Tequila, sale e limone

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Capitolo 12 – Tequila, sale e limone


-Avevo bisogno di te- mi sussurra e io non capisco più nulla.

Il suo calore mi avvolge e mi accorgo che il suo profumo mi è mancato, mi sento strana e non riesco a trattenere questi miei pensieri.
Sento il suo respiro, gli alzo il volto e mi accorgo che una lacrima gli sta rigando il viso.
-Johnny..-
-Sono lacrime di gioia- scherza -Perché sei qui- sorride ma i suoi occhi sono tristi, forse si vergogna di farsi vedere così da me. Si asciuga quella lacrima solitaria e riprende
-Cazzo- dice serio allontanandosi di qualche centimetro da me.
-Cosa?- dico quasi allarmata.
-Sei verace- sorride malizioso.
-Vorrai dire procace- rido.

So che sta recitando delle battute di uno dei suoi film, un fil che tra l'altro adoro.

Scoppiamo a ridere e poi riprende più serio -Ti va se mangiamo in terrazza?-
-Certo, scusami se sono piombata qui, io volevo solo farti uscire un po' per farti stare megl..-
-Ehy non sai quanto mi fa piacere che tu sia qui- mi interrompe e la sua affermazione mi solleva, per un attimo ho pensato che gli desse fastidio.
-Se non ti va possiamo rimandare..-
-Beh avrei preferito andare a cena con uno sconosciuto piuttosto che con te ma dato che sei qui..- dice serio per poi scoppiare a ridere.

Ordina la cena e poi sparisce nella cabina armadio senza dire nulla.
Io ne approfitto per guardarmi un po' in giro: il letto è sfatto, la bottiglia di rhum campeggia mezza vuota sopra il comodino, il posacenere è quasi colmo, la valigia è vicino all'ingresso e non ha ancora tirato fuori i suoi vestiti se non quello che indossa.
Se dovessi descrivere la stanza di un uomo a pezzi la descriverei proprio così e mi dispiace perché lui non se lo merita proprio.

-Ora sono pronto- dice sorridendo, anche se ha lo sguardo triste, mentre si porta alla bocca un bicchiere colmo di chissà qualche drink.

Lo guardo si è cambiato d'abito e indossa un completo nero e una cravatta rosso scuro.
-A cosa devo questa eleganza?- chiedo piacevolmente sorpresa.
-Ad una serata di lavoro speciale- sorride.

Mi porta in terrazza e, mentre lui si siede su uno dei divanetti accendendosi una sigaretta, io mi sporgo dal davanzale, da qui si vedere tutta Parigi e rimango abbagliata dallo skyline di questa città anche se di fatto riesco a riconoscere solo la Tour Eiffel illuminata con vari giochi di luce che la rendono visibile da ogni punto della città.

-Quelli sono gli Champes Elyse- dice Johnny mentre mi copre con la sua giacca, forse mi ha visto tremare.

