-twenty-five-

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[N.b. è il penultimo capitolo della storia.]
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Remus.
Qualche mese dopo.
"Remus John Lupin! Mettimi giù immediatamente!" La sento esclamare. Me la isso sulle spalle e prendo a camminare diretto verso il lago.
Si muove parecchio e ci fa cadere a terra rovinosamente tre volte, seguite da risate.
Arrivo alla riva del lago e la sfido.
"E se ti buttassi in acqua?"
"Ti meno appena torno a galla se lo fai Remus, te lo giuro."
Tempo zero la butto in acqua e senza pensarci troppo mi butto seguendola.
Torno a galla e lei con me.
"Remus" mormora
"Dimmi"
"Vuoi morire vero?!" Esclama facendomi scoppiare a ridere. Afferro una sua mano e nuoto verso la riva.
Lascio la sua mano per tirarmi su, tornando con i piedi in terra nel vero senso della parola, e poi la tiro su.
Ora siamo completamente fradici.
Mi avvicino a lei lentamente e sgrana gli occhi. Le lascio un bacio sulla punta del naso e poi sorrido.
Questi sono i bei momenti, quelli semplici, quelli che contano.
I bei momenti non devono essere per forza felici, perchè nè io nè lei lo siamo, lo so.
Gandhi ha detto che qualunque cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia. Ripensando a questa frase mi avvicino a lei e la abbraccio.
Quando ci stacchiamo lei mi fa notare che è stato un abbraccio più lungo di quelli normali.
Le sorrido e incrocio le dita della mia mano con le sue, per poi tirarla verso di me, mentre mi dirigo verso l'entrata di Hogwarts.

La osservo dormire sul mio letto, con uno dei miei maglioni, che le fa da vestito, ci potrebbero stare tre Ninfadora là dentro, mentre sorride. Starà sognando qualcosa di bello.
Mentre mi appresto a fare le valigie mi ritrovo a sperare che stia sognando me, per poi darmi metalmente del grandissimo idiota e scacciare via quel pensiero.
Sento il letto cigolare e mi volto trovandola seduta, ancora avvolta dalla coperta, che si stropiccia gli occhi, come una bimba piccola.
"Per quanto ho dormito?" Mi chiede allarmata
"Due ore al massimo." La rassicuro. "È ancora pomeriggio." Aggiungo.
Si mette a giocare con un filo del maglione e io mi siedo affianco a lei.
Appoggia la testa sulla mia spalla e passa qualche minuto così, poi tiene le gambe incrociate ma appoggia la testa sul cuscino. Mi sdraio vicino a lei e allunga le gambe.
Chiude gli occhi e io prendo ad accarezzarle i capelli, senza più pensare a nulla, soltanto a quanto mi mancherà lei e all'errore che ho fatto innamorandomi di lei.

Come fai, piccola Dora, a darmi tutta questa dipendenza?

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