Sono uno stronzo

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Capitolo 8 – Sono uno stronzo

Robert mi saluta con un bacio sussurrandomi:
-Ci vediamo stasera- malizioso come sempre.

Esco dal camerino insieme a lui e mi dirigo da Johnny. Busso e spero che quel suo sguardo deluso sia sparito e abbia lasciato spazio all'espressione dolce che lo caratterizza.

-Entra- la sua voce è fredda.
-Ciao Johnny, volevo parlare con te delle interviste- dico titubante.
-Ti ringrazio ma ora non ho tempo-

Non mi guarda negli occhi ma vedo che la sua espressione non è quella di sempre, è dura, quasi come se fosse rimasto male per qualcosa.
Poi capisco.
-Ti devo spiegare-
-Non mi devi spiegare nulla. La vita è tua e ne fai quello che vuoi-

Mi guarda negli occhi e il suo sguardo mi colpisce.
Il suo atteggiamento è cambiato.

-Va bene, ne parliamo un altro giorno-
Sono orgogliosa e reagisco male quando vengo trattata così.

Mi dirigo verso l'uscita, afferro la maniglia della porta e mi blocco quando Johnny mi chiama
-Brooklyn-

Mi giro, non spero in nessuna parola dolce, ma spero che mi darà la possibilità di parlare.
Lo guardo negli occhi e lui continua -D'ora in poi preferirei che ci sentissimo solo via telefono- abbassa lo sguardo -Ho molto lavoro da fare-

Perché mi sembra tanto una scusa? Perché sono sicura che lo sta facendo non per quello che ha detto Amber ma per quello che ha capito stamattina di me e Robert? Perché..

-Ti prego- interrompe i miei pensieri e mi sembra che il suo tono non sia quello duro di qualche secondo fa, adesso sembra più dispiaciuto che deluso.
-Non c'è problema, non voglio starti tra i piedi- dico e poi esco dal camerino.

Non so perché, ma questa svolta nel rapporto con Johnny non mi piace e spero che il passare dei giorni gli faccia cambiare idea.



30 days later

Io e Robert continuiamo a frequentarci anche se non ci facciamo vedere in pubblico, dato che sembra che Susan stia facendo non pochi problemi per quanto riguarda il divorzio e cosa, di non seconda importanza, Johnny non ha cambiato idea, purtroppo.
Lavoro, solo lavoro, nulla di più e per di più lo sento solo via telefono dato che Amber sembra onnipresente sul set, da quanto mi dice Robert, mentre Johnny l'ho incrociato si e no un paio di volte e mi ha rivolto solo un freddo "ciao" come se neanche ci conoscessimo.
Non che mi lamenti della situazione: il lavoro va bene, so di essere brava in questo e Johnny non ha mai avuto da ridire sui programmi che ho per lui e in più non ho coinvolgimenti di nessun genere con il mio capo, non è quello che speravo?
Si è quello che speravo prima di conoscere il vero Johnny ma dopo ho desiderato avere un rapporto che andasse oltre il lavoro dopo aver capito che persona gentile e timida è.
Non fraintendetemi non ho desiderato di avere un rapporto con lui come quello che ho con Robert ma speravo di diventare almeno amici.
Lo speravo.
Ma adesso forse è giunto il momento di abbandonare queste speranze.

Oggi mi sento parecchio malinconica, sarà che il cielo, così grigio, sembra rispecchiare il mio stato d'animo e questo non mi aiuta. Sento quasi le lacrime salirmi agli occhi, me li tocco, per fortuna è solo una sensazione.
Un abbraccio caldo mi avvolge ed io cedo alle sue braccia appoggiando il volto sul suo petto e aspirando il suo profumo che in questo mese ho imparato a conoscere.
-Non mi hai detto che passavi- alzo lo sguardo e incontro quei suoi occhi scuri.
Gli sorrido
-Devo prendere una cosa nel tuo camerino, ho lasciato dei documenti qualche giorno fa-
-Avrei preferito che mi dicessi: ero venuta perché avevo voglia di te- mima facendo finta di essere me.
Lo tiro a me e parlo sfiorandogli le labbra
–Io ho sempre voglia di te-