Si avvicina al mio volto facendo aderire il suo al mio e continua ad indicare tutti i monumenti che si riescono a vedere da qui.
Mi sento strana e non riesco a pensare altro al suo volto così vicino al mio.
Questo strano momento si interrompe quando sentiamo bussare alla porta. Johnny va ad aprire e fa entrare un cameriere che ci serve la cena. Sembra tutto buonissimo ma non so proprio cosa dire, non ho proprio voglia di parlare di lavoro e dopo quello che è successo non so proprio di cosa vuole parlare con lui, non vorrei metterlo a disagio in qualche modo, fortuna che Johnny inizia a parlare per primo
-Robert mi ha chiamato mentre ero in aereo e abbiamo discusso-
Mi fermo con la forchetta a mezz'aria.
-Cosa ti ha detto?-
-Che ti ha lasciato e che ti ha detto delle condizioni di Susan- fa una pausa –E' un bastardo non ti merita-
"Non ti merita" quella frase mi riporta al litigio tra loro due sul set.
-Quella volta sul set..-
-Abbiamo litigato per te- mi interrompe capendo dove voglio arrivare -O meglio Robert mi ha detto che voleva provare a conquistarti e pensava di raccontarti una bugia sulla storia di Susan altrimenti non avresti mai accettato di uscire con lui. Io gli ho detto che non avrebbe dovuto perché doveva essere sincero, almeno su qualcosa, così abbiamo discusso prima che tu arrivassi agli studi. Pensavo che la discussione fosse finita lì ma poi mi ha aggredito sul set e io non ci ho visto più-
Sorrido, io lo so perché Robert lo ha attaccato, era geloso di lui.
-Johnny..-lo guardo negli occhi –Grazie- gli dico allungando la mano sul tavolo fino ad incontrare la sua in una breve stretta.
Mi sorride. -Devo essere sincero..- mi ha nascosto qualcosa? –Stasera avrei voluto portarti fuori a mangiare in un posto magico, te lo meriti dopo tutto quello che hai dovuto sopportare e dopo l'ottimo lavoro che stai facendo per me ma non posso..per via di Amber. So che non le devo nulla ma il fatto è che fin quando non ci saremo chiariti dovrò stare attento, sai, non c'è stato alcun accordo pre-matrimoniale. Non vorrei che si mettesse in testa qualcosa di strano e uscisse da questa storia come vincitrice-
-Non avete fatto un accordo pre-matrimoniale?- chiedo allibita.
-Sono un romantico. Ho avuto molte compagne e ogni volta pensavo di aver trovato la persona giusta, quella con cui passare tutta la vita e condividere ogni momento, ma mi sono sempre sbagliato-
Vedo la tristezza nei suoi occhi.
Non vorrei infierire ma devo sapere -Cosa vuoi fare con lei?-
-In realtà l'ho già chiamata. L'ho fatto un paio di ore fa prima di prepararmi. Lei si è messa a piangere ma questa volta non mi sono lasciato impietosire e sono stato duro, le ho chiesto di dirmi la verità, me la merito dato che sono sempre stato sincero con lei, ho sperato che la Amber dolce e ragionevole di cui mi ero innamorato ci fosse ancora- dice abbassando gli occhi.
Non riesco a non pensare a quell'"ero innamorato".
-C'era ancora?-
-Sì, ha capito che sto soffrendo e mi ha confessato che la storia con Tatum va avanti da qualche mese. Si sono conosciuti la sera della festa per l'inizio delle riprese circa un mese fa, quella sera avevamo litigato ancora per qualche sua stupida gelosia e lei era andata alla festa senza di me, perché non ero proprio dell'umore per un party. Mi ha detto che hanno bevuto troppo, parecchio, e quella sera si sono baciati. Lei sperava di dimenticarlo ma quando l'altro giorno l'ha rivisto sul set è crollata di nuovo, questa volta senza la scusa dell'alcol, e sono finiti a letto insieme. Si è accorta che forse sarebbe meglio uno della sua età per lei, a dire il vero mi ha detto che ci stava pensando già un po' a questa cosa e Tatum è stato solo un pretesto per testare quei pensieri-

Rimango allibita dal suo racconto, non è riuscito a guardami negli occhi da quando ha iniziato a parlare di Amber ma sono contenta che si sia sfogato almeno un po'.
Mi sento tremendamente triste sia per lui che per la mia situazione. Venire qui mi ha permesso di non pensare a Robert per qualche ora ma adesso che vedo Johnny così mi sembra di avere davanti la mia immagine riflessa in uno specchio.
Non ho più fame e ha smesso anche lui di toccare cibo. Mi alzo senza dire nulla e tiro fuori dal sacchetto, con cui sono arrivata, la sua felpa, gliel'ho portata davvero. Non sono brava a consolare le persone ma per lui ci proverò a farlo.
Esco sulla terrazza e vedo Johnny seduto su uno dei divanetti gli copro le spalle con la felpa e lui mi sorride. Mi siedo davanti a lui mentre lui rientra per poi uscire qualche minuto dopo indossando la felpa sopra la camicia e tenendo in mano la bottiglia di rhum.
-Dobbiamo brindare!- dice con la voce di Jack Sparrow alzando il bicchiere e porgendone uno anche a me.
-Brindare? Di solito non si brinda alle cose felici?-
-Certo! Brindiamo al nostro incontro!-

Gli sorrido è davvero dolce, sono felice anche io di averlo incontrato.

