Back to New York

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Capitolo 16 - Back to New York


La sento chiamare il mio nome chiedendomi di aspettare.
Vorrei aspettarla ma davvero non ce la faccio. Vederla lì con Robert è stato un colpo basso.
Io-io lo so che non è stata lei a baciarlo, sarà stato sicuramente lui, l'ho visto scendere per le scale non appena lei è salita sull'ascensore. Così ho aspettato qualche minuto cercando di mantenere la calma, cercando di non pensare al peggio ma non ce l'ho fatta. Ho preso l'ascensore pensando a quanto m fidi di lei e a quanto mi fidi ormai troppo poco di lui. Sono arrivato fuori dalla porta e li ho sentiti parlare, ho sentito la dichiarazione di Robert, non l'ha ancora dimenticata.
Lo immaginavo.
Il tempo di prendere la decisione di entrare e lui si era già avventato su di lei. Bastardo. Mi giro e trovo lì Susan con quel suo sguardo da stronza trionfante, lo stesso che ha stampato in volto adesso Robert.
Non ci ho visto più, non mi andava un'altra scazzottata, sono stanco di questo gioco con lui, per me Brooklyn è una cosa seria.
Mentre corro a perdifiato giù per le scale, il cuore mi rimbalza nel petto. Salgo in auto e mi faccio portare in hotel. Vedo la sua immagine con la coda dell'occhio. Vorrei averla portata via con me.
Perché non l'ho fatto? Perché per un attimo ho rivisto Amber e Tatum in quella stanza.
Ho bisogno un po' di aria, non può capitare ancora.
E se Brooklyn dopo quel bacio avesse capito che lo ama ancora? No non può essere, lui le ha fatto troppo male, lei è intelligente ma come si dice al cuor non si comanda.
Ma cosa sto pensando? Lei si è aperta a me e io adesso sto dubitando di lei? Johnny che cazzo fai? Non lo so, saprò la verità solo guardandola negli occhi.
La aspetterò in camera sua, tornerà o almeno lo spero. Mi sdraio sul letto senza neanche togliermi la giacca, non ho la forza di farlo.
Passano due ore prima che lei rientri. Dov'è stata fino adesso? Sobbalza quando mi vede. E' sorpresa.
-Johnny..- dice con un filo di voce.
I suoi occhi brillano, il verde delle sue iridi è ancora più intenso.
-Mi dispiace..sono stata un stupida-
-L'hai baciato tu?- perché glielo chiedo? So già la risposta.
-No- dice secca, come se le desse fastidio che sto dubitando di lei.
-Allora perché hai detto di essere stata stupida?-
-Perché avrei dovuto insistere e farlo andare via e invece gli ho chiesto come stava, speravo che..che parlando avremmo chiarito una volta per tutte, io-io-
Non finisce la frase e vedo le lacrime rigarle il viso, abbassa lo sguardo.Ho avuto la confera di quello che pensavo, lei non c'entra nulla. Non riesco a vederla così, la sto torturando solo perché sono arrabbiato, ma non con lei.
Mi alzo dal letto e la stringo tra le mie braccia, non ricambia, come se non si sentisse degna di quel gesto.
-Abbracciami- le sussurro.
-Sei arrabbiato con me, perché lo fai?- dice guardandomi negli occhi.
-Perché ti amo e perché ho sentito quello che vi siete detti, quello che ti ha detto lui. So che ti stava tendendo una trappola, so che voleva smuoverti a compassione. Tu sei troppo buona e non hai dubitato di lui-
Mi abbraccia e mi sussurra -Mi dispiace-
Le asciugo le lacrime.
-Adesso basta piangere- le sussurro avvicinandomi alle sue labbra.
-Perché te ne sei andato? Perché non mi hai aspettato?-