Mi tira a sè facendo aderire i nostri bacini e mi morde il labbro, poi insinua la sua lingua tra le mie labbra e io rispondo al bacio.
Sento dei fischi seguiti da un coretto
–Vai così Robert-

Già, dimenticavo, siamo in mezzo al piazzale degli studios e ovviamente i cameramen al lavoro sul set non hanno perso l'occasione di prenderlo in giro come fa lui con loro tutti i giorni.
Robert mima un grazie agli spettatori e mi mette un braccio sulle spalle, mi tira a sé e mi sussurra all'orecchio
-La smetti di provocarmi? Sai che non riesco a resisterti- ride.

Gli do un bacio a fior di labbra quando mi scontro contro qualcuno.
Io -Oddio scusa, non stavo guardando dove andavo, scusami ..- guardo la persona contro cui mi sono scontrata e concludo –Johnny-
J-Ho notato che non stavate guardando, comunque non ti preoccupare-
R-E dai sorridi un po' Johnny, domani parti per andare a Parigi, non sei contento?- scherza Robert.
J-Molto- accenna un sorriso –Adesso scusate ma devo andare, ci sentiamo stasera Brooklyn-
Io-Certo-

Johnny si allontana e Robert riprende a parlare
-Non capisco cosa gli sia successo da un mese a questa parte, sembra così triste-
-Forse Amber gli sta dando problemi- lo spero, cioè, almeno così sarei sicura che non è così per me e Robert.
-In effetti lei è parecchio stressante, giusto ieri l'ho sentita urlare contro una truccatrice perché secondo lei ci stava provando con Johnny- dice mentre ci incamminiamo verso il camerino.

Mi siedo sul banchetto davanti allo specchio e tiro verso di me Robert, ci baciano delicatamente, non vi nascondo che le notti di "passione" con lui sono fantastiche e non rimpiango di aver ceduto alle sue lusinghe un mese fa.

Si stacca da me e inizia a baciarmi il collo mentre le mie mani stanno già vagando sotto la sua maglietta disegnano il contorno dei suoi addominali appena accennati che amo tanto.
-Brooklyn, io ti..-

-Robert-
Una voce squillante, conosciuta troppo conosciuta, ci arriva all'orecchio.

Robert si gira e si paralizza.
-Susan?-
S-Sapevo che questa qui ti avrebbe fregato in qualche modo-
R-Non iniziare con le tue scenate, e lascia stare Brooklyn perché non c'entra nulla-
S-O bene adesso la difendi anche?-

Mi sento di troppo ma stavolta non soccomberò alle sue scenate.
Io-Veramente quella che ha fregato Robert sei tu-
S-Io? E sentiamo cos'avrei fatto?-

Come scusa? Tradisce Robert e pensa di non aver fatto nulla di grave?

R-Susan vattene!- urla Robert infuriato.

Guardo Robert e non capisco cosa stia succedendo.

S- Non ci penso neanche, sono venuta qui da LA per parlarti perché non rispondi alle mie chiamate-
Io-Robert vado via io-

Mi prende per mano e mi accompagna in corridoio.
-Scusami, ti chiamo appena ho finito poi ci vediamo stasera- dice freddo e ritorna in camerino.

-Mi spieghi che cazzo ci fai qui?- gli sento urlare una volta rientrato nella stanza.

Questo è troppo per me davvero, mi sembra di essere ritornata a quando lavoravo per lui ed è una sensazione parecchio spiacevole.
Guardo l'orologio sono le 4pm.
Questa attesa mi ucciderà.


6pm
Possibile che Robert non abbia ancora finito di parlare?
Non è possibile.
Vorrei chiamarlo ma non lo faccio, mi metto al computer mentre prendo il cellulare e scorro la rubrica fino a "Johnny" se starò al telefono con lui non penserò a Robert, almeno per i prossimi 30 minuti.

