New Job, New Life

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Bussai alla porta del capo della mia agenzia.

-Entra pure Davis-

Le mani mi tremavano come non mi era mai successo, ma dovevo dire quello che avevo deciso, dovevo mandare all'aria la più importante occasione di tutta la mia vita.

-Signor Smith ho deciso di dimettermi dall'incarico di manager del signor Downey per motivi personali-
Abbassò lo sguardo cercando di capire se ero pazza o ero soltanto stupida ma non seppi a quale conclusione arrivò.

-Rimarrai a lavorare negli uffici fino a quando non avrò deciso cosa fare di te-
Abbassai lo sguardo e richiusi la porta dietro di me.

Maledetta me e le mie infatuazioni.



7 months later

Il mio nome è Brooklyn Davis, sono una manager di 28 anni e a questo punto della mia vita, dopo aver lavorato per Robert Downey Jr, ho ben chiara una cosa: non accetterò mai più un lavoro che abbia a che fare con queste tre cose
1. Un uomo sposato
2. Un uomo con una moglie affascinante e soprattutto gelosa
3. Un uomo che mi attrae anche se non lo conosco personalmente


Con queste idee ben fissate nella mia mente mi stavo recando nella sede principale dell'agenzia per cui lavorarvo a New York dove ero stata convocata dal mio capo che finalmente, a sette mesi dopo il mio licenziamento dall'incarico di manager per Downey, voleva propormi di seguire un nuovo cliente più adatto ai miei criteri.
O almeno questo è quello che speravo.

Tremavo come l'ultima volta che ero stata qui.
-Signorina Davis, ho deciso di darle una seconda possibilità dopo il contratto, e i soldi, che mi ha fatto perdere con il signor Downey- Finalmente una nuova occasione. Il mio entusiasmo fa spazio alla tensione quando lui continua: -Le do questa possibilità solo perché il mio cliente ha chiesto espressamente di volere l'ex manager di Downey-

Inizio a sudare freddo, chissà che voci ha messo in giro Downey, perché qualcuno mi vorrebbe solo perché sono stata la sua manager?

-Sarai la manager del signor Depp- disse perentorio Smith.

Depp? Quel Depp? Oddio dimmi di no.
Ripasso mentalmente i miei propositi
1. È sposato? Ovvio che sì.
2. Ha una moglie affascinante e gelosa? Ovvio che sì.
3. Mi attrae anche se non lo conosco di persona? Me lo sto davvero chiedendo? Dio è Johnny Depp!

NON POSSO ACCETTARE!

-Io non..-tento di rifiutare ma il signor Smith non ammette repliche.
-Questa è la tua ultima possibilità Davis, se il signor Depp si lamenterà del tuo lavoro allora qui hai chiuso- dice perentorio.

Sento le lacrime salirmi agli occhi non voglio rivivere i mesi passati con Downey.

-Il signor Depp inizierà le riprese per il nuovo film di Tim Burton tra una settimana e ti voglio sul posto il primo giorno quando avrà un po' di tempo per conoscerti meglio e organizzare i suoi prossimi impegni-

Non posso perdere questo lavoro se venissi licenziata da una delle agenzie migliori del Paese nessuno sarebbe più disposto ad assumermi e nelle migliore delle ipotesi passerei il resto della mia vita seduta ad una scrivania ad archiviare documenti o peggio a fare da segretaria per qualche manager di successo.

-La ringrazio- dico a Smith fingendo un sorriso mentre stringo i pugni per la rabbia.

Se solo non mi fossi presa una cotta per Downey tutto questo non sarebbe successo.


One week later
Pinewood Studios, Londra


Mi aggiro in questi immensi studios senza capirci un granché e rischio anche di perdermi ma sono affascinata dal set in cui Depp girerà il prossimo film con Burton: un coppia che mi ha sempre affascinato e tenuta incollata allo schermo. Ormai la maggior parte delle ambientazioni è fatta a computer ma è comunque surreale trovarsi qui.

Non so come ma riesco a trovare il corridoio in cui si trovano i camerini, lo percorro fino ad arrivare ad una porta su cui campeggia il nome "Johnny".
Iniziano a tremarmi le gambe, non so come comportarmi, so che lui è rinomato per essere una persona gentile e anche timida ma quello che mi impensierisce è sua moglie Amber ho paura che sia gelosa e che si possa inventare qualcosa per farmi licenziare.
Devo essere professionale e fare quello che ho imparato in questi anni di gavetta.
È la mia occasione.
È..
I miei pensieri si interrompono quando sento due mani afferrarmi i fianchi. Mi volto su me stessa e incontro il volto e soprattutto gli occhi della persona che si sta prendendo tutta questa libertà anche se nessuno gliel'ha data.
Le parole mi muoiono in gola.
-Brooklyn- mi dice sorridente avvicinandomi a sè.
-R-Robert? Che ci fai qui?- dico esterrefatta.
-Te lo spiego dopo- sorride.

Mi prende per mano e mi trascina all'interno di una stanza buia sbattendomi contro il muro. Ho passato mesi a cercare di dimenticarlo ma tutti i miei buoni propositi si stanno sgretolando davanti a questi occhi scuri, al suo profumo, al suo calore.
Mi sfiora il naso con i suo e sento il suo respiro su di me.
Non riesco a resistergli.
-Ho sbagliato a non farlo prima che ti licenziassi- sussurra.
-Fare co..-
Non riesco a finire la frase che le sue labbra sono già sulle mie, la sua lingua si insinua prima dolcemente tra le mie labbra come se volesse capire se anche io sto fremendo come freme lui, non appena dischiudo le labbra la sua lingua entra mentre la sua mano scende fino a stringermi il fondo schiena e io non riesco a respingerlo. Lo bacio a fondo come ho desiderato farlo tante volte ma non ho mai voluto fare veramente per la paura di rovinare il suo rapporto con Susan. Lui sembra non essere dello stesso parere dato che oltre a baciarmi sento la sua eccitazione attraverso i pantaloni della tuta che indossa e un brivido mi percorre la schiena mentre lascia una scia di morsi e di baci sul mio collo.
È esattamente per evitare che succedesse tutto questo il motivo per cui mi sono licenziata dall'incarico.
Sapevo, ora ne ho anche la conferma, che se mi fossi trovata così vicina a lui non sarei riuscita a controllarmi.


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