Ore 07.30

201 28 4
                                    

ORE 07.30

È una mattina meno fredda delle altre, un pallido sole fa capolino dietro alcuni nuvoloni grigi come a voler rassicurare le persone, facendo loro capire che lui c'è ancora, nonostante il suo calore sia diminuito negli ultimi mesi.

La donna non si è minimamente accorta che la sto tallonando, forse è un po' sbadata per il suo lavoro, ma sembra una brava ragazza, con me lo è stata in fin dei conti.

Percorriamo la via principale e poi iniziamo a seguire un dedalo di stradine rese tutte uguali dalla neve che, ormai, sta assumendo un colore marrone poco invitante.

Finalmente arriviamo. Non avevo mai notato prima l'edificio: è ridicolo pensare che, in quella casa così immensa, ci viva una sola persona, la facciata è stata da poco tinteggiata con una strana vernice azzurro ghiaccio e le molteplici finestre sono state completamente sbarrate, anche dall'esterno.

Mi lecco il pelo rossiccio in modo da rendermi più presentabile: non voglio fare brutta figura dato che, sicuramente, l'umana mi permetterà di entrare con lei. Così svolto l'angolo e cerco di farmi notare.

La donna arriccia subito le labbra scarlatte e, dall'espressione che assume il suo volto, capisco che non è contenta di vedermi. Scuotendo la testa, suona il campanello. Una cameriera dischiude il pesante portone in legno e, non appena la giovane entra, se lo richiude immediatamente alle spalle, impedendomi l'accesso. Sono abbattuto, non so come fare per seguire Eva e così inizio a miagolare disperatamente, fantasticando che qualcuno venga ad aprirmi.

Le quattro regine [momentaneamente sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora