POV MORGANA
Mi svegliai avvolta dal calore. I miei muscoli erano rilassati e tra le gambe avevo un piacevole indolenzimento. Cercai di stirarmi, ma potevo fare davvero poco avvolta com'ero dal corpo di Sabìn. Sentivo il suo respiro contro l'orecchio e il suo corpo era meravigliosamente eccitante. Mossi un po' i fianchi e sentii qualcosa di duro e sorprendentemente grosso contro il sedere. Cercai di trattenere una risatina sentendo il suo brontolio. Girai la testa quanto potei e notai con sorpresa che stava ancora dormendo. Ruotai di nuovo i fianchi e lo sentii ancora più duro. Affondai i denti nel labbro inferiore e allungai una mano verso quello strumento di piacere. Lo accarezzai, e il suo sospiro contro l'orecchio mi fece rabbrividire. Lo strinsi tra le dita e i suoi fianchi si mossero in avanti ritmicamente. Non mi ci volle molto per capire che si stava scopando la mia mano. Se fosse stato sveglio lo avrebbe detto. All'improvviso, un'idea dolcissima mi balenò in testa e lasciai andare l'erezione. Il suo lamento di frustrazione mi fece scappare un risolino che trattenni a stento. Scivolai sotto le coperte fino ad avere di fronte quell'imponente erezione. Visto da vicino, era ancora più grosso. Spesse vene salivano lungo il fusto fino alla testa, da dove stillava una goccia di liquido. L'idea di dargli piacere mentre dormiva mi allettava talmente tanto che le mie labbra si schiusero e la mia lingua leccò quella goccia. Fece tutto da sola. Leccai da cima a fondo l'erezione e, incoraggiata dai suoi gemiti e dai sensuali movimenti dei suoi fianchi, lo catturai in bocca. Al primo risucchio, sentii un mugolio sonoro, e i fianchi si sollevarono istigandomi a continuare. Al secondo risucchio nel suo petto gorgogliò un verso simile a quello dei leoni. Al terzo risucchio aggiunsi un morsetto leggero. Al suo mugolio di piacere cominciai a succhiare davvero, con forza, e la mia lingua praticava cerchi in cima e ai lati. I suoi fianchi non si fermavano un attimo, i versi che gli uscivano di bocca mi incendiavano il sangue. Non riuscii a prenderlo in bocca oltre la prima metà. Non ero sicura di averla presa nemmeno la metà, grosso com'era. Ma quando venne, fu un orgasmo talmente intenso che alla fine crollò sul letto. Rimasi giù qualche secondo finché, preoccupata dalla sua mancanza di reazione, salii e lo guardai. Ma che cavolo! Stava ancora dormendo. Non sapevo se buttarlo giù dal letto o essere fiera di me stessa. Magari si era svegliato ma era svenuto. Sospirai, decidendo di tenere in considerazione la seconda opzione. Dovetti aspettare dieci minuti prima che si svegliasse. Quando aprì gli occhi, erano scintillanti e meravigliati. Batté le palpebre e si girò verso di me《mi hai fatto un pompino? Perché ti ho sognata e ho avuto un orgasmo memorabile》.POV SABÌN
Osservai Morgana girare per la mia cucina preparando la colazione. Il caffè stava salendo nella macchinetta e i pankake si stavano cuocendo sui fornelli. Avevo fame come un t-rex, ma vederla con addosso la mia camicia mi faceva sentire un altro tipo di fame. Quella camicia la copriva appena fino alle cosce. In effetti, quella camicia non mi entrava più da quando avevo tredici anni. Addosso a lei era una favola. Avevo indossato quella camicia tante volte, e chi avrebbe saputo che l'avrebbe indossata la mia compagna? La vidi portarsi i capelli su una spalla. Mise i pankake su un piatto e riempì le tazze con il caffè e il latte. Quando si girò, uno strano verso mi scappò vedendo il morso sul suo collo. Ripensando al dolce sapore con un fantastico retrogusto di cioccolato fondente del suo sangue mi venne voglia di morderla ancora. Mi sorrise e ripensai all'orgasmo di quella mattina. Mi aveva fatto un pompino talmente fantastico che non sapevo se era un sogno o la realtà.《Che si fa oggi?》chiese portando in alto le braccia per sistemare i capelli dietro le spalle. Strabuzzai gli occhi vedendo i seni nudi e floridi tirare il tessuto della camicia. Appena l'aveva messa avevo ridacchiato vedendo che le tirava sul seno. Porca miseria, sapevo anche che non aveva le mutandine. Si era fatta una doccia e profumava di vaniglia. Avrei voluto dare un leccatina a quella pelle, ma avevo considerato che una leccatina si sarebbe trasformata in una sessione di sesso ininterrotto. Mi sistemai sulla sedia e le sorrisi《prima di tutto ricambierò l'orgasmo di prima, poi dovremo rimanere in casa perché considerati i miei livelli di ormoni manca davvero poco e non vorrei perdere la testa in una piazza e montarti li in mezzo alla gente》dissi quelle parole con leggerezza, ma lei si immobilizzò sulla sedia. Smise anche di masticare. Mandò giù il boccone intero e mi accigliai《ma lo sai che ingoiare senza masticare fa male?》chiesi serio e lei mi fulminò《certo che lo so ma tu dovresti evitare di dirmi che rischi di montarmi in una piazza》inspirai una folata di aria calda proveniente dal suo corpo. Vaniglia. Si era eccitata. Porca miseria.《Cosa ti ha fatto eccitare? La parte dove dico che ti monterò o la parte della piazza?》addentai l'ultimo pezzo di pankake e finii il caffè. Le sue guance erano rosse e i suoi occhi brillavano. Sorrisi e mi alzai. Non fece in tempo ad alzare lo sguardo che l'avevo presa in braccio e portata sul divano. La stesi e slacciai la camicia che copriva le sue curve morbide. Slacciai i bottoni con lentezza, godendomi il suo ansimare sempre più forte ad ogni bottone slacciato. Separai i lembi e mi leccai le labbra di fronte ai suoi seni generosi con i dolci capezzoli già duri. Scesi giù verso il suo ventre accogliente e poi verso quel nido caldo e bagnato. Accarezzai i seni e si inarcò spingendo contro le mie mani. Mugolò quando succhiai un seno senza fretta, lentamente. Passai all'altro e succhiai entrambi finché non furono gonfi e ancora più belli. Tracciai un percorso di baci sullo stomaco e giù verso il ventre. Un giorno dentro quel ventre caldo sarebbero cresciuti i nostri figli. Guardai su e vidi nei suoi occhi un luccichio che mi disse che stava pensando la stessa cosa. Sorrisi scendendo giù, verso l'oggetto delle mie fantasie. Profumava di vaniglia in modo incredibile. Non cominciai in modo delicato come sicuramente si aspettava. Cominciai a leccarla gustandomela come se fosse una caramella. Le sue unghie si erano trasformate in artigli affilati che affondarono nella mia pelle. Alzai la testa e vidi che dietro le sue labbra i denti erano normali, ma visibilmente affilati. I canini allungati e gli occhi stretti. Occhi che si spalancarono. Occhi color ambra, due gemme di fuoco con la pupilla verticale e sottile. Occhi ostili. Mi afferrò la testa e spinse giù, verso il fulcro della sua eccitazione. Le sue gambe mi intrappolarono la testa e le mani mi tennero giù. Era dannate forte e l'unica cosa che potevo fare era provocarle un orgasmo atroce. La leccai con tutta la passione che avevo, la morsicai delicatamente e succhiai quella gemma gonfia di piacere. Alla fine trovai la vena dell'inguine e vi affondai i denti. Le sue grida di piacere accompagnarono l'orgasmo, le sue unghie graffiarono la mia cute e, prima di essere travolto dall'orgasmo, strisciai affondai dentro di lei. La martellai finché non venne una seconda volta, poi una terza e una quarta. Alla fine crollai su di lei sfinito. Il suo respiro affannato si fece lentamente più rilassato, e quando alzai la testa sorrisi vedendola mezza addormentata. Mi alzai e la presi in braccio, la portai in camera e mi sdraiai con lei tra le braccia. Sentivo il suo sorriso contro la pelle e le accarezzai i capelli《credo di averti restituito l'orgasmo》.
![](https://img.wattpad.com/cover/53068093-288-k549984.jpg)
STAI LEGGENDO
Il Bacio Del Diavolo
Loup-garouMorgana Coy è una ragazza semplice, estroversa e dolce. Frequenta la Nightmare High School e trova del buono in tutti e non sa odiare. Questo fino a quando il suo fidanzato non la tradisce con sua madre, e la madre di Morgana sapeva che era il fida...