POV MORGANA
Entrai in classe senza essere notata, corsi fino al mio posto e mi misi seduta sulla scomoda sedia. Rick Sean, mio ex fidanzato, era il protagonista delle mie fantasie omicide insieme e mia madre che facevo in ogni momento libero. Non avevo smesso di essere la ragazza di sempre ma era cambiato qualcosa. Comunque, Rick Sean era un idiota. Passai l'ora di matematica a osservare la lavagna e tutti gli strani disegnini che la prof ci aveva messo sopra. Al suono della campanella mi alzai dal mio banco e uscii in corridoio. Avevo sentito che erano arrivati due nuovi studenti dell'ultimo anno. Io ero del terzo e di loro non poteva importarmi di meno. Percorsi i corridoi fino all'armadietto e lo aprii per prendere i libri di biologia e mettere al posto quelli di matematica. L'armadietto di fianco al mio si aprì. Era vuoto prima. Chiusi lo sportello e presi l'elastico con cui avevo fermato i capelli in una treccia e lo strinsi di più, ma alla fine la sciolsi per poi fare uno chignon disordinato. Mi sentii osservata, e un profumo fresco e maschile mi stava solleticando le narici. Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti un torace ampio e muscoloso. Lo osservai perplessa per almeno trenta secondi prima che una voce fredda e incolore parlasse "se proprio devi guardarmi fallo alzando gli occhi" lo feci senza pensarci e incontrai un paio di occhi di un azzurro talmente chiaro da sembrare bianco. Erano freddi come calotte polari e i suo tratti decisi erano contratti in un'espressione seria. Ma appena i suoi occhi si fissarono nei miei accadde qualcosa che non avevo mai visto: il gelo in quegli occhi si sciolse e l'azzurro divenne come quello del mare ai Caraibi, i lineamenti si distesero mostrando un viso forte ma fanciullesco e le labbra carnose si rilassarono. I capelli corti e neri e la pelle scura faceva risaltare gli occhi azzurri in modo ammaliante. Il mio cuore saltò un battito quando mi porse la mano grande, forte e abbronzata. Abbassai lo sguardo e osservai le vene che correvano fino al dorso della mano "io sono Sabín Rogers, se anche tu mi dicessi il tuo nome renderesti la mia giornata molto più felice" arrossii sotto quegli occhi azzurri e gli strinsi la mano con una stretta non proprio convinta "io sono Morgana Coy" la sua mano era parecchio più grande della mia e la racchiuse come un guanto facendo risaltare la mia pelle pallida. Il calore della sua mano e le dita leggermente callose mi fecero fremere. "È un piacere conoscerla signorina Coy" sorridendo si portò la mia mano alle labbra chinandosi leggermente e sfiorò con le labbra il dorso della mia mano. Fu un bacio posato delicatamente e con leggerezza e quel contatto mi fece rabbrividire. Oddio, allora i ragazzi conoscevano ancora la buona e sana cavalleria. "Be'...sei appena arrivato?" annuì senza smettere di fissarmi e fece per dire qualcosa quando la campanella suonò "be', io devo andare in classe ci vediamo" indugiai su di lui un po' troppo prima di girarmi e andarmene. Il cuore batteva ancora forte e ogni passo che mi allontanava da lui era come una pugnalata al petto. Non sapevo cosa stava succedendo, ma avevo la sensazione che lui era la causa di tutto. E forse anche io.
POV SABIN
La guardai allontanarsi con passo affrettato. Non sapeva che avremmo avuto tre ore insieme. L'elastico non tratteneva alcune ciocche rosso rame che si agitavano intorno alla sua testa. Non ero riuscito a trattarla come trattavo chiunque tranne mio fratello, non quando i suoi occhi neri avevano incontrato i miei. In quel momento, uno stiletto di beatitudine era penetrato nel mio petto e giuro che, per un attimo, avevo smesso di essere il solito e letale Alpha. "Ti muovi o resti li a fissare l'aria?" mi girai e puntai gli occhi su mio fratello Christian "che vuoi?" sbuffai e ci dirigemmo alla classe poco più avanti. L'ora di economia passò in fretta e uscimmo per andare in classe di Storia del Soprannaturale. La nostra era una scuola particolare, si chiamava Nightmare High School e ospitava diverse specie di creature. Dovevo ancora capire cos'era la piccola Morgana. Entrammo e ci sedemmo ai nostri banchi. Immediatamente, una ragazza si piazzò davanti a noi "ciao ragazzi" alzai la testa e vidi dei jeans strettissimi, una camicetta sbottonata e capelli neri. Non la guardai in faccia ma notai comunque la tonnellata di trucco sulla. Sbuffai quando si mise seduta sul mio banco sporgendosi in avanti poggiando il peso sulle braccia. Sbuffai di nuovo a quel gesto per mostrare il suo davanzale di plastica duro come roccia. Sicuramente i seni della piccola Morgana erano soffici e meravigliosi da toccare. Il maglioncino che portava non aveva una scollatura abbondante, ma sottolineavano un seno meravigliosamente florido "hey, mi stai ascoltando tesoro?" la voce della tipa mi fece trasalire come un chiodo che gratta sul vetro. Orribile. La tipa si sporse un po' ed ebbi davvero paura che la camicetta si strappasse. "Mi chiamo Rachel" notai che mio fratello cercava di non ridere e lo fulminai "chi te l'ha chiesto?" domandai con voce atona senza guardarla "be', tutti mi conoscono e non vorrei che tu ti senta...insomma..." sbuffai (ancora) e inspirai. L'odore di profumo e di Vampiro mi fece rabbrividire. Era una combinazione disgustosa "senti, io non sono fidanzata te lo assicuro e pensavo che potremmo..." la sua voce venne eclissata da un dolce profumo di vaniglia. Morgana Coy entrò in classe e si fermò quando vide che la tipa le stava bloccando la strada. Guardai la tizia che non recepì il messaggio."Fai passare" dissi alla tipa e lei si girò. Fece una smorfia e tornò su di me "allora, stavo dicendo..." mi alzai e Christian fece lo stesso. Scansai la tipa e sorrisi a Morgana "ci rivediamo" arrossì, ma nei suoi occhioni neri si accese una piccola fiamma. Sorrisi prendendola per mano e la portai alla seconda fila di banchi "ti dispiace sederti vicino a me?" chiesi innocente come un ladro e lei arrossì ancora "no, certo che non mi dispiace ma posso sapere perché?" era così dolce ed innocente. E non aveva scampo. "Vedi, tu mi piaci davvero tanto e non voglio che quella statuetta di silicone mi si sieda vicino per importunarmi" fece un piccolo sorriso e si mise seduta al mio fianco. La mora ci passò davanti e fulminò Morgana, poi mi sorrise e si mise seduta davanti a me. "Che figlia di troia" bisbigliò Morgana e quando la guardai sorpreso divenne una vera e propria fragola. Scoppiai a ridere e lei si rilassò "tu devi essere la ragazza che ha sciolto la calotta polare che era mio fratello" disse gioviale Christian porgendole la mano attraversando il mio spazio personale. Morgana strinse la mano di mio fratello "be', riguardo alla calotta polare non ne sono sicura perché non sembra un ghiacciolo comunque sono Morgana Coy" sorrisi alla sua parlantina, felice del fatto che avrei sentito molto spesso la sua voce. Osservai i suoi fiammeggianti capelli, i suoi occhioni neri e il suo sorriso timido. Si, la mia vita non faceva più così schifo.
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Il Bacio Del Diavolo
WilkołakiMorgana Coy è una ragazza semplice, estroversa e dolce. Frequenta la Nightmare High School e trova del buono in tutti e non sa odiare. Questo fino a quando il suo fidanzato non la tradisce con sua madre, e la madre di Morgana sapeva che era il fida...