POV MORGANA
Entrai nella mia stanza e posai la borsa sulla sedia della scrivania che aveva sette strati di roba sul ripiano. Quaderni, penne, libri, matite, il computer, il caricabatterie e altri quaderni, altri libri e un dizionario. Guardai il resto della stanza: deplorevole. La sedia era coperta di vestiti, il letto aveva tutte le coperte ammucchiate, un cuscino stava per cadere, i libri di scuola sparpagliati in un angolo e le scarpe sbucavano da ogni angolo. Chissà com'era la camera di Sabìn. Sicuramente tutta ordinata e perfetta, con il letto rifatto e i vestiti piegati, le scarpe al loro posto e la scrivania una superficie liscia e piana, senza una catena di monti sopra. Mi accigliai pensando che stavo ancora pensando a lui. Come potevo non farlo? Quegli occhi blu e il sorriso luminoso mi avevano catturata subito facendomi dimenticare il suo precedente atteggiamento freddo e atono. Aveva perfino scacciato la Somma Troia e questo era proprio il massimo. Mi misi seduta sul letto e sbuffai. Ero stata una cretina. Lui era stato così simpatico e socievole e io non avevo fatto altro che arrossire e balbettare risposte, come quando a lezione mi aveva sfiorato il collo con la punta delle dita mentre si alzava per andare alla lavagna. Aveva risolto un'espressione algebrica senza fermarsi un attimo e l'aveva pure fatta bene. Oppure quando aveva spiegato al fratello alcune regole e io mi ero incantata ad ascoltarlo, a sentire la sua voce calda e grave, le sue labbra morbide e piene che mi invitavano a sfiorarle con la punta delle dita e i suoi occhi azzurri. La Somma Troia ogni tanto si girava e lo guardava maliziosa e con finta innocenza, poi mi guardava come se avesse voluto farmi fuori e si girava, ma Sabìn non l'aveva mai calcolata, e ogni volta mi sorrideva e si girava con tutto il busto verso di me. Da quando aveva risolto quella maledetta espressione a quando aveva bellamente ignorato Rachel un mantra si era ripetuto nella mia testa: l'intelligenza è sexy. Sabìn era sexy, ma quando non aveva a che fare con me cambiava come il giorno e la notte. Ogni volta che qualcuno che non era suo fratello lo aveva chiamato diventava un pezzo di ghiaccio impassibile e apparentemente senza emozioni. Freddo, ma educato, impassibile ma con una punta di fastidio negli occhi blu. Poi, come se niente fosse, cominciava a parlare con me e tornava ad essere l'adorabile ragazzo sexy senza alcuna traccia di freddezza o fastidio negli occhi. Qualcuno bussò alla mia porta e andai ad aprire. La Somma Troia mi sorrise e si mise le mani sui fianchi "ciao Morgana" disse sorridendo e io inarcai un sopracciglio. Rimasi in attesa per sessantasette secondi prima che parlasse "non è evidente il motivo per cui sono quì?" chiese e io la guardai dall'alto verso il basso "a meno che tu non voglia farmi una lap-dance non so perché sei qui" risposi e lei sbuffò "ovvio, sei così stupida...comunque voglio dirti di lasciare perdere il nuovo arrivato" sorrisi cercando di trattenere una risata "non sai nemmeno il suo nome" ridacchiai e lei assottigliò gli occhi "certo che lo so" si difese e io incrociai le braccia "come si chiama?" chiesi appoggiandomi allo stipite della porta e lei alzò il mento "che ti interessa? Ti ho detto che la sua conquista spetta a me" sospirai "quindi?" chiesi e lei arrossì "devi stare lontana da lui" sbadigliai "quindi?" strinse i pugni "vedi di capirmi quando parlo" mi stiracchiai "quindi?". Era chiaramente sul punto di esplodere, ma in quel momento una voce alquanto eccitante mi chiamò. Ci girammo entrambe e guardammo Sabìn venire verso di noi in tutta la sua gloriosa bellezza. La Somma Troia sorrise e si fece avanti "ciao, io credo che noi..." Sabìn mi sorrise senza guardarla "hai da fare? Perché in teoria dovrei mettere a posto la camera con mio fratello" feci un sorrisino e i suoi occhi si illuminarono "e perché sei qui?" domandai sapendo già la risposta "se gli dicessi che sono stato attirato nella trappola di una determinata bella ragazza potrebbe anche risparmiarmi" arrossii ovviamente e lui sorrise ancora di più. "Quale bella ragazza?" chiesi innocente e lo vidi percorrere il mio corpo dal basso verso l'alto facendosi sempre più torbidi "tu ovviamente". La mia amica sotto la cintura espresse la sua opinione contraendosi. "Certo" mi prese la mano e una scossa mi percorse il braccio fino al cervello e dritta verso il cuore. Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi blu caldi e profondi "andiamo" disse e io mi sentii persa mentre quei due zaffiri mi entravano dentro. E senza doppi sensi. Lo seguii fuori dalla scuola. Il tempo prometteva bene anche se non c'era la luce del sole "allora, le vacanze di Natale non sono molto lontane, dove andrai?" chiesi facendolo sorridere e cercai di ignorare il fatto che le sue dita stavano accarezzando la mia mano "andrò a casa con Chris, mia madre e mio padre sono fissati con il Natale e in più ci saranno anche i miei nonni e le zie che non smetteranno di strizzarmi le guance perché sono incredibilmente morbide e spupazzose" rimasi incantata da quei pochi elementi così belli. Io non avevo avuto la fortuna di avere una famiglia così bella, o almeno fino ad un certo punto "tu invece? Che farai a Natale?" cosa farò a Natale? "Non lo so, probabilmente andrò a casa anche io" mentii spudoratamente e lui accennò un sorriso che non coinvolgeva gli occhi. Continuammo a passeggiare mano nella mano, in un silenzio assordante che mi feriva le orecchie. D'un tratto, Sabìn mi fece girare e mi ritrovai sovrastata dalla sua altezza imponente "che hai piccolo topolino? Mi piace chiamarti così, ti sta bene, ma adesso rispondi alla mia domanda" battei le palpebre e a sentire quel nomignolo pronunciato in modo così dolce il mio cuore saltò un battito "niente" risposi in fretta e lui mi diede un buffetto sulla punta del naso "ne sei sicura topolina?" sorrisi e annuii, ma una scintilla nei suoi occhi mi fece capire che aveva intuito la mia bugia. Era preoccupazione quella cosa che brillava laggiù, nel profondo di quegli occhi così belli? Sarebbe stato bello, ma ero abbastanza diffidente nei confronti dei ragazzi a causa di quel deficente scopa-mamme. Ma Sabìn era così dolce, gentile, intelligente, bello...strinsi le labbra pensando che a causa della mia paura non sarei riuscita a godermi la compagnia di quel ragazzo stupendo "un ragazzo ti ha fatto male vero topolina? Prima che tu me lo chieda no, non leggo nel pensiero, sono solo molto intuitivo e no, non devi parlarne, ma devi smettere di pensarci o non vivrai mai".
POV SABIN
Mi fissò con i suoi occhi neri per quella che mi sembrò un'eternità "che cosa sei tu?" l'ultima domanda che mi sarei aspettato. In teoria sarebbe una domanda impertinente e molti la riterrebbero maleducata, ma c'era talmente tanta innocenza in quegli occhi che non potei evitare di scoppiare a ridere. Arrossì all'istante e il suo profumo di vaniglia si fece più intenso facendomi rabbrividire "sono un Lycan" sgranò gli occhi e schiuse le labbra "davvero? E che ruolo hai nel tuo clan? In quanti siete? Ci sono tanti bambini? Di che colore è il tuo pelo? E..." la interruppi con un dito sulle labbra. Si zittì all'istante e mi guardò battendo le palpebre "si, davvero, sono l'Alpha, siamo in tanti, ci sono molti bambini, il mio pelo è nero e poi non so qual'è la tua prossima domanda" levai il dito da quelle labbra morbide e la presi per mano. Ricominciammo a camminare in silenzio. Potevo quasi sentire le rotelline girare in quella testolina rossa. Rimuginò in silenzio per una ventina di minuti prima che esplodesse in altre domande "ma se sei l'Alpha come mai vieni a scuola? Non dovresti essere un tantino più vecchio? Che cosa devi fare per il clan? Hai molte responsabilità? E poi..." posai di nuovo il dito sulle sue labbra "sono l'Alpha perché sono il più forte, devo fare tante cose per il clan e vengo a scuola perché devo finire" rimase zitta ancora un po', e fece per dire altro quando la interruppi "e tu? Cosa sei?" arrossì vistosamente e sorrisi. Di nuovo. Mi meravigliai del fatto che la faccia non mi facesse ancora male. Morgana mi regalò un piccolo sorriso "sono una Fenice". Spalancai gli occhi e lei ridacchiò. Mi si fermò il cuore "davvero? Una Fenice? Una di quelle che muoiono e risorgono?" rise apertamente e i suoi occhi si illuminarono e mi sembrarono delle gemme di onice "si, davvero, sono una Fenice che muore e risorge". "E dimmi, non centra niente con le Fenici e i Lycan ma vorrei proprio sapere cosa pensi dei dolci" dovevo sapere. Se era davvero l'amore della mia vita dovevo ottenere quella fondamentale risposta. "I dolci andrebbero mangiati tutti i giorni senza pensare di ingrassare...per questo esiste la ginnastica" Le presi la mano e l'attirai a me. Sentii immediatamente i suoi seni morbidi e prosperosi premere contro il mio petto. Le circondai la vita con un braccio e affondai l'altra tra i capelli. Lei inclinò la testa all'indietro e la baciai.
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Il Bacio Del Diavolo
Manusia SerigalaMorgana Coy è una ragazza semplice, estroversa e dolce. Frequenta la Nightmare High School e trova del buono in tutti e non sa odiare. Questo fino a quando il suo fidanzato non la tradisce con sua madre, e la madre di Morgana sapeva che era il fida...