-Perché non volevo che mi vedessi pestare a sangue un mio amico e non volevo che tu ti scontrassi con Susan- faccio un respiro -Se fossi rimasto lì, lei avrebbe infierito e non so se questa volta tu avresti mantenuto la calma soprattutto dopo quello che aveva fatto Robert. Non ti ho portato con me perchè avevo bisogno di calmarmi da solo o non sarei stato abbastanza lucido da parlarti senza dire qualcosa che non penso davvero, avevo paura di ferirti cn le mie parole- mi sorride, per fortuna ha capito cosa intendevo -A proposito com'è stato il bacio?- dico per sdrammatizzare forse riuscirò a farla ridere un po'.
-Inaspettato, non voluto, strano..non ho sentito nulla- fa una pausa -Anzi una cosa l'ho sentita- dice con fare colpevole.
-Cosa?- dico allarmato.
-Volevo che ci fossi tu al suo posto-
Sento il suo respiro sulle labbra.
Era come pensavo, come speravo, Robert è uno stronzo e da adesso in poi fortunatamente non lo incontreremo per un bel po' di tempo. Brooklyn invece è la donna che amo, di cui mi posso fidare.
-E' da quando ti ho vista che voglio fare una cosa- dico prendendola per i fianchi e facendo aderire i nostri bacini.
Mi guarda negli occhi, il suo sguardo è cambiato, ha capito che non sono arrabbiato con lei ed ora è tranquilla.
-Fammi vedere- sta al gioco.
Faccio scendere le mie mani fino al suo fondoschiena mentre guardo le sue labbra mordendomi le mie. Dio è stupenda. Si avvicina a me e mi morde un labbro tirandomelo un po', non resisto, schiudo le labbra e insinuo la lingua alla ricerca della sua, me la morde e io sorrido, vuole giocare. La sollevo e la appoggio contro la parete, la sento rabbrividire e riesco a vedere i suoi capezzoli farsi visibili sotto il vestiti. Non ce la posso fare, lei mi piace troppo, al di là dell'aspetto fisico, riesce a coinvolgermi mentalmente anche in queste occasioni e adoro scoprire un lato nuovo di lei ogni volta che facciamo l'amore. Sento le sue gambe attorcigliarsi dietro la mia schiena, alzo il suo vestito percorrendo la sua pelle con le dita fino al suo bacino, mi bacia profondamente e rimaniamo così per qualche minuto, muovo il mio bacino, facendo aderire la mia eccitazione alla sua intimità, la sento fremere, si stacca dalle mie labbra alzando il viso lasciandomi libero accesso al suo collo, il suo profumo mi inebria, lo aspiro a pieni polmoni e poi inizio a baciare la sua pelle fino ad arrivare a uno dei suoi punti più sensibili appena dietro l'orecchio, la sento rabbrividire ancora.
-Amore..- sussurra.
E' la prima volta che mi chiama così, mi sento inebriato e carico di una nuova energia. Aumento la presa e la porto fino al letto, mi sdraio sopra di lei. Sento le sue mani slacciare il mio gilet e poi la mia camicia. Quando le sue dita scendono fino alla cintura non resisto.
-Dillo ancora- le sussurro mentre le sfilo gli slip.
Lei toglie i miei vestiti lasciandomi a petto nudo, mi slaccio la cintura mentre lei si appoggia sui gomiti, non appena l'ho sfilata, appoggia le sue mani sulle mie spalle e mi porta giù con lei.
-Amore- sussurra sorridendomi.
Sfilo il vestito mentre lei fa lo stesso con i pantaloni e i boxer. Massaggia la mia eccitazione mentre bacio il suo seno, mordendo dove so che le piace, afferro i suo fianchi e mi unisco a lei, geme ed io mi eccito ancora di più a sentire la sua voce, mi muovo ritmicamente per qualche minuto, il mio respiro si fa più pesante, sento le sue mani scendere sul mio fondoschiena spingendolo verso di lei, le bacio il collo e poi le labbra, l'eccitazione è troppa e raggiungiamo il piacere. Mi bacia dolcemente e appoggia la testa sul mio petto.
-Ti amo amore mio- le sussurro e la sento sorridere.


