Capitolo 18- Due avvocati a NY
Robert mi ha avvisato che è tutto anticipato tra qualche minuto, meglio così, prima finisce questa storia e meglio è e soprattutto sono contento che lui la stia prendendo seriamente e mi stia aiutando davvero. Non ci speravo poi molto.
Sento vibrare il cellulare e vedo il suo nome lampeggiare sullo schermo.
Che i giochi abbiano inizio.
Clicco sul tasto verde accettando la chiamata ma rimango in silenzio, voglio sentire e cercare di registrare qualcosa di questa conversazione. Sento la voce di Susan mugolare qualcosa che per me è indefinito, inizio a pensare male e quando sento Robert dire
"Complimenti. Mi rovini la vita, dicendo di amarmi ancora, non mi concedi il divorzio e poi te la fai ancora con quello?"
Un brivido corre lungo la mia schiena, Susan non è sola. E' ancora con quell'uomo con cui ha tradito Robert? Non ci credo.
Mi dispiace amico, so come ci si sente ma beccarla sul fatto è ancora peggio.
Tendo l'orecchio e sento dire "Kate"
Cosa? Cosa ci fa lì anche lei?. No aspetta, forse è lì solo lei. Lei e Susan?
Robert anticipa i miei pensieri "Che cazzo sta succedendo? Cosa ci fa qui questa?"
Ecco vorrei saperlo anche io.
La situazione si mette male, so come si comporta Robert quando è arrabbiato e vorrei evitare una tragedia a casa Downey.
Metto il vivavoce e salgo in macchina diretto verso casa sua, se ce ne sarà bisogno entrerò in qualche modo e lo porterò via da lì. Sento Robert inveire contro Susan e quando lei dice "Ti racconterò tutto" tiro un sospiro di sollievo e do un pugno al volante.
Finalmente.
Sento Susan iniziare il racconto e quando sento dire "Ho ingaggiato Kate che è specializzata in queste cose" mi chiedo quale sia la sua specializzazione. E' una specie di investigatrice privata? Susan è arrivata davvero a tanto? "E' specializzata nell'andare a letto con qualsiasi persona incontri?" sento dire a Robert e io scoppio a ridere tra me e me.
Trattengo il respiro ascoltando la voce di Susan e inchiodo quando le sento dire
"Kate ti ha scattato delle foto anche in Francia e le ha scattate anche a Johnny e alla Davis"
Come si è permessa di farmi seguire? Questa non la passa liscia, non avrebbe dovuto arrivare a tanto.
Vado in agitazione quando sento dire a Susan che ha una relazione con Kate e che soprattutto non ha ancora finito con Brooklyn? Cosa intende? Cos'ha in mente? L'ha fatta licenziare e allontanare da Robert, non le basta?
"E' finita qui per te" sento urlare a Robert, un brivido mi percorre la schiena, ho paura che faccia qualche pazzia, non potrei biasimarlo dopo tutto quello che ha scoperto ma deve resistere.
Fermo l'auto davanti a casa sua, pronto ad entrare, mentre scendo lo vedo attraversare la strada barcollando e tenendosi il petto, apre l'auto e si accascia sul sedile del passeggero.
Corro verso di lui e afferrò i lembi della felpa
-Robert? Robert mi senti?- urlo.
Vado nel panico, non posso chiamare un'ambulanza altrimenti i paparazzi sarebbero qui in due secondi.
Mi siedo al posto di guida e sfreccio tra le vie di LA che inizia a svegliarsi, dopo qualche minuto sono davanti all'ospedale.
Lo portano dentro su una barella mentre lo vedo riaprire gli occhi. Mi fermo con il cuore in gola a respirare come se fossi stato in apnea fino adesso.
Devo calmarmi.
E' successo tutto così velocemente che i nostri cellulari sono ancora in linea con le chiamate aperte.
Li spengo e parcheggio l'auto, entro in ospedale e mi siedo davanti alla stanza all'interno della quale c'è Robert. Un'infermiera mi riconosce e mi sorride e io ne approfitto, le chiedo se può farmi sapere qualcosa e lei torna dopo qualche minuto e credo che le parole siano solo un sogno
-Il signor Downey sta meglio, ha avuto un forte attacco di panico e a quanto pare il cuore battendo troppo velocemente ha provocato la tachicardia, per questo ha perso i sensi. Tra un paio di ore potrà tornare a casa-
La ringrazio e tiro un sospiro di sollievo.
