Capitolo 2

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Entrò nel bagno lasciandomi una spallata, sentii la porta sbattere e chiusi gli occhi trattenendo le lacrime.. "lo so"pensai e riaprendoli. Lo vidi. Mi mancò il respiro. Era bellissimo. Beh, era lui. Mi stava fissando, i miei occhi erano fissi sui suoi che ricambiavano, aprì la bocca e disse staccando gli occhi dai miei posandoli sul mio corpo 《stavi piangendo?》

Cominciai a guardarmi le scarpe e annuii poco per poi tornare a guardarlo. 《Sei debole, lo sei sempre stata. Samantha muoviti!》 Che grandissimo stronzo.

Mi scese una lacrima. Quelle parole mi fecero male. Tanto male.. dette da lui.. LUI. Non volevo stare ancora vicino al suo corpo, aveva uno strano effetto su di me.

Cominciai a singhiozzare e lo guardai, con odio stavolta 《io non sono debole. Non dire che lo sono. È so-solo che..》Non riuscii a finire che mi sbattè al muro guardandomi in cagnesco 《non parlarmi così ariana. 》 avevo le sue mani sulle spalle, eravamo a pochi centimetri di distanza, e la cosa, per quanto possa essere imbarazzante ammetterlo, mi eccitò.

《Zayn andiamo, sono pronta.》 Disse lei uscendo dal bagno. -non andare, stai con me qui. Ti prego non abbandonarmi. Potrei fare cazzate.- pensai, non avevo il coraggio di dirglielo.

Non volevo le entrasse dentro. Non volevo che lui la toccasse. Non volevo che i loro corpi coincidessero.  Non volevo che quella troia gemesse il nome del mio zayn. Già mio. MIO. Lui lo è sempre stato. O forse.. io sono sempre stata sua ma lui mai mio. Del resto, in tante lo avevano avuto. Mentre io.. beh, io no.

《Mh. Si.》 Mi liberò accennando un sorriso guardandomi le labbra. Deglutii. Lo volevo. Forse troppo. 《Non andare》volevo essere convincente ma uscì in un sussurro, forse aveva sentito, forse no. Ma in ogni caso lui se né andò, posando la mano sul culo sodo di Samantha.

Mi passai una mano sul volto, cercando di non tornare a piangere. Volevo tornare a casa. Quella festa era uno schifo.

Cominciai ad avviarmi alle scale con gli occhi lucidi, non ci vedevo tanto. Le scesi senza problemi e vidi zayn entrare nella stanza con.. quella. Andai da nina, mi sorrise subito.

《Dov'eri? Ti sei persa il meglio! Su balliamo!》Mi prese le mani e mi fece fare dei movimenti coi fianchi. Non riuscii a sorridere. Anche se mi impegnavo, non riuscivo. Solo lui poteva. Sospirai.

《Nina io vado a casa, non mi sento bene.》 Le dissi in un fiato. Avevo paura della sua reazione. 《No Ari. Tu resti. La tua vita non dipende da lui》Si. Dipendeva da lui. Solo lui.

Solo Nina sapeva la nostra storia, tutta la nostra storia, sapeva, che da piccoli eravamo migliori amici, sapeva che io ero persa di lui e che lui mi voleva bene. Già, voleva. Tirai un altro sospiro e la guardai 《scusa.》 Le lasciai un bacio in guancia e attraversai la vietta che mi divideva dalla porta piena di adolescenti eccitati, sudati e fatti.

Odoravano tutti di alcool e qualcuno pure di marijuana. Quello non era il mio posto. Assolutamente. La mia migliore amica cercava spesso di farmi uscire, io accettavo per non ferirla. Riuscii a sorpassarli tutti, arrivai alla macchina e la aprii.

Ci entrai e.. lo vidi. Era lì, in giardino. Non avevano1q1 scopato. Sospirai di sollievo, forse mi vide forse no, so solo che non lo avevano fatto e io ne ero contenta. Lui era bellissimo, era col suo gruppo di amici, stavano ridendo. Lui sorrideva, e il suo sorriso era così.. bello.

Potevo stare li a fissare quell'immagine per ore. Ma no, dovevo andarmene ora. Sapevo che sarebbe stato meglio. Misi in moto l'auto, e partii.

Arrivai, eravamo vicini di casa, la sua moto non era parcheggiata. Ovvio, lui era ancora alla festa, entrai in casa e posai le chiavi sul comodino dietro la porta, andai in bagno, mi rilavai il viso e aprii la porta di camera mia.

Rimasi immobile. Lui era seduto sul mio letto che guardava le nostre foto da bambini. Deglutii, i suoi occhi si posarono su di me.. e [al prossimo capitolo]

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