Cap. 19

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POV. Valentina
"Valeria, mi spieghi di nuovo come siamo finite in sta situazione del cappero?" Le chiedo, mentre sventro uno zombie, schiena-a-schiena con lei.
"Perché come una perfetta rimbambita hai rotto un blocco di sabbia, siamo precipitate in una grotta, nel mezzo del dungeon di zombie più grande che ho mai visto" mi fa un riassunto lei imprecando fra i denti, decapitando un mob. Siamo circondate. La situazione è critica.
......merda.
Mentre la mia simpatica coscenza si lascia andare una una sfilza di imprecazioni creative, io... più o meno ho ottenuto l'obbiettivo di distrarmi. Anche se, dopo un po', nel combattimento filtrano flash di due occhi lattei, ma profondi...
All'improvviso grido, uno zombie mi ha raggiunto con un colpo al fianco. Maledizione, resta concentrata! Mi costringo ad ignorare il dolore, e il mio sangue che impregna il terreno, contrattaccando.
Più o meno procede tutto bene... finché con la coda nell'occhio non vedo la spada di Valeria volare nella sabbia, mentre lei si accascia a terra con un grido. Urlo, cercando di farle spazio con la spada, ma sono troppi... sono circondata... calde lacrime scendono dalle mie guance, mentre gli zombie cercano, riuscendoci, di strappare Valeria, ora svenuta, lontano da me.
Continuo a colpire zombie, sempre più stanca... finché non sento strapparmi via la terra da sotto i piedi, allontanandomi si dal pericolo.... ma anche da lei.
"NO!!" Mi dimeno come un indemoniata, ignara delle lacrime che scendono dal mio viso, ma stranamente consapevole delle forti braccia che mi trattengono.

POV. Herobrine
...domanda. Come accidenti hanno fatto a cacciarsi in questa situazione?!?!
Non ho risposta, osservo paralizzato con le mani nei capelli, a osservarle lottare insieme, in sincronia perfetta.
Le osservo, parare e attaccare, immobile, incapace a distogliere lo sguardo. Parata, affondo, schivata, poesia in movimento.
Proprio quando inizio a pensare che non sarei più riuscito a distogliendo da quello spettacolo, vedo l'altra venire colpita e disarmata.
Ora, non me ne sarebbe importato troppo, ma... la Ricciola, lì... devo portarla via.
Scatto, senza neanche sapere perché lo sto facendo, e la porto via da lì, da quell'orrore.

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