Attraverso gli occhi di Johnny

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Capitolo 7 – Attraverso gli occhi di Johnny


Mi sveglio alle prime luci dell'alba e mi metto su un fianco ad osservarlo. Il suo profilo illuminato dalla luce è bellissimo, percorro la sua linea con un dito come per provare a me stessa che non si tratta di un sogno.
Quando il mio dito sfiora le sue labbra lui mi bacia il palmo della mano e sorride.
-Sono reale- ride.

Dio quanto è stupendo quando sorride.

Poggio la mia testa sul suo petto ed inizia ad accarezzarmi la schiena provocandomi una serie di brividi molto piacevoli.
-Devo andare agli studios- dico quasi sconsolata.
-Ci andiamo insieme, tanto a quest'ora non c'è mai nessuno-

Lo stringo ma intanto rivedo chiaramente l'immagine di Johnny che ieri era sul set di prima mattina, spero che decida di andare un po' più tardi oggi.

Ci prepariamo e scendiamo nel parcheggio abbracciati. Non so cosa mi stia succedendo ma mi sento felice.

Entriamo negli studios dopo essere passati a prendere due grandi bicchieroni di caffè latte e quando Robert mi prende per mano non posso fare a meno di scherzare
-Da dove viene tutta questa dolcezza? Pensavo fossi uno allergico a questa smancerie-
-In realtà sono uno molto romantico solo che pensavo ti piacessero quelli più tenebrosi e rudi e così ho recitato quella parte ma sembra che mi sia sbagliato su di te-

Scoppio a ridere per la faccia seria che fa mentre pronuncia quella frase e faccio sorridere anche lui che mi tira a sé baciandomi dolcemente. Lascio la sua mano e mi dirigo verso il camerino di Johnny ma Robert mi trattiene e mi dice -Beviamo un caffè insieme e poi vai da..lui-
-Solo due minuti- accetto.

Non riesco a resistere a quel suo sguardo sexy, non dopo ieri sera e stanotte.

Mi trascina nel suo camerino e si siede sul divano e, come il giorno prima, mi fa sedere su di sé. Inizia a baciarmi con passione, sento l'eccitazione farsi largo nel mio corpo e attraverso il tessuto dei suoi pantaloni sento che anche lui prova lo stesso.

-Non ci basteranno due minuti- gli sussurro.
-Lo prendo come un complimento- sorride mentre mi toglie il maglioncino e la maglietta e io faccio lo stesso con i suoi indumenti.
Inizio a muovermi su di lui quando sentiamo bussare alla porta. Ci guardiamo smarriti, speravamo di essere soli ma evidentemente ci siamo sbagliati.

-Robert posso entrare?-
E' Johnny.

Mi alzo dal divano e mi rimetto la maglietta mentre Robert prende tempo
-Un attimo- urla di rimando.

Mi guardo allo specchio e vedo che il mascara è colato e non ho tempo di sistemarlo così mi metto gli occhiali da sole e faccio cenno a Robert di aprire.
Non appena si apre la porta lo vedo, spero che non abbia sentito nulla e mi sento in imbarazzo perché non so cosa possa pensare di me adesso.
Non mi guarda negli occhi e non lo fa neanche con Robert.

-Tim ti sta cercando-
Si limita a dire per poi girarsi e andarsene senza aspettare una risposta.

Riesco a vedere l'espressione dei suoi occhi: è un misto tra tristezza o peggio delusione. Io non so perché ma mi sento male al pensiero di averlo in qualche modo deluso dopo tutte le volte che mi ha difeso.



POV Johnny

Brooklyn, è questo il nome che mi danza nella testa da quando ho incontrato quegli splendidi occhi verdi. Downey me l'aveva descritta prima che la assumessi ma vederla dal vivo è tutta un'altra storia.
Il primo giorno quando ci siamo visti ho capito subito che era lei, occhi verdi, profondi, taglio da cerbiatta che ti affascinano, così espressivi, così vivi. Capelli castano chiaro che si posano sulle spalle arricciandosi in modo casuale e un ciuffo lungo che le copre parte di quel volto così regolare e dalla pelle chiara.

Trovo che sia una ragazza strana, ma nel senso positivo del termine ovviamente, sembra così timida da non riuscirci a fare conversazione ma invece non è poi così impacciata come sembra anzi, è una donna davvero sicura di quello che fa ma non sicura di sé stessa e non sembra minimamente accorgersi che il suo essere così semplice e complicata allo stesso tempo attira molto le persone, ha attirato Downey e ora sta dando da pensare anche a me.

Mi destabilizza.

Amber è tutto il contrario di lei. Infatti ieri, quando si sono incontrate per la prima volta, Amber ha già messo le cose in chiaro, prima chiedendomi spiegazioni sul perché fosse nel mio camerino e come se non bastasse ho anche sentito che le ha fatto un bel discorso anche a Brooklyn.
Fortuna che Brooklyn non è caduta nella trappola e ha risposto da persona intelligente qual è.

Dio che inizio di riprese, qualche giorno fa mi sono preso a pugni con Rob per questa ragazza che conosco a malapena. C'è da dire che ho capito che tipo è e comunque l'avrei difesa in qualsiasi caso, il fatto che lui l'abbia trattata male solo perché non vuole andare a letto con lui mi fa ribollire il sangue, cristo santo, Robert può avere tutte quelle che vuole e si fissa con l'unica che cerca di non cedere al suo fascino.

