Kate

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Capitolo 13 – Kate


Un settimana prima dell'inizio delle riprese

Stasera ci sarà una festa a cui parteciperanno tutti gli attori e tutto il personale che lavorerà durante le riprese. Di solito mi diverto molto a queste feste perché trovo sempre qualcuno con cui scherzare e farmi due risate.
E' tipico di me, ma stasera non sono proprio in vena, le cose con Susan non vanno da qualche tempo e sto seriamente pensando di chiederle il divorzio, soprattutto dopo quello che è successo o dovrei dire non successo con la mia ormai ex manager Brooklyn, mi ha completamento incanto e rapito, pur non volendo, mi ha fatto prendere una bella cotta e adesso lei sembra sparita nel nulla.

Vedo Johnny entrare nella hall dell'hotel dove mi trovo anche io, in anticipo stranamente, accompagnato da sua moglie, Amber, che come al solito non mi sembra molto entusiasta di essere qui. Diciamo che quando non è lei ad essere al centro dell'attenzione diventa parecchio insopportabile. Non so come Johnny possa resistere con una così, so solo che ce la sta mettendo tutta.

Dopo i saluti di rito, mi avvicino al bancone e chiedo un martini, se so costretto a stare qui almeno voglio divertirmi un po'. Sorrido al barista e mentre mi dirigo verso Tim noto un gruppetto di ragazze che mi guardano e scoppiano in una risatina da oche non appena ammicco verso di loro.
Mi piace troppo farle impazzire.
Ce n'è una in particolare che mi attrae particolarmente, ha i capelli scuri e lunghi, un vestito rosso mattone, che non lascia nulla all'immaginazione e due occhi chiari che quasi mi intimoriscono. La osservo e vedo che lei fa lo stesso con me, non è timida anzi sembra quasi provocarmi con ogni sua mossa mentre è appoggiata al bancone a parlare con le altre ragazze.

Dopo svariati drink, decido che forse per stasera ho bevuto abbastanza, lancio un'occhiata a quella ragazza ed esco dalla sala, prendo l'ascensore e mentre le porte stanno per richiudersi sento una voce che mi dice di aspettare. Indovinate chi entra? Si, proprio quella ragazza.
La guardo soffermandomi sulle sue curve così prorompenti mentre lei si avvicina sempre più a me, d'un tratto le porte dell'ascensore si aprono e io le afferro un polso e mi faccio seguire in una delle stanze che sono prenotate nel caso qualcuno degli ospiti, non riesca a tornare a casa dopo aver bevuto troppo.
Chiudo la porta dietro di me, mentre lei si avvicina al letto. La raggiungo e la stringo, la bacio con forza mentre lei va dritta al sodo e con la sua mano scende subito a toccare la mia eccitazione. Non mi interessa chi lei sia ma ho solo voglia di sfogarmi un po' e di non pensare a tutti i miei problemi, di non pensare a Brooklyn almeno per stasera, dopo tutto è questa donna che mi ha seguito quindi è quello che vuole anche lei. Mi toglie la giacca e la camicia e mi fa sdraiare sul letto mentre lei rimane in piedi e si sfila il vestito e il reggiseno rimanendo solo con gli slip. Mi siedo sul letto per portarla su di me, lei stuzzica le mie labbra con la sua lingua mentre porta una delle mie mani dal suo bacino ad uno dei suoi seni, so cosa vuole, gli stuzzico il capezzolo con le dita e poi lo mordo facendola gemere, lmi fa stendere di nuovo e mi sfila i pantaloni e i boxer, porta una mano sulla mia eccitazione e inizia a massaggiarla mentre con l'altra si stuzzica un capezzolo. Inizio ad eccitarmi e voglio unirmi a lei, porto il suo bacino sopra la mia eccitazione per farle capire che cosa voglio ma lei si sposta e scende con la bocca sulla mia initimità, sento la sua lingua sulla mia pelle e non ci vedo più, mi alzo di scatto e ribalto le posizioni, le tengo le mani sopra la testa e mi unisco a lei, caccia un urlo e inizia a gemere ad alta voce, cerca di muovere il bacino ma io la blocco e mi spingo più in profondità, la vedo perdere le forze e capisco di aver raggiunto il punto giusto, mentre si lascia andare al piacere lascio le sue mani che mi afferrano il fondoschiena accentuando le mia spinte. Non ne ha ancora abbastanza. Seguo i suoi movimenti, stringo il suo seno e arrivo al culmine del piacere.
Scendo subito dal letto e mi dirigo in bagno per darmi una rinfrescata e rivestirmi. Ad un tratto sento la sua mano afferrare la mia intimità e le sento sussurrare "Non facevo sesso così da anni, ti prego resta ancora". Mi giro e le scosto i capelli dal viso chiedendole come si chiama, "Kate" mi risponde. Dopo essermi rivestivo mi avvicino a lei e le do un ultimo bacio.
"Grazie Kate ma non mi cercare più, ho perso la testa stasera ma non ricapiterà".

