Epilogo

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Narra Lali:
Io e Peter stiamo insieme da praticamente 6 mesi, ed oggi era la vigilia di Natale. Era cambiato molto, diventato dolce ed ora seguiva anche un corso per smettere di bere, e sapevo che si stava trattenendo, aveva perso le amicizie che gli facevano male, e stava cercando di riallacciare i rapporti con la famiglia. Ero orgogliosa di lui. Avevamo anche iniziato a "convivere", lui si era praticamente trasferito da me, senza mettergli questo modo, dormiva qui, mangiava qui, aveva le sue cose qui, però non la chiamavamo convivenza, perché era un passo troppo grande, forse, era una cosa seria, però forse non eravamo pronti. Ma io ora mi trovo a chiedermi perché ancora non mi abbia fatto la proposta, e mi vengono in mente le parole di Euge "Se aspetti che un uomo ti faccia una proposta, potresti aspettare una vita, o glielo fai capire, o prendi tu l'iniziativa" Aveva tirato fuori quel tema, come se mi avesse letto nel pensiero. Capendo che lo stavo aspettando. Io però ho solo smentito tutto. Adesso mi trovo ad aspettare Peter, guardandolo dalla finestra, con in mano due cioccolate calde, e con un anello in tasca. Un anello da uomo, però che è da matrimonio. Sospiro. Sono una scema. Una vera e propria cretina. E non perché stavo per chiedere il matrimonio ad un uomo, anche se era una scemenza, ma perché quasi sicuramente mi sarei beccata un "no" come risposta, e avrei causato la fine della nostra relazione. Stavamo insieme da 6 mesi. Quando vidi la macchina di Peter parcheggiare, mi distrassi immediatamente dai miei pensieri, e quando entrò, gli andai in contro e lo baciai, passandogli una cioccolata. Lui mi sorrise e disse -Grazie amore- Sentii i brividi come la prima volta che aveva iniziato a chiamarmi in quel modo. Ci spostammo sul divano. -Penso che domani spalerò il vialetto, non si può entrare- Disse soffiando sulla sua cioccolata, prima di berne un sorso. Io gli sorrisi, ma veramente ero un fascio si nervi, avevo preparato un piano per come chiederglielo, ma ora non ricordavo nulla. -Ha che idiota, lasciamo perdere- Sbuffai, invece di dirlo in mente. Lui mi guardo sorpreso, senza capire. Io fece cenno di no con la testa. -Cosa ho fatto male?- Mi chiese, pensando di aver sbagliato qualcosa ed analizzando le sue parole e le sue azioni, di quei giorni. -Niente, lo stavo dicendo a me stessa, scusa- Lui tirò un sospiro di sollievo, e mi diede un bacio sulle labbra. -Ti amo- Mi disse, ed in un attimo tutta quell'ansia, tutti quei dubbi sparirono. Gli prendo la mano, lui mi guarda confuso, gli sorrido. -Peter penso tu sia l'uomo della mia vita, anche se usciamo insieme da poco, e volevo chiederti. Sai, insomma, di sposarci- E sto per tirare fuori la scatolina dai pantaloni, quando scoppia a ridere, mi do della scema in testa, forse per lui è solo una relazione senza futuro, forse sono soltanto uno sfogo, e si sta divertendo con me. -Abbiamo avuto la stessa idea, mi sembra- Si alzò e si avviò all'albero, era la prima volta che lo allestivo da quando ero bambina, ed era stato divertente. Prende una scatolina di velluto blu scuro, semi nascosto dai regali più grandi e me lo passa. Però non lo apro, lo guardo aspettando la proposta. -Vuoi la proposta, vero?- Mi chiede, faccio cenno di si con la testa, accavallando le gambe e mettendomi con le braccia conserte. Lui sospira, e dice -Ti amo Lali, sei la ragazza più dolce e bella con cui sia mai stato, sexy e passionale alla volta. Sei la donna con cui voglio stare per il resto della mia vita, e mi pentirò in eterno, se oggi non ti chiedo se vuoi essere mia moglie- Gli sorrido apertamente. E lo bacio. Si stacca, mi guarda e poi mi chiede -è un si?- Faccio cenno di si con la testa, lui mi sorride e mi da un altro bacio sulle labbra.

