11.
UN PASSO AVANTI E NOI...
Ha lasciato la macchina un po' più lontano del previsto vista la carenza di posti liberi. Sono le due di notte, la serata si è conclusa piuttosto bene se non fosse stato per l'imbarazzo dovuto alla canzone. Ne è seguita una pioggia di applausi, ma anche degli sguardi interrogativi e divertiti al mio tavolo.
Al centesimo sbadiglio, Gioele si è offerto di accompagnarmi a casa e non ce l'ho proprio fatta a dire no per quanto sarei voluta restare. Quindi eccoci a passeggiare sul marciapiede sotto casa mia.
<<Tornerai a parlarmi prima o poi?>>
Dapprima rallenta, poi si ferma e io mi ritrovo a guardarlo due passi più avanti. Sono preoccupata, ma il suo sguardo è sereno e un po' mi sciolgo.
<<Clare mi ha detto tutto. E vorrei capirti davvero, ma...>> chiudo gli occhi e mi nascondo il volto tra le mani. Poi però mi faccio coraggio. <<Non può essere vero. Gioele, te l'avrei detto..>> lui mi è subito addosso.
<<Quando? Bhè, adesso è un po' tardi visto che lo so. Potevi farlo prima di invitarmi ad uscire, prima di chiedermi di prendere un caffè insieme, o prima del CD e della lettera.>>
Non riesco a dire nulla.
<<Vorrei capirti, sul serio, ma non ci riesco. Cerchi di riparare una persona che non ne ha bisogno e lo sai che non può darti ciò che meriti, e lo sai.>>
<<Devo farlo>> mi guardo i piedi, non riesco a guardarlo negli occhi. Lo sento muoversi verso di me ed ho paura. Sono sicura mi prenderà il volto tra le mani per potermi guardare, ma non lo fa e sospiro con tristezza.
<<No che non devi.>> e all'improvviso da di matto e mi gelo come ghiaccio d'inverno.
<<Cavolo, Relì! E' proprio per questo che mi sono innamorato di te! Vedi del bene anche dove non c'è! E vorrei capirti, lasciarti fare, ma non vedo cosa ci possa essere di bene in lui! E cosa ci sia di sbagliato in me!>>
<<E' questo che credi?!>> non respiro <<Che tu sia sbagliato?! Lo sto facendo proprio perché sei quello giusto. Perché prima di essere totalmente ed incondizionatamente tua devo provarci, almeno una volta, a dare a questo figlio suo padre. E chi non è disposto ad accettarlo, è meglio che se ne faccia una ragione.>> Il cuore mi batte a mille. <<Non cambio idea.>>
Mi guarda in silenzio per quelli che credo siano minuti, poi finalmente un sorriso ironico gli si dipinge sul volto e mi sento morire davvero.
<<Grandioso, quindi adesso lo stai facendo per non ferirmi in futuro. Bhè, l'hai già fatto. E quella canzone, vorrei saperti in salvo in fila verso il domani magari io non potrò dimenticarti più e da egoista vorrei che lo facessi tu, tranquilla consideralo già fatto.>>
Io non ho modo di replicare, le sue labbra mi sono subito addosso come acqua in un giorno di afa, come la luna ha bisogno della notte e delle stelle, ma sembra anche una lama nel cuore questo bacio dato con trasporto e passione, ci stringiamo l'un l'altro prima ce lui si stacchi da me. Poggia la fronte alla mia e sento di non volerlo lasciare andare. Le sue labbra, il suo stringermi così, il sentirmi al sicuro... mi manca.
<<Dovevo farlo almeno un ultima volta>>
Poi si volta e va via. Rimango li all'infinito a guardarlo salire in macchina, muovo qualche passo per fermalo, ma è troppo tardi, ha già girato l'angolo.
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Le foto che non ho scattato
Romance"Ho solo 16 anni, della vita non so praticamente nulla e mi ritrovo a crescere in fretta. Vorrei poter tornare indietro, rifare tutto da capo, cambiando quella sera in spiaggia. Però, mi chiedo dove sarei adesso Immagino Clare, Mattia, Gioele e Glor...