Esco da quella stanza e mi dirigo nella hall dell'hotel dove trovo Johnny che capisce subito da che tipo di situazione sono reduce, quando Amber esce per dirigersi alla macchina, Johnny mi dice
-Datti una calmata Robert perché ho assunto Brooklyn Davis, sarà la mia manager, la vedrai ancora tra una settimana. Non sprecare questa opportunità-

Sono felice.
Finalmente ho la mia seconda possibilità.


One month later

Stasera abbiamo fatto tardi agli studi e come se non bastasse oggi ho ricevuto la chiamata del mio avvocato che mi ha detto che Susan non vuole firmare l'atto di divorzio.
Ma perché mi deve rendere le cose difficili proprio adesso che le cose stanno andando bene con Brooklyn? Racconto cos'è successo a Johnny e lui mi invita a bere un bicchiere nel suo camerino per rilassarmi un po', ascolta attento e mi dice che devo raccontare la verità a Brooklyn, solo così potrò risolvere le cose e non perderla.
Ma io non ci sto, non voglio coinvolgerla in questo casino, ho paura di perderla.
Dopo un'ora di discussione con Johnny su questo argomento e dopo aver bevuto quasi un quarto della bottiglia di tequila di Johnny, mi dirigo barcollando nel mio camerino. Era troppo che non bevevo così, da quando sto con Brooklyn mi sono dato una regolata, per lei, per noi.
Mi siedo sul divano aspettando che passi un pò l'effetto della tequila, sento due mani massaggiarmi il collo.
-Brooklyn- sussurro ad occhi chiusi.
-Kate- risponde una voce fredda.

Sobbalzo ma l'alcol mi fa perdere l'equilibrio e anche i sensi per qualche secondo.
Quando riapro gli occhi lei è sopra di me, mezza nuda.
-Finalmente ti sei ripreso- dice mentre mi tira giù i boxer.
-Kate ti prego vattene- cerco di farla scendere ma sono disorientato.
Sento le sue labbra scorrere sulla mia intimità che reagisce agli stimoli.
So che ci ha provato anche con Johnny ma ovviamente lui l'ha tenuta ben lontana e da quanto ho capito si è anche fatta due o tre cameraman quindi cosa vuole da me? Che si cerchi qualcun altro che ci sta.
Penso a Brooklyn che è in hotel ad aspettarmi e mi sento tremendamente in colpa, non faccio in tempo ad cercare di alzarmi che Kate si unisce a me e inizia a gemere.
-Ti piace come l'atra volta Robert?-
Cazzo. Raccolgo le mie forze e la sollevo abbastanza da farla smettere.
-Vattene, che cazzo ti viene in mente?-
Si alza rivestendosi, con un'espressione di vittoria, Mi da un bacio a stamopo e se ne va ridendo.
Quella risata mi gela il sangue.