Prendo il cellulare e clicco sul suo nome, lei mie risponde e io non sono mai stato più felice di sentire la sua voce. "Amore è successa una cosa.." le dico accasciandomi sui divanetti della sala d'attesa.
POV Brooklyn
Ho guidato tutta la notte da sola, amo farlo, poche macchine in giro, la radio e la musica che fa da sottofondo ai miei pensieri. Penso a questi ultimi, inaspettati, mesi. Robert e poi ancora più inaspettatamente Johnny.
Sono felice alla fine di come sono andate le cose anche se ho dovuto soffrire con Robert questo mi ha permesso di essere felice con Johnny.
Ancora qualche miglia e ci siamo, il sole si affaccia all'orizzonte e finalmente riesco a scorgere le forme e i colori di questa terra così vicino alle grandi metropoli ma allo stesso tempo così lontana da esse, sembra essere intrappolata nel passato come un'istantanea scattata negli anni 70'.
Passo il paesino che precede la mia meta e mi accorgo di quanto tutta questa tranquillità mi sia mancata.
Scorgo la piccola salita ricoperta dalle foglie del color dell'autunno e non appena sono in cima la vedo.
La piccola casa dove ho passato la maggior parte del tempo da bambina, è rimasta uguale. Parcheggio di fianco al muretto che segna l'inizio di quello che dovrebbe essere un giardino anche se di fatto è un tutt'uno con i campi circostanti. Spengo l'auto ormai stanca e accaldata per il viaggio e mi fermo a guardare la casa, scendo, quasi esitante.
La porta di legno della casa si apre ed esce una figura che ben conosco.
-La mia piccolina è qui- sorride con gli occhi lucidi.
Le vado incontro e la abbraccio.
-Nonna- sussurro non appena entro in contatto con lei. Mi sporgo e la guardo –Com'è che io continuo ad invecchiare e tu rimani sempre uguale?- rido.
-O ma smettila, sei bellissima e poi ha un sorriso diverso- fa un pausa come se stesse pensando –Di un po' c'è un bel ragazzo che mi devi presentare?-
Abbasso lo sguardo.
Mi becca sempre, non posso nasconderle nulla ma tanto sono venuta qui anche per raccontarle questi incredibili mesi.
-Se non ti sei fatta vedere per 3 mesi deve esserci per forza qualcuno altrimenti non avresti nessuna scusa valida- ride stringendomi.
-Sento odore di muffin o mi sbaglio?- dico con gli occhi luccicanti.
-Certo ti ho preparato i tuoi preferiti, vaniglia e cioccolato-
Entriamo in casa e mi fa sedere al tavolo in sala servendomi un grande tazza fumante di caffè latte caldo e un bel muffin. Assaporo il liquido ristoratore e mi sento già meglio.
Sono a casa.
Si siede davanti a me, guardandomi.
Sorrido –Nonna ogni volta che li fai diventano più buoni-
-Ti sei innamorata di uno degli attori che c'era sul set?-
Rischio di ingozzarmi quando sento la sua domanda. Come fa a capire sempre tutto?
-E' una storia lunga- sorrido tristemente.
-Non è andata bene? Per quello sei triste?-
-O beh in realtà è andata bene all'inizio, poi male e poi ancora bene e poi..mi hanno licenziato- riassumo velocemente.
-Cosa?- sobbalza e poi si ricompone –Deduco che ci siano stati due uomini allora-
Rischio di ingozzarmi di nuovo.
–C-come fai a sap..-
-Ti ho cresciuto io e so che quando qualcuno ti delude difficilmente gli dai una seconda possibilità, azzarderei che in amore sei ancora più risoluta che con gli amici-
-Mi conosci fin troppo bene- sorrido.
-Come si chiama quello che ti ha deluso? E' quel Robert vero? Quello per cui ti sei licenziata?-
E' stata lei a consigliarmi quando ero indecisa se licenziarmi o meno dall'incarico, di Robert sa qualcosa, giusto quello che le ho raccontato io che, ora che ci penso, è molto poco.
-Che tipo è?- mi incalza.
