CAPITOLO 35

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CAPITOLO 35

Miru scaccia un urlo di emozione e inizia a tirare calci in aria. Ebbene sí, la sua stanza si trasforma in un manicomio.

Troppe sensazioni, troppi formicolii nella pancia. Troppo di tutto.

Vista dall'esterno potrebbe sembrare una ragazza normale, ma dentro ha il casino più totale. Impossibile trovare qualcuno capace di rimettere tutto in ordine, esclusa la mamma che bussa alla porta preoccupata.

"Miru, è tutto apposto?" chiede, affacciandosi con quel solito ciuffo ribelle che non riesce mai a far parte della coda.

"Sisi. Tutto bene." risponde lei, alzandosi da per terra e rimettendosi apposto i capelli come se non fosse successo niente.

"Ok. Sssh, che Luhan sta studiando!" la raccomanda la mamma, facendole segno di stare in silenzio.

Lei annuisce e si cuce immaginariamente la bocca. La voglia di urlare continua ad essere presente nelle sue corde vocali, ma preferisce non farlo e mantenere la parola, perció si risiede limitandosi a sorridere di continuo.

In men che non si dica, lo schermo del suo cellulare che s'illumina di punto in bianco coglie la sua attenzione. Chi è che le scrive? Non possono essere Kai o Chanyeol, visto che stanno studiando e sa bene che non hanno intenzione di distrarsi. Prende il telefono ed apre whatsapp. Il gruppo che era rimasto in silenzio per tanto tempo, forse troppo, si è rifatto vivo. Ha ricevuto un messaggio da parte di una persona da cui non se lo sarebbe mai aspettata.

«Team sacco di patate🍟»
Hyemi: Ci vediamo alle 16 davanti scuola, dobbiamo parlare.

Manca un'ora alle 16 e Miru senza esitare si prepara per uscire. Nessuna domanda le viene in testa, proprio ora che dovrebbe averne migliaia. La cosa certa è che vuole andarci e ci andrà.

(..)

Si prepara psicologicamente prima di varcare il marciapiede della scuola. Intravede già due persone in piedi davanti al cancello e non le servono altre informazioni per capire che sono Niel e Hyemi.

'È tutto ok, come i vecchi tempi.' dice a se stessa per incoraggiarsi.

Quando incrocia i loro sguardi, l'imbarazzo si fa sempre piú vivo. È da tanto tempo che non si parlano o fanno qualcosa di stupido tutti e tre insieme. Non sarà facile riabituarsi a quel rapporto, ma qualsiasi cosa è possibile in questo contesto.

"Ciao.." ad iniziare la conversazione è Niel, l'uomo del gruppo. Anche se a volte, anzi nella maggiorparte dei casi, Hyemi non la batte nessuno.

"Ciao" risponde Miru, senza battibecchi.

"Volevamo chiederti scusa." va subito al dunque, Hyemi. Odia girare sulle parole, odia inventarsi scuse banali e rimanere codarda per sempre.

"E scusa anche perchè forse è troppo tardi." aggiunge Niel, giocando con le proprie dita.

Anche se entrambi non riescono a guardarla negli occhi, Miru li conosce abbastanza e sa che quel che ha appena sentito non si tratta di bugie. Si avvicina a loro, lentamente e con cautela.

"Non volevamo essere codardi con te e invece lo siamo stati e non soltanto quel giorno, ma anche quelli dopo ancora fino ad oggi." dice Hyemi, con la coscienza che pian piano si alleggerisce.

"Non volevamo perderti, sei un'amica speciale." continua Niel, mentre annuisce d'accordo con quel che ha appena detto Hyemi.

".. e importante" precisa quest'ultima.

Miru li osserva. Sembrano dei bambini che chiedono scusa alla madre formando le frasi insieme, cioè uno dei due parla per continuare e riempire i vuoti di quel che ha detto l'altro.

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