Capitolo 13

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Peter guardava Lali, era ferma, seduta sul suo letto, mentre tremava, e piangeva. -Lali, spiegami cos'è successo, per favore, se no, non posso aiutarti- La pregò lui. Lei non ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi, ma doveva togliersi quel peso che aveva a dosso, c'è lo aveva da troppi anni ormai, non c'è la faceva più. Sospirò e disse -Quando avevo 17 anni, ebbi un incidente, io ero alla guida, eravamo ubriachi e drogati, eravamo nella corsia sbagliata, finimmo per avere un incidente, io finii in ospedale con una gamba ed un braccio rotto, stavo malissimo, sopratutto dopo aver scoperto che mia sorella era morta- Lo guardò e disse -Lo ho uccisa io Peter, sono un asesina, capisci? Ho ucciso mia sorella- Lui fece cenno di no con la testa. Si alzo e l'abbracciò. Lei ricambiò l'abbraccio, forse troppo debole per opporsi, forse troppo coinvolta per pensare a quello in quel momento. -Tu non hai colpe- Le disse lui, baciandogli la testa. Lei alzò lo sguardo ed incrociò il suo -Allora perché mia madre mi ha sempre incolpata?- Lui la strinse più forte e continuò -Lali, non incolparti per una cosa che è successo tempo fa e vivi il presente, creando il tuo futuro, e non in torno alla bugia della "donna perfetta", perché mi dispiace dirtelo, ma tu non sei perfetta, nessuno lo è, e non puoi provare ad essere Mariana Esposito, se sei Lali, e vuoi essere così, se questo ti rende felce- Lei alzò lo sguardo su di lui e lo baciò con dolcezza. Lui si staccò leggermente da lei e le chiese -Cos'è successo?- Lei gli sorrise e gli spiegò -Lali vuole te!- Lui sorrise ed accettò Lali, per renderla felice. E perché era pur sempre lui.


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