La storia tra me e Robert

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Capitolo 9 - La storia tra me e Robert


- 9 Febbraio 2014

Una chiamata del signor Smith, il mio nuovo datore di lavoro, mi comunica che sono stata scelta per svolgere l'incarico di manager del signor Robert Downey Jr. Dopo quasi un anno e mezzo di affiancamento ai manager senior e, grazie alle ottime doti che ho dimostrato di avere, il signor Smith mi ha concesso questa grande occasione che non dovrò assolutamente sprecare.
Il giorno seguente mi reco nell'ufficio di Smith che mi dà tutti i riferimenti di cui ho bisogno e mi consegna le prenotazioni degli aerei e dell'albergo dove alloggerò a LA.
Due giorni dopo mi trovo già nella città degli angeli e mi dirigo alla sede della Team Downey dove ho appuntamento con il signor Downey. Dopo venti minuti d'attesa finalmente lui è pronto a ricevermi; mi fanno accomodare in una sala con le pareti di vetro e un grande tavolo dello stesso materiale.
La porta si spalanca e lui entra.
Passo sicuro e sguardo in avanti, sembra quasi un militare.
Mi tende la mano e si presenta.
Mi fissa negli occhi, color nocciola, così profondi che sembrano quasi volerti mettere a nudo. Per la prima volta mi sento in imbarazzo ma non mi perdo d'animo. Dovrò organizzare tutta la sua campagna promozionale per il suo nuovo film The Judge e si tratterà di una cosa molto impegnativa, devo dare il massimo.
Il primo mese a LA passa velocemente e a giorni alterni ci troviamo in quella stanza trasparente per discutere tutti i punti; fin dal secondo incontro è sempre stata presente anche Susan, che come il marito, non fa altro che fissarmi, per lo meno Robert cerca di alleggerire la situazione con qualche battuta mentre lei si limita a sorridere al marito e a squadrarmi.
Ho come la sensazione che sia lì solo per controllarci e non tanto perché le interessino i dettagli del tour promozionale.
Il giorno della partenza per NY, dove si terrà la prima intervista, è arrivato e io non sono di sicuro entusiasta di partire con entrambi i Downey. La fortuna però ha voluto che Susan non venga con noi, perché si deve sottoporre a delle visite mediche importanti.
Così prendiamo quell'aereo solo io e Robert. Lui beve un cocktail per rilassarsi un po' e lo offre anche me ma io non accetto così passiamo il volo a chiacchierare del più e del meno, soprattutto di me.
Robert sembra un altro quando non c'è Susan e devo dire che con questa sua versione mi trovo molto più a mio agio.
Passiamo una settimana NY, una settimana a dir poco "magica", il nostro rapporto cambia velocemente e Robert prende sempre più confidenza con me, mi chiede consigli sull'abbigliamento per le interviste, su cosa comprare e noto che i nostri sguardi si incrociano sempre di più ogni volta che siamo in pubblico, lontani gli uni dagli altri, è come se ci cercassimo in continuazione. Ogni volta che incontro i suoi occhi mi ritrovo a sorridere e vedo che lui fa lo stesso. Si è creata una certa complicità ma spero che Robert non la interpreti come una mia disponibilità per qualcosa di più.
Una volta tornati a LA Robert riprende le vesti del marito di Susan anche se lei temo che abbia notato qualcosa. Durante le riunioni è sempre più difficile per me riprendere le distanze da Robert, vorrei porter parlare liberamente con lui e noto da come mi guarda che lo vorrebbe anche lui. Un giorno Susan mi ferma appena fuori dall'ufficio e mi chiede di seguirla nel suo.
Io accetto e mi pento amaramente di averlo fatto.
Una volta chiusa la porta diventa una furia, mi accusa di aver sedotto Robert, di esserci andata a letto e di puntare solo ai suoi soldi. Mi ritrovo a dovermi giustificare con lei dicendo che non c'è mai stato nulla, non ci siamo neanche mai sfiorati e che sono qui solo per fare il mio lavoro.
Cose che ripeterò in seguito anche ad Amber.