Bevo il contenuto del bicchiere imitandolo, il liquido mi brucia la gola, è fortissimo.
-Ma come fai a bere questa roba?- dico tra un colpo di tosse e l'altro.
Ride –Sapevo che non ti sarebbe piaciuto infatti ecco i tuoi drink- indica il cameriere che sta entrando nella stanza spingendo un carrellino con vari drink tutti dall'aspetto invitante.

Passiamo il resto della serata a ridere mentre Johnny mi racconta di tutte le cose buffe che gli sono successe sul set. Più parliamo e più capisco quanto sia una bella persona e più mi convinco che Amber è proprio scema a lasciarselo scappare e stronza per quello che gli ha fatto.

Guardo l'orologio, affisso sulla parete della camera, sono le due.
-Devo andare è tardissimo e domani ti aspetta una giornata piena-

Mi prende per mano accompagnandomi alla porta e afferra la maniglia.
-Non passavo una serata così da tempo- mi dice guardandomi negli occhi.

Si avvicina a me con il viso e io inizio a tremare, temo di sapere dove voglia arrivare ma mi do della stupida quando mi lascia un semplice bacio sulla guancia. Chiudo la porta dietro di me salutandolo con un gesto della mano. Mi appoggio al muro del corridoio in attesa dell'ascensore e respiro a pieni polmoni, il mio cuore corre all'impazzata. Chiudo gli occhi e lo rivedo avvicinarsi a me e sento la voglia di assaporare le sue labbra.
Cosa mi sta succedendo?



Passo la notte a girarmi e rigirarmi nel letto, ogni volta che chiudo gli occhi ripercorro questa giornata da pazzi, incominciata a Londra con Robert e finita a Parigi con Johnny, una serata stupenda, come non la vivevo da tanto, forse non mi ricordavo neanche che si potesse stare così bene con una persona senza avere come secondo fine quello di finire a letto insieme.

I due giorni successivi passano in fretta tra un impegno e l'altro, l'unico momento in cui riusciamo a scambiare qualche parola è in macchina mentre ci spostiamo da uno studio all'altro.

E' sempre gentile e noto che le nostre mani si sfiorano mentre siamo seduti uno vicino all'altro sul sedile.
-Domani vedrai i tuoi figli-
-Sono troppo felice- dice entusiasta e vedo i suoi occhi illuminarsi poi mi tira a sé e mi cinge le spalle con il suo braccio –Grazie B-
Chiudo gli occhi e mi appoggio a lui come quella sera in camerino.
Mi sento sempre più strana e questo mi inquieta perché non voglio rovinare questo rapporto stupendo che si sta creando.
Mi lascia al mio hotel e mi saluta con mano, lui si recherà direttamente al ristorante dove si terrà la cena di beneficienza.
Mi butto sul letto dopo essermi fatta la doccia e chiudo gli occhi, sento la il cellulare vibrare.
Un messaggio di Robert
"Sono passato al tuo hotel e mi hanno detto che starai via per qualche giorno, quando possiamo vederci? Ho bisogno di parlarti"

Mai è la risposta che mi verrebbe da dire ma so che non sarebbe molto appropriata.
"Torno tra due giorni" digito.

Sento ancora vibrare, alzo gli occhi al cielo, pensando di dover leggere un altro messaggio di Robert e invece si allarga un sorriso sul mio volto quando vedo che il messaggio è di Johnny.
"Questa cena è un incubo, perché non mi vieni a salvare? Porta il rhum!"
"Se vuoi il rhum te lo posso far portare senza che venga io direttamente" scherzo.
"Ma non lo sai come ti ho sopprannominato?"
"Come?" chiedo curiosa.
"Rhum! Io ho bisogno del mio Rhum!" rido, mi sta dicendo che mi vuole vedere o è una mia sensazione?
"Non so se ti fa bene bere in pubblico, il rhum puoi averlo anche domani"
"Alle otto?"
"Perfetto, come il rhum"

Rileggo i messaggi sorridendo, solo lui poteva invitarmi a cena in questo modo, è troppo timido e mi piace il fatto che non sia aggressivo con me come lo è stato Robert.


Il giorno seguente ne approfitto per andare in giro per negozi e scegliere un vestito adatto per questa sera anche se non so dove mi porterà, anche se non so in effetti se sarà ancora una cena in terrazza o mi porterà in un ristorante anche se non credo.
Di Amber non ne abbiamo più parlato. Cerco su google qualche notizia e finisco su un giornale di gossip, la notizia è di oggi,
"Johnny Depp a Parigi con i figli"



La foto è bellissima ed è ancora più dolce quando è insieme a loro.



Sono ormai le otto meno un quarto e mi trovo nella hall ad aspettarlo, indosso un vestito nero semplice che mi lascia la schiena scoperta, con delle decoltè blu scuro e il cappotto dello stesso colore. Sento un vociare improvviso e rivolgo lo sguardo verso la direzione in cui proviene il vociare.
Il mio cuore parte a battere all'impazzata quando lo vedo camminare verso di me



Con quello sguardo sexy che sfocia poi un bellissimo sorriso timido.

-Quanta eleganza per una cena in terrazza J-
-E' una terrazza stupenda si merita il meglio di me- sorride.

Saliamo in macchina e mi porge dei fogli con sguardo vittorioso.
Leggo e rimango un attimo interdetta.
E' l'atto di richiesta di divorzio ed è firmato sia da Amber che da Johnny.
-Johnny ma..-
-Le ho chiesto il divorzio, l'altro giorno abbiamo parlato ancora e mi ha detto che preferisce separarsi perché vuole provare a stare con Tatum, a quanto pare si sta trovando meglio che con me-
-Mi dispiace Johnny- sono sincera ma spero che Amber non sia stata così accondiscendente perché ha in mente qualcosa.
-E di cosa? Io sono felice, mi sento più leggero, questa storia mi stava logorando, lei mi soffocava con le sue gelosie e non appoggiava neanche il mio amore per la musica e mi aveva chiesto più volte di mollare tutto-

Come si fa a chiedere una cosa del genere a una persona così amante della musica come Johnny? E' come chiedere a Picasso di smettere di dipingere.

-Sono davvero contenta per te-
-Soffri di vertigini?- mi spiazza.
-Veramente sì perché?-
-Lo vedrai- sorride.

La macchina si ferma e Johnny mi aiuta a scendere.
Alzo lo sguardo e rimango estasiata ci troviamo davanti all Tour Eiffel.
-Facciamo un pic nic?- dico indicando la distesa verde dietro la torre.
-No, ti porto più in alto- sorride.

Fortunatamente a quest'ora non c'è quasi nessuno, l'orario delle visite è passato ormai da un pezzo.
Un ragazzo vestito da cameriere ci aspetta davanti a uno degli ascensori panoramici.
-Buonasera- ci sorride.
-Dove andiamo?- chiedo a Johnny.
-Stasera ceneremo nel mio posto magico, te lo avevo promesso-
-Ma dov'..- non riesco a finire la frase che l'ascensore parte e inizia la sua scalata.
Le gambe mi tremano, le mani iniziano a sudare e inizio ad avvertire un peso sul mio cuore.
Vertigi.
Johnny mi fa voltare le spalle al panorama e mi prende il volto tra le mani
-Guarda me- sorride e io sento le sue mani intrecciarsi dietro la mia schiena.
-Ti perderai il panorama-
-Sto già guardando qualcosa di stupendo- dice guardandomi negli occhi.

