frantumi. La rabbia, la delusione, il dolore, i sentimenti che ho sempre provato da tutta una vita si sono amplificati.
Mi alzo barcollando raggiungendo la porta del suo appartamento.
<< Aprite! Butto giù questa cazzo di porta non sto scherzando! Anastasia? >> continuo a dare ripetuti colpi quando finalmente sento la maniglia muoversi, è Kate.
<< Cosa sei venuto a fare? >> è furiosa, mi domando come mai dato che non ho fatto praticamente nulla.
<< Devo parlare con Anastasia, posso entrare? >>.
<< No non puoi! L'hai fatta piangere e disperare ora finalmente sta riposando dopo che per non pensarti ha deciso di bere troppo perdendo i sensi! >> la sposto un po' bruscamente, Anastasia si è ubriacata? Per colpa mia ha perso i sensi? Ma se è lei che da tutto il giorno mi evita senza motivo. Ecco che trovo sul divano quel bastardo di José con un ghigno malefico sulla faccia, senza troppi pensieri mi tuffo su di lui riempiendolo di cazzotti come se non ci fosse un domani, vedo il suo naso che inizia a sanguinare insieme al labbro quando una voce paradisiaca mi distrae:
<< Christian che stai facendo? >> urla tra le lacrime, quel bastardo aspetta il momento adatto dove io e la mia piccola siamo persi uno nell'altro e si fionda su di me, mi sbatte la testa sul pavimento e l'ultima cosa che sento è Anastasia che mi sfiora il volto e urla il mio nome.
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Se lo vuoi.. Rimani (Christian&Ana)
Romance"Mi piace ciò che provo, mi piace ciò che sento... mi piace perchè c'è lei in questo momento. Le sue mani su di me, quel brivido che ci avvolge facendoci vivere la nostra magia. Non è quella voglia che non vorrei, è quella voglia che non smetterò ma...