POV Brooklyn

Per fortuna è andato tutto bene, per fortuna Johnny ha sentito la conversazione, se pur breve, con Robert, per fortuna dopo averlo aspettato in camera sua per due ore sono rientrata nella mia e lui era lì ad aspettarmi, per fortuna mi ha detto che mi ama e io inaspettatamente l'ho chiamato "amore", non avevo mai chiamato nessuno così, è stato naturale chiamare Johnny in quel modo e sembra che lo abbia sorpreso e che gli sia piaciuto sentirsi chiamare "amore" da me.
Sa che sono sincera.

Ci sono due settimane prima che lui debba ripartire per il tour promozionale, fortuna che Robert non sarà con lui, ordini della direzione così riusciranno a coprire il doppio delle città. Io andrò con Johnny e sono ansiosa che quel giorno arrivi. Starò da lui nel frattempo nella sua casa qui a LA, non sarà strano, dopotutto abbiamo convissuto per un mese già a Londra, sarà strano però per il fatto che questa è davvero casa sua e non è più come essere in "vacanza" in un'altra nazione.

Mentre Johnny è nella sua stanza a preparare le valige io sono nella mia intenta a fare le mie. Il mio cellulare vibra e alzo gli occhi al cielo.
E' Smith.
"Buongiorno signor Smith"
"Buongiorno Davis" dice più serio del solito.
"Come sta andando il lavoro?"
"Molto bene" dico concisa.
"Non ne dubito, da quanto ho saputo"
Saputo? In che senso? Chi e cosa gli hanno detto?
"Vorrei vederla qui in ufficio tra un paio di giorni, devo comunicarle delle cose"
Un brivido percorre la schiena. Ho un brutto presentimento.
"Come vuole, sarò a NY dopodomani allora. Buona giornata" concludo secca.

Racconto la telefonata a Johnny, lui vuole accompagnarmi ma non è il caso dato che starò via un paio di giorni e poi lui ha bisogno di riposare. Mi dice di stare tranquilla ma io per la prima volta non riesco ad ascoltarlo continuo ad avere un brutto presentimento, sarà perché ogni volta che ho parlato con Smith non ho mai ricevuto buone notizie e poi cosa c'è di così importante per volermi vedere di persona? Non capisco.


2 days later
Ammetto che NY mi è mancata ma pensare a Johnny dall'altra parte del paese che mi sta aspettando non mi fa rimpiangere la vita che avevo prima qui.

Una volta arrivata in ufficio, saluto le mie colleghe che mi guardano in modo strano; busso alla porta sulla quale campeggia il nome del mio capo.
-Davis entri pure- dice senza guardarmi negli occhi.
Mi siedo e lui va dritto al sodo -Ha mai avuto una relazione con i clienti che le sono stati affidati?-

Mi si gela il sangue. Come fa a saperlo? E di chi sta parlando?
Johnny? Non credo, siamo stati molto discreti.
Robert? Può essere che lo abbia fatto per vendicarsi? Non arriverebbe a tanto o almeno, lo spero.

-Davis?-
-Si?- dico senza pensarci.
-E' la risposta alla mia domanda?-
-Non proprio, non penso che la mia vita privata la riguardi-
-Mi riguarda se influisce sul suo lavoro- dice quasi adirato.
-Non mi risulta che i miei clienti si siano mai lamentati. Se le sono state riferite delle informazioni che mi riguardano la pregherei di dirmele così posso spiegare la situazione-
-Non che io abbia molte informazioni, ma so che lei ha distrutto due matrimoni- c-cosa? Io cos'avei fatto? -Per tanto nessuna moglie vorrebbe che lei facesse da manager a suo marito e così capisce che ci sarebbe ben poco lavoro per lei e io non ci guadagnerei molto-
Lo guardo allibita -Ma chi..-
Smith mi interrompe -Pertanto, dato che il suo periodo di lavoro con il signor Depp è concluso e che per ora non ha altri incarichi con lui, dato non credo che qualcuno la vorrà più assumere mi vedo costretto a licenziarla-

Sento le lacrime salirmi agli occhi.
Sono lacrime di rabbia.

-Perché non mi dice che informazioni ha ottenuto e da chi?- dico scattando in piedi.
-Si calmi- fa un respiro -Sono le uniche fonti a cui avrei dato credito senza prima sentire la sua versione dei fatti, non posso perdere ancora clienti e credibilità. Davis l'avevo avvisata era la sua ultima possibilità. Provvederò io ad avvisare il signor Depp-
-Non so chi siano queste persone ma lei può stare certo di una cosa: io non ho rovinato nessuna famiglia-

Stringo i pugni.
Chi può essere stato?
Chi può essere una fonte così sicura da farmi licenziare in tronco?
Lascio l'ufficio sbattendo la porta dietro di me, serrando i pugni, il mio lavoro è sempre stato tutto per me, ho sempre cercato di fare del mio meglio.

Prendo il cellulare e schiaccio sul nome di Johnny poi mi blocco.
So che non è stato lui, siamo appena usciti dall'incubo "Downey" e adesso questo, quando ci sarà un po' di pace per noi?
Decido che risolverò le cose da sola senza coinvolgerlo ancora una volta, vorrei chiamare Robert, lui potrebbe c'entrare qualcosa o potrebbe sapere chi ha fatto tutto questo ma ho paura che la vedrebbe come una richiesta di aiuto e, conoscendolo, stasera lo potrei trovare sotto casa ad aspettarmi speranzoso che tutto questo possa riavvicinarci.

Ho bisogno di qualche giorno per riflettere ma la città che non dorme mai non è esattamente il posto giusto per fare meditazione. So dove posso trovare un po' di calma. Scorro sui nomi in rubrica e clicco sul nome, una voce che non sento da tanto tempo, ahimè, mi risponde
"Brooklyn?"
"Hai risposto al cellulare? Miracolo!" scherzo.
"Stai bene?" mi dice con una voce preoccupata.
"Non molto, posso venire da te per qualche giorno? Ci facciamo due chiacchiere e delle belle passeggiate. E' tanto che te l'ho promesso"
"Davvero? Vieni qui in Vermount?"
"Solo se mi vuoi vedere"
"Ma certo cosa dici? Quando arrivi?"
"Parto stasera tardi, domani mattina presto sono lì, va bene?"
"Ti preparo la colazione allora piccolina"
Rido.
Ho 28 anni e mi chiama ancora piccolina.



POV Johnny

LA dolce LA. Non sono più abituato al tuo sole forse perché il mio adesso si trova a NY.
Esco a fare una passeggiata in incognito, bardato di tutto punto, con tanto di cappellino e camicia a scacchi, sembro un boscaiolo canadese, ma fa nulla.
Al tramonto sulla spiaggia ci sono solo le persone intente a fare jogging, non mi noteranno nemmeno.
Guardo il riflesso rosso dell'orizzonte tuffarsi nel mare e tingerlo del suo colore.
E' stupendo.
Vorrei che ci fosse anche lei qui con me, fortuna che ho portato dietro la mia macchina fotografica, scatto la foto e la invio via mail alla sua casella postale.
A quest'ora NY saranno circa le nove di sera, vorrei chiamarla e chiederle com'è andata con Smith ma non voglio starle con il fiato sul collo anche se ho una strana sensazione.
Il cellulare vibra, sorrido sapendo già chi è ma la mia espressione si tramuta in spavento quando vedo il nome lampeggiare.
Smith. Che cavolo vuole da me?
"Pronto?" dico cordiale.
"Signor Depp, la disturbo?"
"No mi dica" lo incalzo.
"La chiamo per comunicarle una cosa spiacevole"
Il cuore inizia a battermi all'impazzata. E' successo qualcosa Brooklyn?
Poi lui continua "Dopo alcune lamentele e voci da parte di alcune persone vicine a lei e al signor Downey, sono venuto a sapere che la signorina Davis ha avuto una relazione con entrambi. Non mi permetto di giudicare le sue scelte di vita, tuttavia queste sono in contrasto con la politica della mia agenzia e quindi ho dovuto licenziarla. Mi scuso per l'inconveniente, provederrò a farle avere un'altra manager nel giro di qualche gi.."
"Chi è stato a dirle queste cose?" urlo fuori di me.
"Non posso dirglielo mi spiace, ho dovuto garantire il massimo riservo"
"Mi sta creando non pochi problemi signor Smith, quindi glielo chiedo con le buone altrimenti le giuro che la farò querelare per diffamazione dato che sta insinuando delle cose per cui non ha nessuna prova concreta e che coinvolgono sia me che il signor Downey" dico risoluto e poi concludo "Pensi a come risolvere la situazione e nel frattempo le dico che sarò a NY tra un paio di giorni, voglio parlare di persona con lei. La saluto" concludo e chiudo la chiamata.

Provo a chiamare Brooklyn ma non ricevo alcuna risposta, inizio ad agitarmi, non so come possa aver reagito, fino a ieri c'è stato il problema Downey e adesso chi è che la vuole far soffrire ancora?
Io un'idea ce l'ho.
Invio un messaggio ad una persona che non avrei voglia di vedere ma lo devo fare per risolvere la situazione, ho bisogno anche della sua testimonianza.
"Vieni da me tra un'ora" invio, non mi aspetto una risposta ma so che verrà.

Chiamo ancora Brooklyn e finalmente mi risponde, non la lascio parlare, so che ha pianto, lo capisco dalla voce, la prima cosa che le dico è
"Amore risolverò le cose non ti preoccupare".
E' una promessa la mia.




Note dell'autrice:
Capitolo di passaggio, le cose tra Brooklyn e Johnny si sono risolte, il capitolo Downey è chiuso, ma questo solo grazie alla fiducia che Johnny e Brooklyn nutrono l'uno nell'altra. L'inconveniente non ha fatto altro che avvicinarli ancora di più. Smith ha preso una decisione sulla base di "voci" autorevoli, Johnny ha un'idea su chi possano essere e non sbaglierà. Brooklyn invece va in Vermont, da una persona molto speciale per lei. Chi è? Vediamo se indovinate! E a chi ha mandato il messaggio Johnny? Non ve lo dico per adesso ma nel prossimo avrete le vostre risposte! Scusatemi se è un pò corto risoetto agli altri ma non potevo dividere il prossimo altrimenti vi avrei svelato troppe cose. Ringrazio come sempre le mie 4 lettrici preferite che recensiscono sempre (voi sapete che siete voi:p)! e spero che qualcun'altra si faccia avanti dato che vedo che siete in tanti a leggere:)!
Ci leggiamo tra un paio di giorni:)!
A presto:)

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