Capitolo 10 UN PASSO AVANTI ED IO... UN PASSO AVANTI E TU...

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10.

UN PASSO AVANTI ED IO...

UN PASSO AVANTI E TU...

Il ricevimento si è concluso con una pioggia di applausi e con il mio incasso di €127,74. Considerando che Gusta si è fregato il 60% dei ricavi ed il restante l'ho dovuto dividere con Ale, ci è andata bene, in fondo non siamo stati neppure noi a portarli in tipografia a farli stampare.

Mamma alla fine mi aveva preparato una torta sette veli a sorpresa invitando Mattia, Clarissa, Ale e Claudio.

Papà ed i ragazzi non lo perdevano d'occhio per un solo istante e la cosa un po' mi ha resa tesa finchè non se ne sono andati tutti. Erano le 24:00 quando ho posato la testa sul cuscino sfinita ed, oggi, mi sono decisa a rimanere a casa. Ecco perché adesso sembro una pazza che pulisce a destra e manca pur di non pensare.

I ragazzi mi hanno regalato un borsone enorme per poterci mettere dentro tutto il necessario per il piccolo, mentre Ale mi ha comprato un nuovo zoom per la macchina fotografica. È da urlo. L'avrei voluto uccidere visto e considerato che un regalo già me lo ha fatto.

Claudio invece sembrava un pesce fuor d'acqua, una cosa strana in verità. Mi ha dato un secondo regalo: una sciarpa di cotone morbidissima di colore verde.

<<Come la speranza.>> è stata questa la sua spiegazione e per un istante ho come avuto la sensazione che lo sto ferendo in qualche modo.

Tuttavia i ragazzi sono stati fantastici a tenere a freno la lingua per non farmi capire nulla, e conoscendo Mattia...

La mattinata vola, sono perfino passata al supermercato per comprare qualcosa e mi è sembrato d'intravedere tra gli scaffali Gloria.

Di lei non abbiamo avuto più notizia, come un incubo che ti tormenta la notte e non ti lascia dormire finchè non giunge il giorno. Eppure una chiacchierata con lei me la farei pur di togliermi lo sfizio di due domande.

Mi chiedo spesso come sia possibile che una ragazza possa giocare con i sentimenti di un ragazzo e, allo stesso tempo, far finta di non averne uno per illuderne un altro. Proprio non lo capisco, non lo concepisco.

Sistemo la spesa mentre sento la mamma rincasare. Dorry mastica uno dei suo giochi preferiti, non dà neppure retta alla donna che ha varcato l'ingresso. Mia mamma ha un aspetto sfinito dopo una settimana interminabile di lavoro e la capisco. Le sorrido dalla cucina con l'acqua già dentro la pentola pronta per bollire mentre si scrolla di dosso la giacca e guarda sconvolta Dorry che continua ad ignorarla.

<<Da quando in questa casa non vanto più l'onore di un saluto? Ciao dolcezza>> mi da un rapido bacio sulla guancia con un sorriso da mozzare il fiato. Sembra finalmente felice, ma non sarò a ragazza invadente che chiede tutto. Si, strano. Sto imparando a tenere a freno la lingua.

L'acqua bolle ed io vi immergo la pasta mentre finisco di preparare il sugo: panna, salsiccia e pistacchio. Ok, non è la solita voglia da "donna-incinta", ne avevo semplicemente desiderio. Ne vado pazza per queste leccornie. Se non sono io a viziarmi chi lo fa? Penso a Claudio e agli hamburger dell'altra sera; rido al sol pensiero che probabilmente non saprebbe da dove cominciare a preparare questa pietanza.

<<Tesoro hai visto il mio maglioncino grigio?>>

La guardo mentre la intravedo correre nel corridoio alla ricerca del suo indumento. <<Ho fatto la lavatrice, mamma. Sai se papà si unisce a noi per pranzo?>>

Le foto che non ho scattatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora