6.
PRENDERE TEMPO
Quella voglia matta di fermare il tempo. L'avete presente? Oh, io si.
Ho ancora le sue labbra impresse sulle mie, sembra passato un attimo, un secondo... Sembra per me che il tempo si sia fermato veramente. Sto qui, con un sorriso da ebete con la tazza del latte davanti e a girare la cannuccia come un'idiota con lo sguardo perso chissà dove. E' domenica. E sapete qual è il bello di essere domenica? Che puoi alzarti quando vuoi, uscire quando vuoi, e soprattutto con chi vuoi.
E poi non c'è scuola, anche se questa prima settimana è volata come avesse messo le ali. Sorrido, poi mi decido a bere il latte e a sistemarmi la cameretta.
Sono sole le nove. Ok, per me la regola del 'puoi alzarti quando vuoi' non esiste. Una persona normale si sarebbe alzata ad un orario esorbitante, che pensieri possono mai avere dei sedicenni di domenica mattina? Ma io no, sono tutto tranne che normale. Mamma è uscita presto, non ho idea di dove sia, mio papà invece ha portato in giro Dorry, si è degnato a lasciarmi un bigliettino.
Stamattina quando mi sono svegliata è stato strano. Il sole che entrava dalla finestra ha riempito la stanza e sul mio volto ho sentito gli angoli delle labbra curvarsi in un sorriso. Mi sono voltata e sul comodino giaceva la collanina che Gioele mi ha regalato. Sfiorarla è stato come realizzare ch non era stato solo un sogno.
Non ho neppure il tempo di entrare in cameretta che il cellulare vibra da sopra il comodino e per poco non finisce a terra.
"Buongiorno piccola :) svegliata bene? preparati che tra due ore passo. Devo dirti una cosa! ♥"
Rimango li a fissare quel messaggio. No, troppa felicità, qualcosa non torna. Oh no! Sento il latte misto ad un sapore amaro salirmi in bocca. Corro in bagno. Maledette nausee mattutine.
Ecco cosa non va. Gioele non sa di Claudio, di cosa è successo, e cosa accadrà. Mi rattristo al solo pensiero di perderlo, non accetterà mai l'idea di avere al fianco una ragazza - madre. Chissà quando mi sentirò pronta di dirglielo, il problema è che non posso tenerlo segreto a lungo. Mi chino sul water buttando fuori tutto quello che ho dentro, compresa la tristezza che mi invade.
In fretta passano anche quelle due ore e scendo sul pianerottolo dopo aver raccontato tutto a mamma appena tornata dal fare la spesa. Gli rubo una galletta di mais, quelle che mi piacciono da morire, prima di scendere giù. Questa volta lei mi guarda è sorride. Mi ha detto che è felice di vedermi così viva, temeva non fosse mai accaduto.
Gioele arriva puntuale. E' un attimo. Scende dall'auto e mi viene incontro in un abbraccio dolcissimo e sento le nuvole sotto i piedi.
<<Piccola!>>
<<Ehy, buongiorno!>> mi strofino gli occhi ancora un po' assonnata. Mi chiedo se lui abbia dormito, io non ci sono riuscita.Mi da un bacio, cavoli come mi mette lo stomaco sotto sopra tutte le volte che lo fa. Ma si può essere più felici e tristi allo stesso tempo? Lo guardo e sento di non potercela fare.
<<Cosa dovevi dirmi?>>
<<Te l'ho appena detto>>
Lo guardo perplessa, poi rido e lo abbraccio. Rimaniamo così a lungo tra respiri affannosi che sanno di emozioni vere e profonde. Poi mi accompagna al centro città in macchina e ci mettiamo a fissare le vetrine. L'imbarazzo delle prime volte sulla sua auto col passare di tutte le volte che ci sono salita è sparito quasi del tutto, lasciando posto alla timidezza nei gesti, come adesso, mentre passeggiamo timidamente mano nella mano tra la gente. Al collo, non può non mancare la collana che Gioele mi ha regalato. E' bellissima, proprio come il ragazzo che sto tenendo per mano e che mi guarda felicissimo.
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Le foto che non ho scattato
Romance"Ho solo 16 anni, della vita non so praticamente nulla e mi ritrovo a crescere in fretta. Vorrei poter tornare indietro, rifare tutto da capo, cambiando quella sera in spiaggia. Però, mi chiedo dove sarei adesso Immagino Clare, Mattia, Gioele e Glor...