Capitolo 19

8.1K 354 17
                                    

POV MORGANA 

"Svegliaaaaa" strillò una voce fastidiosa e familiare. Mio padre era sempre più scemo. Sabìn diventava una belva se non si svegliava con calma, infatti la seconda voce che risuonò nella stanza fu la sua e si espresse in una meravigliosa espressione di apprezzamento: "VAFFANCULO!". Detto questo si rimise a dormire circondandomi la vita con un braccio. " Vedo che ti fai ogni giorno più educato, specialmente nei confronti di tuo suocero...piccola, dolce palla di pelo" disse mio padre arcigno, e io soffocai una risata "e tu, so che sei sveglia! Perché non mi difendi dal tuo ragazzo?" a quel punto scoppiai a ridere e Sabìn si accoccolò contro di me come un enorme, adorabile cucciolo. Aprii gli occhi  e trovai mio padre che mi fissava, in piedi in mezzo alla camera "papà, che ore sono?" chiesi accarezzando la schiena nuda di Sabìn. Oddio...anche io ero nuda sotto alle coperte! Mentre mio padre guardava l'orologio, mi nascosi sotto Sabìn. "Sono le sei e mezza del mattino" disse impaziente mio padre e io strabuzzai gli occhi "e tu vieni a svegliarci a quest'ora?" sibilai infuriata "aspetta in cucina, ti raggiungiamo li" non specificai l'ora in cui saremo scesi, ma lui scese in cucina senza chiedere niente. Scossi la spalla di Sabìn cercando di essere il più delicata possibile. Mugugnò qualcosa e si rannicchiò ancora di più contro di me. "Sabìn...dai Sabìn svegliati, mio padre ci aspetta in cucina" lo sentii sbuffare contro il mio collo e poi, come per magia, alzò la testa e mi fissò con due occhi blu strabuzzati e assonnati "ma perché tuo padre deve sempre venire a rompere i coglioni?" disse con tono assonnato e innocente. Sorrisi e cercai di alzarmi, ma il peso della mia dolcissima palla di pelo me lo impediva "dai, dobbiamo alzarci" dissi cercando di scivolare fuori dal letto, ma il sorriso accattivante e malizioso di Sabìn e la sua erezione imponente contro il basso ventre me lo impedirono "vuoi davvero alzarti?" chiese tracciando una linea leggera sul collo con la punta del naso. Rabbrividii e mi sentii leggermente...stordita. "Sabìn...mio padre è..." mi scappò un lamento quando ruotò i fianchi e le nostre intimità si incontrarono. Sabìn alzò la testa dal mio collo, che stava mordicchiando diabolicamente, e mi baciò la punta del naso "dimmi" quella voce roca e sensuale mi stese "se non vuoi essere sballottolata qui possiamo andare nella doccia" disse a bassa voce per non farsi sentire da mio padre. Arrossii fino alla punta dei capelli e, senza lasciarmi il tempo di dire qualcosa, mi trascinò in bagno.

"Allora, perché sei venuto a rompere a quest'ora?" chiese Sabìn con la sua delicatezza da ippopotamo. In risposta, mio padre si lasciò andare contro lo schienale della sedia, si stiracchiò per ben due minuti, sbadigliò, si sfregò gli occhi e si sistemò la camicia immacolata. Tutto sotto lo sguardo omicida di Sabìn, il quale non era famoso per la sua pazienza. "Stai diventando verde..." gli feci notare e lui mi fulminò. Ridacchiai, accompagnando il sorrisetto di mio padre che cominciò a parlare "allora, ho due notizie: uno, non dovete preoccuparvi del tizio ammazzato perché è solo un modo per distrarvi; due, tua madre ti sta cercando". Mio padre si alzò e rovistò tra la frutta finché non trovò una pesca matura, poi la lavò e diede un morso da...drago. "Quindi che cosa dovremmo cercare?" chiese Sabìn regalandomi una coccola sul fianco. "Allora, la popolazione dei draghi è intenzionata a seguirti Morgana, ti considerano la principessa indiscussa e ti adorano, ma un gruppetto di fanatici vuole un drago puro sul trono, e vogliono farti fuori" disse il mio caro padre, prima di dare un altro morso alla pesca. Mi protesi sul tavolo e parlai "tralasciando il fatto che vogliono farmi fuori, come fa la popolazione dei draghi a conoscermi?" la mia domanda era più che lecita. Non erano mica degli stalker? Sperai proprio di no, perché le parole "drago" e "stalker"  erano una combinazione micidiale. Mio padre fece spallucce "perché da quando ti ho trovata c'è sempre qualche mia spia a controllarti e riportano foto o video che naturalmente, quegli impiccioni adorabili, hanno visto in qualche maniera bifolca" battei le palpebre sorpresa. Non mi ero nemmeno accorta che delle spie ninja mi stavano controllando "sono uomini fantastici" ammiccò fiero e io alzai gli occhi al cielo. "Comunque, il capo di questo gruppo di fanatici si chiama Richard Pinnet e la base segreta, mi vergogno a dirlo, è casa dei suoi genitori defunti" mi disse noncurante e, in effetti, anche a me venne un tantino da ridere "ma in sostanza che dobbiamo fare?" chiesi quella sera, accompagnando mio padre alla porta. Lui mi rivolse uno sguardo allegro "tu devi solo stare attenta e sempre appiccicata alla tua palla di pelo, io e i miei uomini provvederemo a Pinnet". Cosa?! "Ma papà, non puoi chiedermi di stare ferma a fare niente!" "non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando" feci per ribattere, ma lui divenne così serio che mi zittii. Quando parlò, la sua voce era seria e inflessibile "tu sei la futura regina dei draghi Morgana, non posso permettere che tu corra dei pericoli, adesso va da Sabìn e godetevi la serata, ci vediamo" mi diede un bacio sulla fronte e sparì nella notte. Chiusi il portone e mi girai per andare da Sabìn, ma lui era già li, in fondo al corridoio, che mi fissava accigliato. Sbuffai e feci scattare le serrature del portone. "Hai ancora fame?" chiesi abbracciandolo e lui scosse la testa. Grazie al cielo, perché si era mangiato tre cheesburger giganti con tre porzioni di patatine, due gelati e una pesca. "Devo fare ginnastica adesso" disse pacato e io mi accigliai "cosa?". Il suo sorrisetto non aveva niente di buono, infatti mi ritrovai in camera da letto nel giro di cinque secondi. Ridacchiai e ammiccai verso di lui, che si stava spogliando "sei sicuro di farcela? La digestione fa venire sonno, non è che mi crolli addosso mentre..." la sua occhiataccia mi fece zittire. Ovviamente, non si addormentò.

Il Bacio Del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora