ORE 15.00
La donna lo guarda dubbiosa, senza capire. Come se fosse presa dallo sconforto, abbassa la testa e fissa il pavimento verde scuro.
Il poliziotto davanti a lei guarda entrambi con aria incerta, titubante prova poi a cercare conferma di quella pesante accusa negli occhi azzurro ghiaccio di Andrea.
Lui, per tutta risposta, fa un breve cenno di assenso. Quindi, con un ghigno diabolico che mette in evidenza i suoi canini appuntiti, si volta nuovamente verso Eva e, osservandola aspramente, la esorta a confessare i suoi orribili peccati.
La giovane, però, non prova neanche a dire qualcosa in sua difesa, non perché pensi sia inutile, piuttosto perché lo stupore che prova in questo istante l'ha scioccata al punto da renderla momentaneamente muta.
L'ufficiale, a questo punto, decide di prenderla in custodia, ma le assicura che andrà immediatamente a fare rapporto al capitano e vedrà di risolvere la questione nel minor tempo possibile.
Nonostante quella promessa, gli occhi di Eva rimangono vitrei.
Dopo averle cinto delicatamente i polsi con delle fredde manette di metallo, l'uomo conduce la giovane in una minuscola cella nella quale, per solidarietà nei suoi confronti, decido di entrare anche io.
La piccola stanzetta è malinconica e tetra, lo squallore di quel locale si riflette anche nell'arredamento spartano: l'unico oggetto degno di nota è una brandina con delle lenzuola ingrigite addossata alla parete.
La donna, con uno sguardo vacuo, si lascia cadere pesantemente sul pavimento duro. Decide poi di rannicchiarsi in un angolo più buio degli altri e, portandosi le gambe al petto, poggia la testa tra le ginocchia. La sento sospirare profondamente: sicuramente è angosciata, non sa cosa potrebbe succedere adesso. E se il comandante credesse alla testimonianza di Andrea Cavalieri? Se trovassero perfino delle prove a carico di Eva? Anche se è palese che si tratta solamente di un mediocre tentativo di incastrare la donna, capisco perfettamente il suo sconforto.
Nonostante la conosca da poco, potrei giurare, senza ombra di dubbio, che lei non è un'assassina.
Provo ad avvicinarmi, ma, senza neanche guardarmi, Eva mi scaccia infastidita. Sono un po' contrariato dal suo comportamento, ma non posso fare altro che raggomitolarmi sulla brandina e aspettare che il poliziotto, che è andato a parlare con il capitano, comprenda l'assurdo errore che è stato appena commesso.
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Le quattro regine [momentaneamente sospesa]
Misterio / SuspensoUn misterioso omicida lascia sui corpi delle sue vittime un unico indizio piuttosto singolare: una semplice carta da gioco. Ad Eva, una giovane detective privata, spetterà il compito di capire il significato di quelle carte e di catturare così il ki...