Susan ringhia che scoprirà la verità e non appena avrà le prove mi farà licenziare e si assicurerà che io non faccia più la manager di nessuno. Tutto questo mi spaventa così con i passare dei giorni riprendo le distanze da Robert, non riesco neanche più a guardalo negli occhi perché ho paura che Susan pensi qualcosa di male.
Non mi sento gratificata per nulla dalla situazione così mi concentro solo sul mio lavoro.
Passa qualche mese e poi voliamo ai TIFF in Canada.
La notte dopo la premier è stata organizzata una festa nella sala dell'hotel a cui, anche tutti i collaboratori degli attori, sono stati invitati. Passo una bella serata e chiacchiero per quasi tutto il tempo con Jimmy, il ragazzone dagli occhi blu e pieno di tatuaggi che assiste Robert in tutto. Noto che Robert mi lancia occhiate e sguardi da quando la festa è iniziata ma tento di non farci caso, spero che non faccia nulla di avventato dato che c'è anche Susan qui e spero che la smetta di bere perché sembra un po' troppo su di giri.
Verso l'una decido che è giunto il momento di ritirarmi nella mia camera, mentre percorro il corridoio sento afferrare il mio braccio e mi ritrovo, da sola, con Robert. Mi dice che mi deve parlare e che si deve scusare per come mi ha trattato Susan. Io gli dico che non ce né bisogno ed è tutto a posto ma lui insiste e mi chiede di entrare un attimo in camera altrimenti daremo troppo nell'occhio se dovesse arrivare in corridoio qualcuno. Decido controvoglia di ascoltarlo così forse tornerà il più presto possibile da Susan. Non appena chiude la porta alle sue spalle mi prende per le braccia e mi sbatte contro il muro. Io inizio a preoccuparmi, avevo intuito che fosse un po' brillo ma non pensavo così tanto. Cerco di convincerlo che non c'è bisogno di parlare e che può tornare da Susan ma lui mi schiaccia contro il muro con il suo corpo, sento la sua eccitazione, attraverso il tessuto dei suoi pantaloni. Lo guardo negli occhi e per un momento mi passa per la mente l'idea che potrei lasciarmi andare, dopo tutto mi sono ritrovata a fantasticare su di noi prima che Susan mi minacciasse. Lo spingo ma lui mi afferra i fianchi facendo aderire i nostri bacini poi si avvicina al mio orecchio e mi dice una cosa che non dimenticherò mai "Mi sei piaciuta fin da quando ti ho visto la prima volta. A New York ho iniziato a fantasticare su di noi, ho pensato a come avrei voluto farti mia in diversi modi in camerino, nella mia stanza, nella mia macchina persino in aereo, ho voglia di te ogni volta che ti vedo e lo senti.." dice mentre guarda in basso verso la sua eccitazione "È colpa tua se sono così eccitato ogni volta che ti vedo". Spalanco gli occhi e non ho tempo per replicare che lui mi sta già bacinado, insinuando la lingua tra le mie labbra. Le nostre lingue si sfiorano ma poi lo respingo e gli intimo di andarsene. Sorride beffardo e se ne va barcollando.
Una settimana dopo torno a NY e do le dimissioni dall'incarico al signor Smith che mi "condannerà" a sette mesi di ufficio fino alla tua chiamata.-

Finisco il mio racconto e guardo Johnny che mi guarda sbalordito. Mi aveva chiesto di raccontargli tutto quello che era successo prima che lui mi assumesse.
-Io non pensavo che fosse successa una cosa del genere. Mi..mi dispiace-
-E di cosa? Grazie a te ho avuto un'altra possibilità- sono sincera.
-Poi quando sei tornata qui cos'è successo? Non capisco come tu abbia fatto ad avvicinarti a lui dopo quello che ti ha fatto-
-In realtà dopo quella sera lui si è scusato più volte, mi ha lasciato messaggi in segreteria, mi ha chiamato ma io non ho mai risposto, mi ha mandato fiori, le mi colleghe mi hann detto che l'hanno visto più di una volta sotto l'ufficio del signor Smith a NY, fortunatamente io stata assegnata ad un ufficio di una sede secondaria e lui non lo è mai venuto a sapere-
-Lo so di ha cercato per tanto tempo..- mi guarda con uno sguardo come per dire "questo non doveva sfuggirmi" così ne approfitto
-Tu come fai a saperlo?-
-Devi prima finire il tuo racconto non è ancora il mio turno- dice con un sorriso fintamente innocente.
Gli sorrido di rimando. Almeno ci ho provato a farlo parlare e poi continuo.
-Quando sono venuta qui sul set il primo giorno che ci siamo conosciuti ha tentato di baciarmi di nuovo ma io sono sfuggita, poi dopo che avete litigato sul set- lo guardo sta sorridendo -Gli ho proposto di venire a cena con me per parlare e chiarire la cosa e così è stato-
-È stato quando ti ho visto qui fuori dal set quella sera?-
-Si esatto. A cena mi ha detto che aveva chiesto il divorzio a Susan dopo che un investigatore privato gli aveva portato le prove che lei lo tradiva- faccio un gran respiro, sento le lacrime riaffacirsi agli occhi -Questa è la parte più difficile- gli dico.

