ORE 17.30
Veniamo interrotti da un giovane medico dall'aria stanca che, raccogliendo le ultime energie, compie un veloce scatto per cercare di raggiungere Agnese. La donna, soffermandosi ad osservare la sua barba incolta e le sue profonde occhiaia violacee, emette un leggero sospiro poi, alzandosi, gli cinge le spalle con un braccio e si avvia verso l'ospedale mentre il ragazzo, dopo essere diventato scarlatto in viso, inizia a descriverle l'emergenza che si è appena verificata.
La signora Halburg, poco prima di dedicargli tutta la sua attenzione, si volta un'ultima volta dicendoci arrivederci con un cenno sbrigativo della mano.
Miagolo nella sua direzione per salutarla, poi mi giro verso Eva e il comandante che si stanno ancora osservando perplessi, mi sembra quasi di riuscire a vedere lo sforzo immenso che la mia umana sta compiendo per cercare di capire chi mai avrebbe qualche tornaconto se proprio lei, Eva Tilulla, venisse incriminata per gli omicidi. Alla fine, lasciandosi cadere pesantemente sull'erba, coperta da minuscole goccioline di umidità che riescono a penetrare nelle ossa creando brividi di freddo, scuote lievemente il capo, coprendosi gli occhi con i palmi delle mani.
Quando il capitano si schiarisce rumorosamente la voce, la giovane lo guarda e, scrollando le spalle, risponde: "Mi dispiace comandante, ma non ho una così ampia cerchia di nemici. Non so proprio chi trarrebbe dei vantaggi da una mia condanna."
Rassegnato, il comandante le fa segno di non preoccuparsi poi, porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi, le annuncia che sarebbe andato in caserma per tentare di trovare dei possibili indiziati che, legati in qualche modo al passato della donna, potrebbero essere i colpevoli degli assassinii. La giovane, annuendo silenziosamente, lo informa che, invece, vorrebbe andare a casa per fare qualche ricerca sulle carte da gioco e capire il perché delle quattro regine infilate nella gola delle vittime. Il comandante, trovandola una splendida idea e pensando che, certamente, potrebbe essere un indizio importante che potrebbe fornire qualche informazione in più sul caso, la asseconda, ma, ricordandole che è ancora in liberà vigilata, le dice che le manderà un agente a casa per controllarla: "Non si preoccupi, Eva, è solo una pura formalità."
Sorridendo impacciata, la donna abbassa la testa e, simulando un tono triste, gli dice che per lei non ci sono problemi. Ridendo, il comandante la stringe spontaneamente, quasi come se fosse alla ricerca di un contatto, di un semplice gesto d'affetto che non potrà mai più ricevere dalla persona desiderata.
La mia umana, presa alla sprovvista, strabuzza gli occhi, mentre le guance perlacee, tradendola, decidono di assumere un lieve colore scarlatto. Quando si sciolgono dall'abbraccio, noto che gli occhi dell'uomo sono lucidi, ma lui, autoritariamente, ricaccia quelle deboli lacrime da dove sono venute e, non proferendo altre parole, si avvia verso la stazione di polizia.
Rivolgendogli uno sguardo stranito, Eva lo osserva fino a quando la sua figura non viene inghiottita dalla nebbia che ancora serpeggia tra le strade. Infine, rivolgendomi tutte le sue attenzioni, mi accarezza gentilmente dietro le orecchie e, guardandomi teneramente, mi chiede di seguirla.
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Le quattro regine [momentaneamente sospesa]
Misteri / ThrillerUn misterioso omicida lascia sui corpi delle sue vittime un unico indizio piuttosto singolare: una semplice carta da gioco. Ad Eva, una giovane detective privata, spetterà il compito di capire il significato di quelle carte e di catturare così il ki...