"Ciao" mi risponde e ho come la sensazione che il suo tono non sia quello dei giorni scorsi ma con lui ho smesso di fare questo tipo di supposizioni.
"Ciao Johnny" dico e poi riprendo subito ad elencare tutti gli impegni che ho fissato per i prossimi sette giorni "Domani mattina ti aspetta il tuo jet all'aeroporto di London City, la partenza è fissata per le ore.."

Continuo così per 15 minuti ricevendo come risposta sempre un "mmm", "si", "va bene", "perfetto". Johnny non è uno di molte parole insomma.

"Perfetto allora ti auguro un buon viaggio e ci sentiremo tutte le sere così mi farai avere le tue impressioni e eventuali richieste" concludo.
"Perfetto ti ringrazio"
"Figurati" faccio una pausa e concludo "Ciao Johnny"
Non sento nessuna risposta ma sento che è ancora lì. "Johnny ci sei?"
Sento che prende un respiro e mi spiazza
"Come stai Brooklyn?"

C-cosa? E' un mese che non mi chiede nulla di personale e ammetto che mi ha parecchio sorpreso questa sua domanda.

"Potrebbe andare meglio"
"Lo immagino"
"In che senso?"
"Ho visto Susan e ho sentito le sue urla provenire dal camerino di Robert" fa una pausa "Spero che riuscirete a risolvere"

Risolvere cosa? Cos'ha sentito? Non mi sembra il caso di fargli queste domande, le farò a Robert quando lo vedrò.

"Ti ringrazio, spero che stia bene anche tu"
"Potrebbe andare meglio anche a me"

Cos'è successo? Spero che questo sia il primo passo per ritornare ad avere un rapporto per lo meno civile.

"Spero che risolva anche tu"

Lo sento ridere, forse perché abbiamo ripetuto le frasi l'una dell'altro.

Sento bussare alla porta e sento il cuore in gola.
"Johnny scusa ma devo andare, bussano alla porta"
"Certo, ci sentiamo domani sera"
E concludiamo con un "Ciao" all'unisono.

Mi dirigo verso la porta tremante, la apro e lui è davanti a me.
-Robert, tutto bene?-
-No- mi risponde senza guardarmi mentre entra in camera.

Lo tiro a me e gli passo una mano tra i capelli. Lo bacio dolcemente, forse è stressato dopo la conversazione e cerco di farlo tranquillizzare, ma lui non risponde.
Mi guarda negli occhi e vedo che sono velati, inizio a preoccuparmi.

-Ho paura di perderti ma..- inizia.
-Ma?-
-Non sono stato del tutto sincero con te, sono uno stronzo-
Mi allontano guardandolo stranita.
-Parla- dico fredda, so che c'entra Susan.

Parla a raffica per 10 minuti mentre io mi allontano sempre di più da lui. Sono senza parole, non mi aspettavo quello che mi ha detto.
Sono delusa.
Triste.
Amareggiata.
Voglio stare da sola.
Non posso credere che mi abbia mentito così.

-Vattene- ringhio.
-No, parlami ti prego-

Mi prende le mani ma io divincolo. Prendo la giacca e corro giù per il corridoio.
Se non se ne va lui me ne andrò io allora.
Corro per le strade di Londra a perdifiato con le lacrime che mi rigano gli occhi, con l'aria gelida che mi paralizza i polmoni e le gambe che si fanno sempre più leggere.
Penso di correre fin quando questo peso dal petto non si sia dissolto.
Penso al discorso di Robert a quello che mi ha rivelato.
Penso a come ha concluso dicendo che mi ha mentito "Perché ti amo" le sue parole risuonano nella mia testa, la sua voce mi graffia l'anima, il cuore e l'orgoglio. Non ci poteva essere modo peggiore per ammettere i propri sentimenti.

Non so dove sto andando.

Mi fermo a guardare dove sono, i profili delle case, la campagna in lontananza. Sono in periferia.
Il cielo è scuro ormai.
Non so quanto sono stata in giro.
Non ho il cellulare, né le chiavi della stanza, non ho soldi.

Non ho più nulla adesso.

Mi viene in mente che da qui potrei raggiungere gli Studios a piedi e farmi chiamare un taxi dai ragazzi della sicurezza.
Mi incammino senza pensare più a nulla.

Mi ritrovo davanti alla cancellata dell'ingresso e sorrido a Jake che a quanto pare farà il turno di notte oggi.
-Mi apri ho dimenticato una cosa-
Poi mi accorgo di non aver detto davvero una bugia: i documenti che ero venuta a prendere stamattina, alla fine me li sono dimenticati, dopo essere stata inghiottita dal ritorno di Susan.

Cammino nel corridoio, entro nel camerino di Robert e sento di nuovo le lacrime rigarmi il viso, piango ma non è più un pianto silezioso, qui è iniziato tutto e mi fa davvero male al cuore vedere le cose di Robert, i suoi occhiali sparsi nella stanza, la sua maglietta sul divano i vestiti di scena riposti sulla sedia.
Mi fa male sentire il suo profumo.

Sento due mani afferrarmi le spalle facendomi girare su me stessa, finisco per guardarlo in viso.
-Johnny, cosa ci fai..-
Non mi lascia finire e mi tira a sè, sprofondo nella sua felpa con il volto sul suo petto. Lo stringo e sento le lacrime scendere in silenzio, mentre gli spasmi percuotono il mio corpo.
-Mi dispiace- dice con un filo di voce.

L'unica persona che non avrei voluto mi vedesse così è proprio Johnny. Sapevo che era deluso della mia decisione di frequentare Robert, figuriamoci cosa penserà adesso che sto piangendo per lui, nel suo camerino.
Mi stacco da lui e prendo i documenti, non voglio tornare qui quando c'è Robert.
Guardo Johnny, mi prende per mano e ci dirigiamo in silenzio verso il suo camerino, una volta dentro si toglie la felpa, rimanendo in maglietta,
-Mettiti questa, ti stai congelando-

Sono uscita con il cappotto, è vero, ma sotto avevo solo una canottiera e con tutta l'aria che ho preso mi aspetta sicuramente una bella febbre.

Accetto la sua felpa, è calda, come il suo corpo e mi dà la sensazione che Johnny mi stia ancora abbracciando.
Si avvicina a me e con le dita toglie le ultime lacrime che stanno scendendo verso il mento.
-Scusa per come ti ho trattata, devo dirti delle cose questo è il momento per farlo o forse- fa una pausa -Forse è troppo tardi- mi guarda negli occhi e continua -Con me puoi parlare, dimmi cos'è successo anche se temo di saperlo già-

Forse è l'unico che può capire cosa sto passando e questa è la mia occasione per capire perché mi ha assunta e soprattutto se faceva parte del piano che Robert ha portato avanti fino adesso.
-Solo se anche tu risponderai alle mie domande-
Mi sorride.
-Abbiamo tutta la notte-  





Note dell'autrice:                                                                                                                                                            Come alcune di voi avevano predetto in questo capitolo c'è stata l'entrata in scena di Susan altrimenti come dice la mia cara amica RoxyDowney (che come sempre mi da buoni consigli quando sono indecisa;)) che motivo avrebbe avuto Brooklyn di staccarsi da Robert? Ho volutamente deciso di tagliare il discorso che Robert ha fatto a Brooklyn e lasciare a lei "l'onore" di raccontare cos'è successo tra Robert e Susan, anche percè Robert ha detto a Brooklyn che la ama anche se nel momento sbagliato putroppo.

Il prossimo capitolo quindi è incentrato proprio su questo:la storia (dall'inizio) tra Robert e Brooklyn raccontata a Johnny che a quanto pare ha anche lui qualcosa da raccontare;).

Ringrazio tutte le ragazze che mi lasciano i commenti:)! Siete fanatastiche e a quelle che leggono e basta dico "Cos'aspettate a farmi sapere cosa ne pensate:P?"


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