Mi butto sotto la doccia e sento la testa che gira ancora. Torno in hotel da Brooklyn e mi sento tremendamente in colpa, se non avessi bevuto, se Susan non avesse fatto la stronza, tutto questo non sarebbe successo. Non posso dirglielo o la perderei.



3 giorni prima della cena tra Johnny e Brooklyn sulla Tour Eiffel

Ho saputo di Amber e dopo la chiacchierata di stamattina mi sento anche un po' in colpa per come ho trattato Johnny.
Ho deciso di ascoltare il suo consiglio, devo dire tutto a Brooklyn anche se la perderò, lei non si merita altre bugie. Digito il numero di Johnny mentre mi trovo nella hall del hotel di Brooklyn, dopo stamattina voglio scusarmi con lei.

-Signor Downey, la signorina Davis è partita per qualche giorno, può lasciarmi un messaggio se lo desidera- mi dice il portiere.

Chiudo la chiamata che non ha avuto risposta e mi fermo a pensare, non so proprio dove possa essere andata, ma forse la persona che può saperlo è proprio Johnny. Schiaccio di nuovo sul suo numero e faccio partire una chiamata. "Pronto" mi risponde con una voce impastata.
"Amico hai bevuto troppo o sei con una bella ragazza?" scherzo, voglio alleggerire la situazione.
"Ho bevuto troppo" dice asciutto.
"Mi dispiace per stamattina, io ero solo nervoso" ammetto colpevole
"Lo so Rob, ti dispiace se ne parliamo domani?"
"Johnny mi dispiace per Amber se vuoi parlar.."
"Non ne voglio parlare" mi sembra quasi arrabbiato.
"Ok ti lascio riposare ma prima volevo chiederti una cosa: sai dov'è andata Brooklyn? In hotel mi hanno detto che è andata via per qualche giorno"
"Rob è meglio se lo chiedi a lei, magari non vuole essere disturbata" fa un respiro come se si fosse buttato su un letto "Scusami ma devo proprio andare. Ci sentiamo"

Ci rimango quasi male, non mi ha mai trattato con tanta indifferenza ma forse stavolta me lo sono proprio meritato.

Aspetto un paio di giorni e poi mi decido a scrivere a Brooklyn un messaggio, so che alle chiamate non mi risponderà
"Sono passato al tuo hotel e mi hanno detto che starai via per qualche giorno, quando possiamo vederci? Ho bisogno di parlarti" digito veloce prima di cambiare idea.
"Torno tra due giorni" mi risponde dopo qualche minuto.

Ci penso un po' su, da quanto mi aveva detto questi giorni sarebbe dovuta rimanere qui per coadiuvare gli impegni di Johnny a Parigi..un momento Johnny è a Parigi e lei non è qui?
Dio ma quanto sono stupido! Sarà sicuramente andata anche lei lì, ne sono quasi sicuro, soprattutto dopo quello che ha fatto Amber, conoscendo Brooklyn è andata lì per dargli una mano ma spero sia solo per lavoro.

Il mio assistente mi fa preparare il jet e mi prenota una camera nell'hotel di Johnny, non voglio alloggiare in quello di Brooklyn perché ho paura di farla sentire "braccata" quindi ne approfitterò per chiarire con Johnny nel caso con Brooklyn non andasse a buon fine.
Quando sono in aereo ne approfitto per fare delle ricerche, se Johnny è a Parigi i paparazzi avranno di sicuro immortalato qualche sua foto. Trovo varie immagini di lui che si reca agli studi e noto che Brooklyn è presente in quasi tutte ma rimane in macchina senza accompagnarlo fin dentro gli edifici dove sono fissate le interviste.
Adesso che ho avuto la conferma che lei è lì inizio a sentirmi agitato, è la mia ultima occasione e spero di non perdere la calma ancora una volta.