In teoria non dovrebbe volere nessuno a parte Susan ma questa è un'altra storia.

C'è da dire che mi dispiace parecchio per lei perché si trova, adesso, in mezzo a due fuochi: prima Robert e adesso ci si è messa anche Amber. Io non potrei mai lavorare in queste condizioni se fossi in lei e capisco benissimo il perché si sia licenziata dall'incarico con Downey, anche se da quanto ho capito è successo qualcosa di più che un semplice litigio con Susan.
Spero davvero che non decida di mollare tutto anche con me. Ho cercato fin da subito di farla sentire a suo agio; ammetto che la cena che le ho fatto portare in camera è stata una mossa azzardata ma sentivo che avrebbe apprezzato un gesto disinteressato da parte mia.

Ho amato da subito il modo con cui si stupisce di ogni minima cosa, dalle riprese, da questo ambiente, da come la tratto, dal fatto che non faccio lo stronzo con lei e mi sembra che stia incominciando a capire come sono fatto e di cosa ho bisogno. La dimostrazione plausibile di questo è la giornata che mi ha lasciato libera da passare con i miei figli quando sarò a Parigi.
Vorrei tanto che venisse con me durante il primo tour promozionale, sbadato come sono sicuramente dimenticherei qualche appuntamento ma temo che Amber andrebbe su tutte le furie e che mi ritroverei Robert sotto l'hotel il giorno dopo la partenza, pronto a spaccarmi la faccia di nuovo.
Quindi non penso che non potrò chiederle, questa volta, di venire con me.
Non è giusto però così.
Spero che la situazione si risolva presto, che Amber la smetta di essere così gelosa e possessiva e che Robert la smetta di stressarla ma soprattutto spero che non si lasci andare con Robert, dopo tutte queste frustrazioni. Anche se temo che sia successo, dopo averli visti ieri sera andare a cena insieme. Robert era su di giri e Brooklyn, beh era stupenda vestita così, per un attimo sono stato invidioso di Downey, per un attimo fino a quando Amber mi ha detto che la stavo fissando un pò troppo per i suoi gusti.

Mentre penso questa miriade di cose, sento qualcuno ridere nel corridoio.
Sono le otto e di solito qui non c'è mai nessuno a quest'ora poi d'un tratto sento la sua voce e sorrido.
Perché sto sorridendo? Non lo so ma sono contento che sia qui, voglio scusarmi per come l'ha trattata Amber e voglio parlare un po' con lei. Ha il potere di farmi rilassare e mi sento a mio agio come se la conoscessi da anni.

Il mio respiro si blocca quando sento anche la voce di Robert.
Cazzo c'è anche lui.
Ma perché stanno ridendo?
Sento Downey che dice
-Beviamo un caffè insieme e poi vai da..lui-

Non mi piace come ha pronunciato quel "lui" sembra che gli dia quasi fastidio.

-Solo due minuti- gli risponde.
Brooklyn perché gli dai ancora ascolto?
Mi sento un po' deluso, a dire la verità, speravo gli dicesse di no e venisse subito da me.

Così guardo l'orologio e aspetto cinque minuti, che sembrano interminabili, alla fine decido di andare a bussare al camerino di Robert per farlo allontanare con una scusa e poter parlare da solo con Brooklyn per capire cosa sta succedendo.

Arrivo davanti al suo camerino, tendo l'orecchio ma non sento nulla.
Sono così in imbarazzo da non parlare? Mi sembra strano Downey di solito è logorroico.
Busso e sento dei rumori indecifrabili così dico ad alta voce
-Robert posso entrare?-
-Un attimo- urla di rimando.

Un attimo? Cosa stanno facendo?

Robert apre la porta e vedo Brooklyn con gli occhiali da sole, mi sembra strano, poi mi cade l'occhio su due cose: Brooklyn indossa solo una canottiera e dire che qui si muore di freddo mentre Downey, beh che dire, dallo sguardo giulivo che ha stampato in volto e dalla maglietta che indossa al contrario direi che ha ottenuto quello che voleva.

Sono deluso e voglio andare via da qui così mi affretto a dire
-Tim ti sta cercando-
Detto questo mi giro e me ne vado senza aspettare una risposta.

Non ho voglia di parlare con lei.
Perché ci è cascata quando ci sono tanti altri uomini che la tratterebbero come si merita?
Dio non le capirò mai le donne e d'ora in poi non cercherò neanche di capire lei.





Note dell'autrice:
POV interessante di Johnny che ci descrive con i suoi occhi com'è Brooklyn sia sotto l'aspetto fisico che quello caratteriale. All'inizio del capitolo ho descitto l'ultima scena dagli occhi di Brooklyn per mettere in contrasto poi il pov di Johnny e per sottileare quando lui non si aspettava che Brooklyn cedesse a Robert e quanto poi è rimasto deluso quando ha capito cosa stava succedendo. Nel prossimo capitolo descriverò come reagisce Johnny alla notizia e in più ci sarà l'entrata in scena di un altro personaggio che potrebbe essere molto importante per lo sviluppo delle vicende e finalmente Johnny diventerà a tutti gli effetti uno dei personaggi principali della storia;)!
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando;)! Ringrazio tutti quelli che continuano a recensire e a leggere! Vi adoro;)
Ci leggiamo tra un paio di giorni:)
VeroDowney


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