Johnny si alza dal divano e mi raggiunge alla sedia dove sono seduta prendendomi il volto tra le mani.
-Se non te la senti, non fa nulla. Pensavo ti avrebbe fatto bene parlare- dice dispiaciuto.
-No ce la faccio, devo parlarne con qualcuno- faccio una pausa e continuo -Robert mi aveva assicurato che non aveva chiesto il divorzio per quello che provava per me aveva detto che lo aveva fatto solo per le azioni di Susan e che lei mi urlava dietro solo per dimostrare che ci teneva ancora a suo marito. Così io ho deciso che forse darci una seconda occasione sarebbe stata la cosa giusta da fare, nonostante quello che fosse successo a NY si vedeva che era dispiaciuto e mi era sembrato sincero quando mi aveva chiesto scusa. Oggi quando è arrivata Susan mi è sembrato che ci fosse qualcosa che non andava, qualcosa che non sapevo, e infatti il mio presentimento era giusto. Quando stasera è venuto nella mia stanza ha ammesso di non avermi detto la verità, ha detto che non è stato sincero con me, Susan non lo ha mai tradito, o meglio lo ha fatto per ripicca solo dopo aver ricevuto la richiesta di divorzio, prima gli è sempre stato fedele, lui però si era innamorato di me, continuava a pensare a me soprattutto dopo che mi sono licenziata, ha cercato di trovarmi e quando ha saputo che sarei stata la tua manager ha pensato di avere una seconda possibilità per conquistarmi, solo che non aveva contato che avrebbe potuto essere geloso di te, ti ha attaccato e si è inventato la storia altrimenti sapeva che non avrei mai accettato un suo invito se io avessi saputo che aveva chiesto il divorzio a causa mia- faccio una pausa e guardo negli occhi Johnny che è rimasto in piedi davanti a me -Mi ha detto che mi ama, non me lo aveva mai detto prima ma..ma mi ha mentito per tutto questo tempo, mi ha ingannato solo per avermi, non volevo rovinare una famiglia, non avrei mai voluto, io non..-

Le lacrime e i singhiozzi interrompono le mie parole.
Johnny mi prende per mano e si siede sul divano, mi fa appoggiare la testa sul suo petto e mi abbraccia.
-Mi dispiace, non avrei dovuto assumerti, non avrei dovuto ascoltare Robert-




Note dell'autrice: Finalmente abbiamo scoperto cos'è successo per far sì che Brooklyn decidesse di licenziarsi. Robert è stato stronzo a mentirle ma lo ha fatto a fin di bene quindi non so come la vedete voi su questo punto: lo perdonereste o avreste reagito come Brooklyn? Fortuna vuole che ci fosse Johnny nei paraggi e che anche lui sappia qualcosa su questa storia, in parte ci racconterà cos'è successo nel prossimo capitolo e non solo.

Spero che il capitolo sia risultato abbastanza scorrevole nella lettura, ho deciso di omettere i discorsi diretti se no sarebbe risultato troppo lungo il racconto.
Ringrazio tutte le ragazze/I che mi stanno lasciando delle bellissime recensoni, continuate a farmi sapere cosa ne pensate così capisco se sto facendo un buon lavoro o meno!
Ci leggiamo domani perchè ho deciso che pubblicherò subito quello nuovo perchè sarebbe il continuo di questo:)!
VeroDowney


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