Arrivo a tarda notte in hotel così decido che mi prenderò questa giornata per riposare e preparami mentalmente al discorso che dovrò affrontare con Brooklyn, ho deciso che mi presenterò da lei domani sera, perché so che durante il giorno è impegnata.
Non riesco a chiudere occhio e se facessi un giro per la città sicuramente qualche paparazzo mi immortalerebbe e lei saprebbe in breve tempo che sono qui, quindi non mi resta che rimanere chiuso in camera fino a stasera.
Sarà una lunga giornata.


Sono le 8 meno cinque e mi trovo in macchina davanti all'hotel di Brooklyn, non ho portato nessun regalo, fiori, ciccolatini o altro, so quando odia questo tipo di cose.
Faccio un bel respiro e apro la portiera, vedo una macchina fermarsi davanti alla mia e da quella scende qualcuno che non avrei voluto vedere.
Non qui.
Non vestito così.
Johnny.
Scende dalla macchina scura, vestito con un smoaking con giacca bianca e il cravattino slacciato, tipico di lui, odia essere un perfettino.
Sento la rabbia salirmi alla testa ma questa volta riesco a controllarmi. Forse è solo passato prima di andare a qualche cena.
Aspetto in macchina che lui se ne vada e poi sarà il mio turno per parlare con Brooklyn. Due minuti dopo Johnny esce e con lui c'è anche Brooklyn, è stupenda e mi toglie il fiato ma non faccio a meno di notare gli sguardi tra i due. Dico al mio autista di seguire la loro macchina, se andassero ad una cena di gala con altri ospiti non sarebbe così grave e invece la macchina si ferma davanti alla tour Eiffel, so che al primo piano è situato uno dei ristoranti più belli del mondo, noto che non ci sono altre persone nel piazzale e capisco che saranno solo loro due.
Tiro un pugno al sedile quando vedo Johnny, in ascensore, che la fa girare verso di lui intrecciando le sue mani dietro la sua schiena.
Dio sono incazzato, gli avevo chiesto di lasciarmi del tempo e lui solo tre giorni dopo la porta a cena in uno dei ristoranti più romantici del mondo?
Questa me la paghi Johnny.

Decido che parlerò con lui stasera anche se dovrò aspettare delle ore qui.
Prendo la bottiglia di vodka del frigo bar e inizio a berla a piccoli sorsi, chiudo gli occhi e non riesco a vedere che loro due. Ripenso a come ci sono finito in questa storia e soprattutto penso a come potrò dire a Brooklyn cos'è successo tra me e Kate.

Quasi tre ore dopo vedo l'ascensore aprirsi e loro due escono mano nella mano.
Mi porto le mani alla testa, sento che mi gira, serro la mascella per contenere la rabbia, li osservo durante il tragitto in macchina verso l'hotel: rimangono abbracciati senza dirsi nulla.
E' cambiato qualcosa tra loro.
Forse non avrò più la mia occasione.
Di sicuro avrò l'occasione di dire al mio grande amico quanto è stato stronzo.
La macchina si ferma davanti all'hotel di Brooklyn e li vedo salire insieme.
Dio se Johnny non scende entro dieci minuti giuro che salgo e gli spacco la faccia.
Per fortuna il mio amico torna solo dopo qualche minuto.

Arrivati al nostro hotel lo vedo leggere sul cellulare e sorridere, di sicuro è un messaggio di Brooklyn.
Salgo in ascensore mentre lui si ferma a parlare con l'uomo al bancone della hall.

Mi devi spiegare un bel po' di cose amico.