Spero di non essere arrossita troppo ma evidentemente la sua tattica sta funzionando e mi sento sollevata quando il cameriere annuncia che sia arrivati.
Si aprono le porte e rimango senza parole: qui sopra c'è un ristorante.

-Benvenuta nel mio posto magico-
Mi prende per mano e mi stringe a sé.

Entriamo nella struttura di vetro e mi accorgo che non c'è nessuno se non noi.
Guardo Johnny e lui sembra intuire quello che sto pensando.
-Ho prenotato tutto il ristorante- dice candidamente come se fosse una cosa normale.

Il cameriere ci fa strada e ci fa accomodare al nostro tavolo.
Da qui la vista è spettacolare.



Guardo Johnny che mi sorride –Ti piace?-
-E' stupendo- sorrido e le nostre mani si intrecciano sul tavolo.

La cena è squisita e Johnny mi intrattiene raccontandomi della prima volta che è stato qui con Vanessa e i bambini e di quanto fosse stata magica quella serata.
-Speravo di provare ancora quelle sensazioni con te stasera-
-Le senti?- dico imbarazzata.
-No- mi dice serio e poi riprende sorridendo –Sento qualcosa di diverso ma della stessa bellezza-

Non so perché ma mi sento felice.
Vorrei chiedergli perché sta facendo tutto questo per me ma non rovinerò l'atmosfera con le mie stupide paure.

-Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere, sono stati giorni duri per entrambi, io non sono più sposato, tu e Robert beh..lo sai e quindi possiamo fare qualcosa per noi due. Ce lo meritiamo-
Ha ragione.

Johnny mi fa bere un sacco di vino, bianco, perché io bevo solo quello e inizia a girarmi la testa anche se lui mi prende in giro per la scarsa resistenza all'alcol che dimostro.
-Ti va di salire fino in cima?-
Ho paura ma cerco di non darlo a vedere e annuisco.

Un cameriere ci accompagna con carrellino mentre prendiamo altri due ascensori e finalmente siamo in cima.
Fa freddo e Johnny si toglie la sua giacca per coprirmi.
Il cameriere scende al piano inferiore lasciando il carrellino e ci dice di avvisare quando vogliamo tornare giù.

-Brindiamo?-
-Johnny se bevo ancora mi dovrai portare in braccio fino in camera-
-Lo farò volentieri-sorride -Tequila sale e limone- sentenzia.
-Perché proprio questo?-
-Perché riassume bene quello che abbiamo passato: Tequila: amara come questa situazione. Sale: salato come le lacrime che abbiamo versato. Limone: aspro come le verità di cui siamo venuti a conoscenza"

Penso che questo brindisi riassuma bene la nostra situazione.

Alza il telo con cui era coperto il carrello e prende la bottiglia di tequila.
-Fammi vedere come si fa- gli dico non avendo mai bevuto la tequila in questo modo.
-Con piacere- sorride malizioso.

Mi prende la mano e mi passa il limone sulla curva che si forma tra il pollice e l'indice, poi prende una manciata di sale e la passa sulla parte inumidita dal limone, facendolo rimanere attaccato.
-Tequila- dice prima di buttare giù il liquido scuro, -Sale- prende la mia mano e la porta alla sua bocca, sento le sue labbra sulla mia pelle e la sua lingua passare sul sale, mentre mi guarda negli occhi e io sento un brivido percorrermi la schiena. Vorrei che le sue labbra fossero sulle mie non dove si trovano adesso.
Si avvicina al mio volto e sussurra –Limone- mentre si porta alla labbra una fettina di limone per poi estrarla dalla bocca priva del suo succo.
Lo guardo negli occhi senza dire nulla, con la sua mano che stringe ancora la mia. In uno attimo le sue labbra sono sulle mie, accarezzo il suo labbro con la mia lingua e sento finalmente unirsi anche la sua lingua alla mia. Non è un bacio dolce ma un bacio carico di passione, schiudo le labbra per lasciargli spazio e poter giocare un po' con me, ci stuzzichiamo, gli mordo in labbro inferiore, lui mi stringe a sé facendo aderire i nostri corpi, so che non riuscirò a porre fine a questo contatto, ammetto a me stessa che quest'uomo mi attrae profondamente dal primo giorno che l'ho conosciuto. I nostri polmoni bruciano ma non vogliamo staccarci, sento la sua mano arrivare alla zip del mio vestito mentre la mie sono intente a sollevare la camicia lasciandomi così spazio per poter toccare il suo petto. Non faccio in tempo a portare a termine quello che volevo che Johnny si stacca e mi guarda sorridendomi spostando poi lo sguardo verso l'ascensore che sta salendo.
Dopo qualche secondo il cameriere esce dall'ascensore e diventa subito rosso in volto.
-Scusate non volevo disturbare-
-Non preoccuparti, stavo per chiamarti- gli risponde Johnny in francese e io lo trovo ancora più sexy.

Dopo aver preso la mia borsa al ristorante scendiamo ancora con l'ascensore panoramico, stavolta non ho bisogno che mi dica di guardarlo. Non so perché ma mi sento calamitata dai suoi occhi anche se lui li abbassa di tanto in tanto per la sua estrema timidezza. Mi prende per mano intrecciando le sue dite alle mie e ci dirigiamo alla macchina che ci porta al mio hotel. Per tutto il tragitto rimaniamo abbracciati senza dire nulla giocando con le nostre mani.
Arrivati a destinazione Johnny scende dall'auto e mi apre la portiera, mi accompagna fino all'ascensore ed entra con me, una volta arrivati davanti alla porta della mia camera non so come comportarmi, tutti gli uomini che ho conosciuto si sarebbero fiondati in camera pronti a finire quello che abbia incominciato neanche un'ora fa ma Johnny sembra diverso e ne ho la conferma quando dopo aver aperto la porta rimane sulla soglia della stanza. Mi fa girare verso di lui mentre mi scosta un ciuffo di capelli che mi cade sul viso, si avvicina e mi bacia dolcemente, accarezzando la mia lingua in un modo totalmente diverso da prima.
-Ci vediamo domani-
Gli sorrido lasciandogli poi un bacio a stampo.
E prima che entri in ascensore mi chiama –Brooklyn?- fa una pausa –Sei speciale-

Sorrido inebriata da una strana sensazione.
Mi svesto e dopo qualche minuto sento vibrare il cellulare.
"Ho scoperto qualcos'altro di magico oltre alla mia felpa. Tu. Grazie per questa serata"
"Dato che soffro di vertigini, non mi sarei mai aspettata di salire così in alto in una sola sera ma qualcuno c'è riuscito. Tu. Grazie a te per questa magica serata"
Digito in fretta e con "salire così in alto in una sola sera" mi riferisco non solo alla torre ma a quello che sto provando adesso.
Non lo so spiegare.
So solo che mi piace.




Note dell'autrice:
Finally! Johnny e Brooklyn si sono avvicinati anche se lui è stato davvero un signore e vuole fare le cose con calma dato il suo recente divorzio e dato che Brooklyn è reduce da una relazione tormentata con Robert! A proposito di Robert vi dico che nel prossimo capitolo lo vedremo in azione (non vi dico altro;))! Spero che il capitolo vi sia piaciuto (anche le foto di Johnny che sono troppo sexy/tenere, solo lui può essere contemporaneamente entrambe le cose:p)! Ci ho messo un pò a scriverlo e l'ho cambiato un pò di volte per fare le cose per bene;)! Il capitolo è un omaggio ad un film che adoro ovvero "The Tourist"
Ringrazio tutte le ragazze che mi lasciano sempre recensioni bellissime e che mi fanno sorridere!
Ci leggiamo tra un paio di giorni;)!


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