-Nonna possiamo parlarne in un altro momento?- chiedo, non ho voglia di pensare a lui adesso.
La vedo alzarsi ed andare in cucina, torna dopo qualche minuto con un altro muffin.
-Prima ti sfoghi prima ti sentirai meglio-
Ha ragione.
Come sempre.
-Robert è un uomo deciso, passionale, dai sentimenti intensi e..geloso-
-E Johnny?-
Sobbalzo come fa a sapere di Johnny? Sembra intuire quello che mi sto chiedendo e indica il mio cellulare sul cui schermo lampeggia silenzioso il nome di Johnny.
Tiro un sospiro di sollievo, pensavo iniziasse a leggermi nel pensiero.
Prendo il cellulare e mi alzo. –Torno tra poco- sorrido mentre esco dalla casa.
"Johnny?"
"Amore stai ancora guidando?" lo sento dire agitato.
"No sono arrivata poco fa non volevo svegliarti. Va tutto bene?"
"Amore è successa una cosa. Sono in ospedale" il cuore inizia a battermi all'impazzata "Robert è stato male" dice serio.
"C-cosa? Come sta?"
"Ha avuto un attacco di panico ed andato in tachicardia perdendo i sensi, fortuna che c'ero io"
"Lo ricoverano?"
"Tra poco lo porto da me"
"Da te? Ma come mai eri con lui?"
"Storia lunga amore, appena ci vediamo ti racconto tutto"
"Tu invece? Sei dalla persona misteriosa?"
"Certo mi ha preparato la colazione" rido.
"Sono un po' geloso" ride.
"Non devi esserlo se vuoi un giorno di questi te la faccio conoscere non appena siamo da queste parti"
"La prendo come una promessa allora"
"Certo. Tienimi informata su Robert mi raccomando. Tra poco scarico la valigia e poi riposo un po', ti chiamo dopo pranzo"
"Certo, ti amo B" rido.
"Ti amo anche io J"
Sorrido e non mi accorgo che mia nonna è sull'uscio della porta che mi sta guardando sorridente.
-Allora è Johnny che ti fa sorridere così- sentenzia.
Rido imbarazzata –Per rispondere alla tua domanda di prima Johnny è dolce, generoso, buono e sa essere anche molto passionale quando ci vuole-
-Hai appena descritto l'uomo perfetto per te piccolina- sorride –Dai prendi la valigia e corri a riposare, nel pomeriggio andiamo in paese a fare spese, voglio prepararti una cosa-
Sorrido, vorrei che Johnny la conoscesse si piacerebbero subito ne sono sicura, spero accada presto.
POV Johnny
-Signor Depp, il signor Downey sta firmando le ultime carte per essere dimesso- sobbalzo alla voce dell'infermiera. Devo essermi appisolato.
-La ringrazio, è stata molto gentile-
Vado a prendere un caffè latte per me e per Robert allo Starbucks davanti all'ospedale e porto la macchina davanti all'entrata. Robert apre la portiera e si siede sul posto del passeggero.
-Non dovrei guidarla io dato che è la mia macchina?- ride mentre beve dal bicchierone caldo.
-Se non fossi svenuto qualche ora fa ti darei ragione ma il medico mi ha detto che ti hanno somministrato un ansiolitico forte e potrebbe darti sonnolenza quindi meglio di no-
-Grazie Johnny- dice serio.
-Figurati, mi dispiace- sospiro –Per tutto-
-Dispiace a me Johnny. E' tutta colpa mia-
-Rob puoi prenderti la colpa per aver detto una bugia a Brooklyn sul divorzio ma per tutto il resto no, adesso che sappiamo la verità, torna tutto-
Mi giro verso di lui e vedo che dai suoi occhi chiusi scende una lacrima solitaria.
-Andiamo da me, vado da solo a NY, tu devi riposare-
-Vengo anche io Johnny. Non provare a convincermi, partiamo stasera prima incastro quella stronza meglio è per tutti-
Non si può convincere Robert Downey Jr quando si impunta.
Schiaccio sull'acceleratore e in pochi minuti siamo a casa, sono contento che Jeff sia andato a recuperare la mia macchina, ho bisogno di riposare.
10 hours later
Siamo in volo per NY, Brooklyn mi manca terribilmente e mi dispiace un po' non raccontarle quello che sto facendo ma se sapesse mi fermerebbe sicuramente, sarebbe troppo orgogliosa per accettare, vuole sempre fare tutto da sola senza pesare su nessuno.
-Rob?-
-Mmm- mi risponde ad occhi chiusi.
-Susan ha detto che per Brooklyn non è ancora finita, cosa pensi che significhi?-
-Non ne ho idea e la cosa mi spaventa molto, forse averla scoperta le farà cambiare idea e non farà nulla o forse concentrerà la sua rabbia su di me-
Sospiro –Perché è così ostinata? Non riesco proprio a capirlo-
-Una volta eravamo una cosa sola, poi il mio successo ha iniziato a crescere e lei ha iniziato a rinfacciarmi che se non fosse stato per lei, se non avesse convinto il registra di Gothika a prendermi nel suo film, io sarei ancora ai margini della società, probabilmente strafatto e senza nessun obiettivo-
-In pratica si voleva prendere tutto il merito- lo guardo –Se solo tutto il mondo ti conoscesse come ti conosco io saprebbe che se raggiungi un obiettivo è solo perché tu lo vuoi davvero, non importa chi ti spinga a farlo o chi ti aiuti, se ce la fai è solo perché lo hai voluto davvero tu. Hai smesso di drogarti perché lo hai voluto tu e basta e questo ti fa onore non ci sono molte persone che ci sono riuscite ed io per questo ti ammiro molto- sono sincero, se le merita queste parole.
Mi guarda e mi sorride –Se lo sapesse tutto il mondo allora non sarei sceso a compromessi con Susan per il divorzio- dice amareggiato –Ma grazie, sono contento che tu lo abbia capito- sorride.
Dopo un paio di ore di sonno, nella splendida casa di Robert qui a NY, ci prepariamo, durante la colazione nessuno dei due dice una parola. Sono agitato come non lo sono da tanto tempo, da questo incontro dipende tutto.
Una macchina ci lascia sotto il grande palazzo di vetro di cui, al decimo piano, è situato l'ufficio di Smith. Prendiamo l'ascensore panoramico e non appena parte sorrido ripensando all'ultima volta che ne ho preso uno.
Sulla tour Eiffel, quella magica sera.
Le porte si aprono e una fila di scrivanie ci accoglie con gli sguardi immobili delle donne che ci vedono entrare. Io guardo dritto in fondo al corridoio e stranamente neanche Robert si lascia distrarre dagli sguardi.
Arrivati in fondo alla grande stanza una ragazza seria e impettita ci chiede i nominativi, come se non sapesse chi siamo.
Alza il telefono e fa partire una chiamata.
-Ci sono qui il signor Depp e il signor Downey-
La vedo ascoltare la risposta per poi concludere la chiamata.
-Il signor Smith è impegnato fino all'una-
R-Può rimandare questo è più importante-
E io concludo –Aspetteremo qui fino a quando non si sarà liberato. Lo avvisi- cerco di mitigare i toni di Robert.
Ci sediamo sui divanetti davanti all'ingresso dell'ufficio di Smith, la segretaria ripete le nostre parole al suo capo e dopo dieci minuti il suo telefono squilla di nuovo, non appena la donna conclude la chiamata si rivolge a noi.
-La riunione è stata rimandata di mezz'ora, se volete accomodarvi, il signor Smith vi può ricevere-
Robert mi guarda con un sorriso sghembo –Riunione rimandata? Strano- sorride.
Non appena la donna apre la porta ci troviamo davanti ad un uomo grassoccio, dai capelli biondicci che iniziano a tendere al bianco, gli occhiali calati sulla punta del naso e gli occhi piccoli e scuri come quelli di topolino.
-Signori buongiorno-
=Buongiorno= rispondiamo all'unisono io e Robert tendendo poi la mano uno alla volta a Smith.
Ci accomodiamo sui divanetti davanti alla scrivania di vetro mentre Smith sprofonda nella sua grande poltrona in pelle nera.
S-Mi rendo conto che il licenziamento della signorina Davis vi abbia colpito ma..-
Io-Siamo qui per fare chiarezza sull'accaduto-
R-So che mia moglie le ha inviato dei file riservati e che sono stati prelevati dal mio cellulare senza autorizzazione quindi solo per questo fatto non avrebbe neanche dovuto prenderli in considerazione-
Vedo Smith sbiancare.