Qualche mese dopo:
-Mariana, sbrigati!- Mi dice Euge, aprendo la porta ed entrando. Mi giro verso di lei, lei mi guarda a bocca aperta, con gli occhi luminosi, mentre il suo sguardo si posa dai miei capelli, fino alle scarte, e poi torna al mio stupendo vestito, disegnato da lei. -Sei stupenda amica!- Mi dice, avvicinandosi e prendendo un pennello e spalmandomi ancora un po' di fard in faccia. Le sorrido. -Ci credi che mi sposo?- Le chiedo. Lei fa cenno di si con la testa, e mi abbraccia, ma si stacca quasi subito, e controlla il vestito. -Certo, lo ho sempre immaginato- La guardo sorpresa e le chiedo -Il mio matrimonio?- Lei fa cenno di si con la testa, mi sorride, e mi fa girare verso lo specchio. Appoggia la testa sulla mia spalla e mi dice -Avevo tanto immaginazione, che visto che tu non lo immaginavi, lo ho immaginato io per te- Mi dice, io le sorrido attraverso lo specchio. -Sei pronta?- Mi chiede qualche secondo dopo, io respiro profondamente, e faccio cenno di si con la testa, prendendo il velo, lei me lo prende dalle mani e me lo mette, io mi guardo allo specchio, per l'ultima volta, prima di girarmi verso la porta per uscire.

Narra Peter:
Guardo la porta, non c'è la faccio più ad aspettare, voglio sentire il prete che dice che è diventata ufficialmente mia moglie, baciarla, e portarla nella limusine. Però ancora non è entrata, guardo la porta, e quando finalmente questa si apre, tiro un sospiro di sollievo. Le damigelle, tra cui Eugenia, entrano nei loro vestiti blu, sempre disegnati da Eugenia, come tutti gli abiti in quella chiesa, compreso il mio. E poi eccola, parte la musica, e lei entra, un angelo, sembra un angelo, nel suo stupendo vestito bianco, mentre cammina sul tappeto rosso, pieno di petali di rosa.

Narra Lali:
Guardo la porta, che finalmente è aperta, ed entro, seguendo le mie damigelle, poi lo vedo, coi capelli leggermente più lunghi, e in quel abito stupendo, quando gli sono accanto sento il suo profumo di cioccolato, non me ne ero mai accorta, possibile? Lo guardo negli occhi e lui mima un -Ti amo- Con le labbra, io gli sorrido e gli dico -Anche io- Lui ricambia il sorriso.

Narra Peter:
-Vi dichiaro marito e moglie- Dice il prete ed io esulto, più che felice, la avvicino a me e le bacio le labbra, con foga, passione ed amore. Sento molti degli invitati ridere, ed ali fare -Uhh- Io sorrido, allontanandomi poi, contro voglia, dato che siamo in pubblico ed in chiesa. Le sorrido. La prendo per mano e ci avviamo all'uscita. Ci lanciano il riso e poi saliamo in limusine, diretti prima a casa, per cambiarci, e poi al ricevimento. Prendo lo spumante che c'è, e lo sto per aprire quando lei mi dice -Mi dispiace, ma non lo posso bere- La guardo confuso, ero sicuro gli piacesse, e che amasse gli alcolici, sempre senza esagerare. -Lali è il nostro matrimonio, possiamo permettercelo- Le dico, tentando di nuovo di aprire la bottiglia, ma lei scuote la testa, mi sorride e mi spiega -Non posso, aspetto un bambino, Peter- Io la guardo a bocca aperta, poso la bottiglia dove l'avevo presa e mi soffermo su di lei e su quello che mi ha appena detto. -Come?- Chiedo sorpreso e paralizzato. Lei mi sorride, prende la mia mano e la posa sul suo ventre. Io sorrido. -Che aspetto un bambino- Mi spiega di nuovo, con dolcezza. E poi aggiunge -Diventerai padre, amore- Io le sorrido, prendo il suo viso fra le mani e la bacio, con dolcezza. Poi mi stacco, la guardo negli occhi e le chiedo -Da quanto lo sai?- Lei sorride, però so perfettamente quell'espressione. è leggermente rossa in viso, ed imbarazzo. Poi ecco che mi risponde -Da un mese, però volevo farti una sorpresa- Io le sorrido, e le bacio nuovamente le labbra, sanno di fragola. -Ti amo Lali, ed amerò anche nostro figlio/a. Saremo la famiglia perfetta!- Lei fa cenno di si con la testa e mi abbraccia. Ho una famiglia anche io, e chi lo avrebbe mai detto? Sto con la donna della mia vita e presto sarò padre, questo si che è magico.

Fine.
Grazie per avermi accompagnato in questo "viaggio", per aver letto la mia storia, per i commenti e le stelle, grazie per esserci, perché fate parte della mia vita, e della mia giornata, senza di voi non ci sarebbero le storie, quindi grazie e alla prossima!


Love Impossibol LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora