Capitolo 3 NUOVE AMICIZIE

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3.

NUOVE AMICIZIE

È stato strano e allo stesso tempo più facile del previsto chiedere il permesso, solo che papà ha fatto di tutto per conoscere quella che sarebbe stata la mia compagnia. Ad un certo punto devo anche avergli sentito dire qualcosa, un sussurro tra sé e sé. Ormai il danno è fatto. Credo abbia detto qualcosa del genere e un po' la cosa mi ha ferita. Non sarei di certo rimasta incinta di nuovo, però papà, un po' di fiducia è così difficile concederla? Forse si, dati i trascorsi. E non lo biasimo.

Non credo che saremo soltanto io e Mattia comunque, lo spero, sarebbe imbarazzante. No, ha lasciato intendere per messaggi che avremmo avuto un intero bagagliaio per noi, il che presuppone la presenza di un adulto con la patente.

Mia mamma ieri sera mi ha aiutata col borsone. Sembrava tesa, preoccupata, ma in fondo credo che un po' si fidi di me, forse è proprio per questo che sia riuscita a convincere papà a lasciarmi andare. Ho messo dentro una crema solare, due tovaglie da spiaggia, anche se non abbiamo parlato esattamente di una spiaggia o di un litorale di scogli, un costume di riserva, un libro e immancabilmente la mia macchina fotografica.

Dorry credo abbia capito a giudicare dal suo sguardo triste che mancherò per un intera giornata, tanto che nel momento in cui mettevo nel borsone qualcosa lei abbaiava contraria.

Che tenerezza.

O almeno ha mantenuto il suo faccino tenero fino a due minuti fa, quando Mattia ha suonato il campanello. Il borsone è pronto ormai da ieri sera nonostante mio padre ha storto il naso tutte le volte che vi mettevo dentro qualcosa. Sanno cosa mi lega al mare, ma è ora di ricominciare.

Mi sento un pò malinconica, questa sarà l'ultima giornata al mare da ragazza 'normale'. Ma finchè posso, mi permetto dei divertimenti e delle distrazioni. Ho indossato un vestitino bianco e sotto il costume nero, un paio di infradito, capelli a coda di cavallo e occhiali da sole. Dorry non ha dormito molto stanotte, piuttosto si è piazzata davanti la porta prima di farmi uscire e mamma l'ha dovuta prendere con la forza rischiando anche un morso. È possessivamente protettiva, ma la adoro.

Scendo le scale dove Mattia mi sta aspettando sul pianerottolo con un sorriso da fare invidia al mondo.

<<Ciao raggio di sole! Dormito bene?>>

<<Ciao Mattia! Si, grazie>>

Mi abbraccia frettolosamente, poi mi stampa un bacio sula guancia da perfetto amico.

<<Sei pronta? Ci stanno aspettando>>

<<Chi ci sta aspettando?>>

Ed eccoci due secondi dopo davanti ad un ragazzo e una ragazza. Guardo Mattia e la macchina alle loro spalle un po' preoccupata; avevo intuito qualcosa, ma chissà perché adesso mi sento a disagio. Non li conosco neppure e dovrò salirci in macchina e starci tutto il giorno.

<<Lui è mio cugino Gioele, e lei è la sua ragazza Gloria. Gioele, Gloria, lei è Aurelìe>>

<<E' un piacere conoscervi.>>

<<Anche per noi>>

Il tipo mi guarda sorridendo, sembra sereno e tranquillo a differenza della ragazza che mastica una gomma a mo di pecora su di un prato che neppure apre bocca, indifferente alla situazione.

Adesso che so almeno i loro nomi sono un pò più tranquilla. Ma l'idea di dover andare al mare con qualcuno che non conosco continua a non piacermi molto. Di Mattia sento di potermi fidare ma di Gioele? Ma che poi, che nome è Gioele? Sembra uscito da un film di fantascienza.

Le foto che non ho scattatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora