Capitolo 1

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Ero in bagno, un altra fottuta volta, sempre in quell'angolino a piangere.. e perché?

No, stavolta non era per colpa di mia madre, quella stronza, che non passava momento in cui mi rinfacciava cio che mi rendeva insicura.

E neanche l'altra troia, Samantha.

Era colpa sua.

Di zayn.

Di quel ragazzo che riusciva a farmi smettere di respirare con un semplice sguardo.. colui che riusciva a farmi sorridere e piangere nello stesso giorno.

Ma che dico?

Nella stessa ora.

Eh gia.. mi sono innamorata di quei fantastici occhi caramello quasi 11 anni fa. Pensandoci mi sento peggio.

Disperata. Una ragazza semplice. Stupida. E quella volta non mi aveva fatto niente.

Non mi aveva offesa.

Non mi aveva neanche messa in imbarazzo.

Era solo salito nella camera del piano di sopra con quella puttanella di Samantha.

Lei si che si divertiva a mettermi in imbarazzo.

Quella mattina mi ha schizzato dell'acqua nei pantaloni facendolo poi passare per piscio.

Infantile.

Che stronza.

Ogni volta che le pensavo, le parole di Nina rimbombevano nella mia mente "è solo gelosa, perché per te zayn provava qualcosa" ma quella frase, alla fine aveva un fondo di verità? No.

I miei pensieri vennero interrotti da una voce, la sua voce. Non quella di zayn, purtroppo. Per quanto lo potevo odiare.. amavo parlare con lui.

Mi aveva visto piangere un paio di volte, riusciva a consolarmi.

Neanche con queste grandi parole.

Mi abbracciava. Mi sentivo al sicuro tra le sue braccia, attaccata al suo corpo. Le sue braccia così muscolose, e il suo corpo così.. così: beh perfetto.

Da piccoli, lui era gentile con me. Era tanto protettivo, finché non passò l'estate via, stando da suo padre, cambiò tantissimo.

Per me provava solo odio e, non passava momento in cui non cercava di farmi star male.
Anche solo ignorandomi.

《Ti muovi, cazzo. Mi sto pisciando addosso.》 era lei.

Che palle. Quella troia non stava scopando?

《Dai prima che torni, è andato a prendere il preservativo.》mai pensato di farti investire?

Sentivo sussurrare dall'altra parte della porta. Mi alzai e andai verso il lavandino per darmi uno sistemata.

Stavo proprio messa male.

Mi lavai la faccia: pessima idea.

Spalmai tutto il trucco sul volto, che ormai aveva ceduto dopo le continue lacrime.

Mi fissai.

Non mi sono mai definita ne bella ne brutta, nella norma diciamo.
Ma in quel momento mi sentivo bruttissima. Soprattutto dopo aver pianto: perché ero debole.

E ne avevo continue dimostrazioni.

《Senti se non muovi il culo spacco la porta.》Sbuffai e mi misi i capelli dietro le orecchie, feci un grande respiro e girai la chiave aprendo la porta.

Trovai fissi i suoi grandi occhi azzurri su di me.

Mi stavano fissando.
《Ciao Samantha》dissi in un sussurro, riusciva sempre a sminuirmi.

《Tu.》disse lei squadrandomi dal basso verso l'alto per poi proseguire riaprendo la fogna che si ritrovava come bocca

《potevi startene in America. Qui non abbiamo sentito la tua mancanza. Oh e sei orrenda.》

Entrò nel bagno lasciandomi una spallata, sentii la porta sbattere e chiusi gli occhi trattenendo le lacrime.

"Lo so" pensai e riaprendoli.

Lo vidi.

Mi mancò il respiro.

Era bellissimo.

Beh, era lui.

Mi stava fissando.

I miei occhi erano fissi sui suoi che ricambiavano lo sguardo, aprì la bocca e disse..

#angoloscrittrice
Ciao, questa è una nuova storia, ho iniziato a pubblicarla sulla mia pagina instagram, e ho scelto di riportarla anche qui, ditemi che ne pensate eh❤🎀

~mey

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