S-La signora Downey ha detto che lei era d'accordo io-io non potevo immaginare che..-
Susan ha detto che Robert era d'accordo? Vedo Robert serrare i pugni.
Io-Né io né il signor Downey sapevamo nulla di questa faccenda-
S-Non so a chi credere mi dispiace ma se non ho le prove non posso credervi sulla parola-
Non ha tutti i torti.
Robert lo fulmina con lo sguardo e poi estrae il suo cellulare dalla sua tasca –Mi dia la sua mail- dice perentorio. Smith mi guarda spaesato e io annuisco come per dire "Faccia quello che dice".
Robert scrive la mail sul suo cellulare, poi spegne lo schermo e sentenzia –Guardi nella sua posta-
Smith armeggia con il mouse e vedo la sua espressione cambiare –Cosa mi ha inviato?-
R-Le prove che mia moglie ha mentito-
Smith fa partire la registrazione audio dalla quale abbia tagliato le parte iniziale in cui Robert trova Kate a letto con Susan, lasciando solo la confessione delle due.
Non appena la registrazione finisce Smith ci guarda e vedo il suo labbro tremare.
S- Mi scuso io, non ne avevo idea-
Io-Non poteva, neanche noi ce lo saremmo aspettati-
S-Tuttavia non posso riprendere la signorina Davis-
Io-E perché mai?-scatto in piedi –Cosa vuole ancora?-
R- Johnny calmati- mi dice facendomi sedere.
S-La verità è che nonostante tutto questo sia stato preparato dalla signora Downey, questo scagiona in parte la Davis per quando riguarda la relazione con il signor Downey ma non toglie il fatto che abbia una relazione con lei signor Depp- dice velenoso.
Stringo i pugni.
R-Ci tengo a sottolineare il fatto che quando la signorina Davis era la mia manager è sempre stata professionale, ha preso talmente seriamente il suo incarico e le regole che la sua agenzia impone che si è licenziata piuttosto che andare contro la sua politica aziendale. E le dirò di più non mi pento di nulla credo che il signor Depp possa sostenere la stessa cosa-
S-Ma con il signor Depp..-
Io-Non mi ha sedotto, non ha mai avuto un secondo fine, nonostante ci siamo avvicinati, le ha sempre assolto i suoi compiti in modo eccellente quindi non posso lamentarmi, se questo va contro la sua politica aziendale mi dispiace ma non ha fatto nulla di male, quindi se vuole esonerarla dall'incarico con me io non mi posso opporre, mi oppongo invece al suo licenziamento. La nostra relazione non costituisce un motivo per esonerarla da altri incarichi-
R-Se pensa che nessuna moglie voglia che suo marito abbia la signorina Davis come manager beh che dire non può compiere un sbaglio più grande. E' la migliore che io abbia mai avuto e le farò una pubblicità spietata e ovviamente per lei, che l'ha licenziata, non ci sarà pubblicità peggiore dato che, in quanto capo di un'agenzia come questa, non ha saputo riconoscere il suo potenziale-
Guardo Robert e poi Smith.
Ha fatto centro.
Io-Inutile dire che io farò lo stesso. Detto questo credo che ci siamo detti tutto- mi alzo e gli tendo la mano.
Smith esitante la stringe.
Mi dirigo verso la porta mentre Robert mi segue.
R-Signor Smith?- Smith lo guarda e Robert conclude sarcastico –Buona riunione-
Non posso che sorridere dentro di me.
Una volta in macchina mi rivolgo a Robert -Grazie Robert sei stato un grande stronzo- scherzo.
Non mi aspettavo una reazione del genere, pensavo avrebbe dato di matto ad un certo punto ed invece ha indossato la sua maschera migliore da vero stronzo e ha colpito Smith.
Il suo supporto è stato fondamentale.
-A volte serve, sono stato il più professionale possibile. Scommetto che Smith chiamerà presto Brooklyn- sorride.
-Lo spero- mi sento ottimista.
Una volta arrivato a casa, mi butto sul letto, vorrei chiamare Brooklyn e dirle tutto ma voglio che sia una sorpresa per lei. Se le rivelassi tutto e poi Smith non la chiamasse sarebbe peggio e lei sicuramente si sentirebbe triste per me.
POV Brooklyn
Johnny mi ha detto che oggi sarebbe stato occupato con un progetto importante quindi non ci siamo sentiti per tutto il giorno e sto aspettando di chiamarlo dopo cena.
Mia nonna è fantastica mi ha fatto la Shepherd's Pie che io adoro e la sua è di gran lunga la più buona di tutto il paese.
Esco in giardino a mettere da mangiare ai cani quando due fari mi abbagliano.
-Nonna aspettavi visite?- urlo davanti alla finestra socchiusa della cucina, non sento una sua risposta in merito ma la sento dire
-Brooklyn dove sei? Vieni dentro che è pronto-
Mi giro verso la macchina parcheggiata sulla strada, forse è un turista che si è perso, così torno verso la casa quando due mani mi trattengono per i fianchi, il mio cuore inizia a battere all'impazzata. Sto per girarmi e reagire quando un profumo entra nelle mie narici.
-Io adoro la Shepherd's Pie- dice una voce che conosco bene.
Mi giro e non credo ai miei occhi.
-Johnny?-
-Non sei felice di vedermi?- dice con fare triste.
Gli butto le braccia al collo e lui mi stringe a sé. Appoggia le labbra sulle mie e mi bacia dolcemente, sento il respiro sulla mia pelle e il suo calore irradiarsi sul mio corpo.
Sto subito meglio.
-Eri così geloso da venire fin qui da LA- scherzo.
-Sai il progetto importante che avevo oggi?- annuisco –Era a NY- sorride baciandomi sulla punta del naso e poi continua –Avevi detto che se ci trovavamo da queste parti mi avresti presentato questa persona misteriosa-
Rido –Non ci credo che tu sia qui-
Mi abbraccia e dondoliamo sul posto. Le sue labbra si avvicinano alle mie mentre sorrido ancora incredula.
-Giovanotto?- la voce di mia nonna ci interrompe –Ti piace la Shepherd's Pie?-
Scoppio a ridere.
-La adoro- sorride Johnny.
-Oh bene allora mi sta già simpatico..Johnny-
Johnny mi guarda incredulo –Come fa a sapere che sono io?-
-Lei sa tutto gli sussurro- prendo la sua mano e lo porto verso l'entrata di casa dove mia nonna ci sta guardando e annuncio –Giovanotto- canzono mia nonna facendo ridere Johnny –Questa è la mia persona misteriosa, mia nonna May-
Johnny gli tende la mano ma lei lo sorprende tirandolo a sé abbracciando o dovrei dire stritolandolo.
Scoppio a ridere per l'espressione di Johnny incredula.
-Prego- dice mia nonna indicando l'entrata di casa, Johnny varca la soglia e mia nonna mi prende a braccetto sussurrandomi –Ti sei dimenticata di dire che è anche bello e tenebroso- ride.
Io arrossisco.
Sarà una lunga serata.
Sono felice che Johnny sia qui.
Note dell'autrice:
Come avrete capito il titolo si riferisce ovviamente ai due novelli avvocati Johnny e Robert che sono andati in missione a NY per salvare Brooklyn che è all'oscuro di tutto. La persona misteriosa è appunto la nonna di Brooklyn, personaggio particolare ma che saràdi fondamentale importanza per Brooklyn in futuro come lo è stata in passato. Il prossimo capitolo sarà il capitolo dolce, romantico e sì anche hot che in molti aspettavano;) spero vi piaccia! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, è stato difficile riprendere quello che è successo a casa Downey e commentarlo dal pov di Johnny, spero di averlo scritto al meglio;)!Capitolo dedicato a jcdforever e a Winaforever93! Grazie ragazze:)
Vi aspetto numerosi nelle recensioni mi raccomando voglio sapere cosa ne pensate:)!
Ci leggiamo tra un paio di giorni:)
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The second occasion
FanfictionIn questa storia i personaggi principali: sono Johnny Depp e Robert Downey Jr. Sono presenti anche Susan Downey e Amber Heard, Tuttavia anche se non siete loro fan, la storia è comunque adatta a tutti, in quanto oltre ad essere una storia d'amore è...