POV Johnny

Che serata, speravo sarebbe andata bene ma non pensavo che saremmo arrivati addirittura ad un bacio. Ammetto che il brindisi è stata una mossa azzardata ma sentivo che era la cosa giusta da fare, poi quando mi ha guardato negli occhi senza dire nulla sono andato completamente in tilt e l'ho baciata e sono stato felice di capire che lo voleva anche lei. Se non fosse salito quel cameriere giuro che non se sarei riuscito a fermarmi ma mentre facevamo il tragitto in macchina sono stato felice di aver rimandato quel momento e di godermi queste sensazioni per un po' di tempo prima di passare al passo successivo, sempre se lei lo vorrà.
Leggo il suo messaggio e non posso che sentirmi felice.
Mi fermo al bancone della hall per dare disposizioni e farmi portare la colazione in camera domani mattina prima di prepararmi per l'ultima giornata qui a Parigi.
Dopodomani torneremo a Londra e spero che tutto vada per il verso giusto e che Robert capisca una volta per tutte che la deve lasciare andare, la sua occasione l'ha avuta e l'ha sprecata per ben due volte.

-Johnny amico mio- una voce mi raggiunge mentre sto aprendo la porta della mia camera.

Non può essere lui, non può essere qui.
Mi giro e scopro che non è l'alcol a giocarmi brutti scherzi.
Robert è proprio qui.

-Robert?- dico stupito –Cosa ci fai qui? Quando sei arrivato?-
-Sono arrivato in tempo per non perdermi lo spettacolo!- sorride beffardo.
Cosa vorrebbe dire? Quale spettacolo?
Poi continua –Che eleganza! Serata speciale?-
-Robert perché sei qui?- mi faccio serio mentre entro in camera o lo invito a seguirmi.
-Ero venuto a parlare con te, per scusarmi di come ti ho trattato ma evidentemente sei tu che devi chiedere scusa a me-
-Cosa devo fare io? Non ho fatto nulla di male-
-A parte portare fuori a cena e andare in giro mano nella mano con la donna che amo-
-Ci hai seguito? Sei completamente impazzito?-
-Te la sei portata a letto Johnny?- dice con un sorrissetto che mi fa venire il nervoso.
-No, io non mi chiamo Robert Downey Jr, le donne le rispetto a differenza tua-

Cerca di tirarmi un pugno ma evidentemente ha bevuto parecchio e io sono abbastanza veloce per schivarlo.
-Robert smettila di fare il coglione, lei non è tua, lei non è di nessuno- urlo mentre gli afferro le spalle per farlo ragionare.
-Io la amo e tu non dovevi invitarla a cena- urla serrando la mascella.
Mi colpisce di sorpresa alla bocca dello stomaco e le mie ginocchia si piegano mentre io mi accascio a terra. Mi rialzo ma mi colpisce con un pugno sulla bocca
-Sei uno stronzo, sei un amico del cazzo-
Questo è troppo.
Lo sbatto contro il muro -Che cosa volevi che facessi? Volevi che la trattassi come te? Che le mentissi? Che non le facessi capire quanto è speciale e quanto si merita il meglio?- dico fuori di me.
Mi tira un pugno sullo zigomo, so che ho fatto centro con quelle parole.
Sento il sangue scorrermi sul viso, cerca di darmi un calcio ma gli tiro un pugno sull'occhio e lo faccio cadere a terra, lo prendo per il colletto della camicia e lo faccio alzare, apro la porta e lo sbatto contro il muro del corridoio di fronte alla mia camera.
-Parlaci pure con lei, nessuno te lo impedisce, vediamo cosa ti dice quando scoprirà di Kate e di tutte le bugie che le hai raccontato- faccio un respiro –Ma vedi non venire più a rompere le palle a me, io non c'entro nulla con quello che hai fatto tu, ti sono sempre stato vicino anche se mi hai mentito ma d'ora in poi farò quello che è giusto per me e per lei. Se te la devi prendere con qualcuno allora prenditela con te stesso-

Sbatto la porta e vedo il mio riflesso nello specchio, sono conciato male, troppo male, faccio schifo. Non posso presentarmi così alle interviste di domani.
Non mi resta che fare una cosa: chiamare Brooklyn.

"Hey ciao! Non riesci a dormire?" mi risponde felice e il mio cuore inizia a battere più forte.
"Veramente non sto molto bene! Mi dispiace dirtelo ma domani non potrò presentarmi alle interviste, sono davvero in uno stato pessimo" la sento respirare ma non risponde "Se sei arrabbiata, ti capisco"
"Vengo da te" dice seria e riattacca.

So che non potrò dire nulla per fermarla e quindi non ci provo neanche, non mi resta che avvisare nella hall e chiedere che qualcuno la accompagni in camera, non voglio farmi vedere così giù e non voglio neanche che lei incontri Robert.



POV Brooklyn

"Veramente non sto molto bene! Mi dispiace dirtelo ma domani non potrò presentarmi alle interviste, sono davvero in uno stato pessimo" non rispondo, sto pensando "Se sei arrabbiata, ti capisco" conclude.
"Vengo da te" sentenzio.
Non aspetto risposta so che se lo lasciassi parlare mi convincerebbe a non andare. Ho un brutto presentimento e temo sia successo qualcosa di serio altrimenti non mi avrebbe chiamato.

Dopo neanche mezz'ora sono da lui e mi accorgo solo adesso che indosso un paio di jeans stracciati e la sua felpa, chissà in che stato saranno i miei capelli, poco male mi ha visto nella mia forma migliore stasera. Ma a cosa penso? Prima di venire qui a Parigi non mi ero mai soffermata a pensare a come vestirmi quando ci dovevamo vedere.
Strano che adesso ci faccia caso.
Non ci voglio pensare sono qui per un altro motivo adesso.

Alla hall dell'hotel mi viene incontro un ragazzo che insiste per accompagnarmi fino in camera, non faccio storie sul perchè di questa "scorta", voglio essere da lui il più velocemnte possibile.
Busso alla porta non appena il ragazzo sparisce nell'ascensore, sento i suoi passi e quando apre mi muoiono le parole in bocca.
Mi prende per mano e chiude la porta dietro di noi.
Lo guardo ha un taglio sul labbro che sanguina copiosamente, lo zigomo è gonfio ma per fortuna non c'è nessun taglio.
Mi sorride -Sono conciato così male?-
-C-chi è stato? C-cosa è successo?- balbetto.
-Non ti preoccupare- dice senza guardarmi negli occhi.
Prendo un asciugamano e lo premo sulla ferita aspettando che smetta di sanguinare.
-E' stato Robert- sentenzia.

Tremo, cosa ci fa lui qui? Cos'è successo?
Mette la mano sulla mia e tiene premuto l'asciugamano insieme a te. Mi racconta che Robert ci ha seguito e che hanno discusso quando Johnny è tornato in camera.
-Abbiamo discusso per te, mi sono rotto che lui si comporti così, che faccia il bello e il cattivo tempo quando gli pare, mi sono stancato di vederti soffrire per lui- fa un respiro come se gli pesasse quello che sta per dire –Brooklyn abbiamo discusso perché non è stato del tutto sincero con te-
-Cosa non mi ha detto?-
-Non spetta a me dirtelo, io te lo direi ma sai che finiremo ancora a fare a pugni- accenna un sorriso.
-Va bene allora dovrò parlargli ancora, è qui?-
-Penso che alloggi qui, ma adesso stai qui con me- dice mentre mi fa sedere sulle sue gambe.

Toglie l'asciugamano dalla sua bocca e io mi sporgo per prendere il disinfettante sul tavolino. Si ritrae come un bambino quando il disinfettante brucia sulla ferita.
Rido.
-Perché ridi?- dice fintamente offeso.
Si avvicina al mio viso e posa le sue labbra sulle mie, rispondo al bacio e mi faccio spazio tra le sue labbra con la mia lingua che incontra la sua più timida. Da quando mi ha riaccompagnato in camera qualche ora fa, non penso ad altro, a lui, a stasera e a qual bacio.
Appena il bacio si fa più passionale lui si ritrae sussurrando un "Ahia" e vedo che la ferita ritorna a sanguinare.
-Niente baci per stasera- dico alzandomi.
-No dai- si lamenta.
Lo faccio alzare e gli sfilo la giacca bianca ormai macchiata di sangue, gli sbottono la camicia mentre lui appoggia la testa sull'incavo del mio collo sfiorandolo con quel suo naso perfetto. Gli sfilo la camicia e accarezzo il suo petto liscio e gioco con il bordo dei suoi pantaloni, lo vedo ritrarsi, mi stacco da lui e noto che ha un livido anche sullo stomaco.
Dio ma Robert è proprio fuori testa.

-Sei pronto per la doccia- decreto presa dalla rabbia per quello che ha fatto a Johnny.
Gli sorrido, avrei voglia di stare con lui, di baciarlo, di sentire la sua pelle sotto le mie dita ma non è nelle condizioni adatte.
-Resti qui stanotte?- dice senza malizia e sono contenta che lo faccia in questo modo perché mi fa capire che vuole me e non il sesso che potrebbe derivare dal passare la notte qui.
-Non ho il pigiama- tento una scusa ma so che non funzionerà.
-Mettiti i pantaloni di uno dei miei- dice per poi sparire in bagno.
Sapevo che mi avrebbe convinto. Mi sfilo i jeans e infilo uno dei suoi pigiami, notando solo ora che sono presenti solo i pantaloni, delle magliette non c'è traccia, così mi sfilo la felpa e rimango in canottiera, dopo dieci minuti esce dal bagno immerso in una nuvola di vapore.
Con dei pantaloni scuri.
A petto nudo.
Con i capelli umidi.
Non credo di farcela, potrei avere un infarto da un momento all'altro.

Mi alzo e lui mi abbraccia.
-Mi aiuti?- dice passandomi dei cerottini che funzionano come dei punti tenendo la ferita accostata.

Dopo averli messi mi prende per mano, spegne le luci e mi porta verso il letto, fortuna che ci sono le luci della città ad illuminare un po' questa stanza altrimenti non si vedrebbe nulla, non si vedrebbe la sua figura perfetta che mi tiene per mano.
Scosta il piumone e ci sdraiamo, mi fa appoggiare sul suo petto mentre mi abbraccia passandomi la mano tra i capelli.
-Non pensavo saremmo finiti a letto insieme stasera- ride.
Gli do una piccola sberla sul petto.
-Grazie per esserci sempre- sussurra.
Mi da un bacio tra i capelli e scivola nel sonno sfinito da questa inaspettata giornata.





Note dell'autrice:
Capitolo kilometrico (ma ormai ci siete abituate)! Si passa dal sesso tra Robert e Kate alla dolcezza (infinita!) tra Johnny e Brooklyn. Robert è completamente fuori controllo ma piano piano dopo questa discussione si ridimensionerà (si spera:p), la storia con Kate è strana e quello che è successo quando Robert stava già insieme a Brooklyn non potrebbe definirsi, a mio parere, un vero e proprio tradimento dato che lui non è stato consenziente e lei è una pazza che ha aspettato il momento giusto per tendergli un agguato. Rimane il fatto che Robert avrebbe dovuto dirglielo subito a Brooklyn, forse si sarebbe arrabbiata (come biasimarla) ma forse anche ci sarebbe passata sopra (chissà!) ma ora come ora la situazione di Robert è parecchio grave e Johnny invece è proprio un signore.
Questo è il mio parere, poi magari voi la pensate diversamente da me e avete avuto altre impressioni leggendo, sarò felice di leggere il vostro punto di vista come sempre;)!
Nel prossimo capitolo vedremo il ritorno a Londra, e l'incontro con Robert di Brooklyn e Johnny e ci sarà anche Kate la pazza:p! E non solo perchè le cose si smuoveranno parecchio! Non vi spoilero altro:p!
Ci leggiamo tra un paio di giorni;)!

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