FREGHIAMOCENE

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-"Sara e a te come va in amore?"
-"mmmm nulla da dire, non sono innamorata..."
-"Mmm non me la racconti giusta tu"
-"Okai Okai, come te non riesco a trovarne uno giusto."
Passarono attimi di silenzio in cui si sentiva un piacevolissimo odore di mare.
-"Ballavo"forse potrei iniziare così questa storia.
Stavo ballando in metropolitana quando m'accorsi di tre ragazzi ubriachi che si stavano abbracciando e uno di questi stava cercando di baciare in bocca un altro.
"Che bella cosa" pensai, mostrare i propri sentimenti senza aver paura di essere giudicati da nessuno, soprattutto con tante persone attorno.
Arrivò la metro e contemporaneamente partì la nuova canzone di Adele, Hello, tra la mia playlist.
Decisi di salire nel loro stesso vagone, tanto non avevo nulla di meglio da fare, così lo feci.
Purtroppo scesero alla prima fermata, io, invece, sarei dovuto scendere alla terza e così il gioco finì lì.
Presi il posto di uno di loro e mi sedetti.
"Dio mio che bella voce ha Adele" dissi a tono alto, fregandomene delle persone accanto a me, perché così funziona Londra.
Stavo aspettando che tutte le persone scendessero, prima dalla metro, e poi che quelle che stavano aspettando di salire, entrassero, per poi ripartire verso casa.
Mi ritrovai davanti un ragazzo, probabilmente sulla venti inquina, aveva un fazzoletto in mano e gl'occhi, eran lucidi.
Stava trattenendo le lacrime, stava urlando in silenzio, stava urlando con il cuore.
Le porte si chiusero, la metro partì e io guardavo lui, ero come affascinata, ma lui, lui guardava il vuoto e stava morendo.
La canzone finì, ma decisi di rimetterla da capo, volevo capire cosa stesse provando.
So che pò sembrare stupido, ma volevo capire il potere della musica.
Lo guardai piangere con tutte le persone attorno che se fregavano, perché così funziona Londra.
"Piangevo" forse così potrei continuare la storia.
Lui  piangeva e io, con la musica fra le orecchie, facevo lo stesso.
Mi chiedevo come fosse possibile, come poteva qualcuno aver fatto star male un ragazzo come lui.
Esteticamente non era bellissimo, ad essere sincero, aveva quella piccola robustezza in più, ma poco m'importava.
Per me era bellissimo.
Era moro e aveva gli occhi azzurri come me, occhi color cielo immersi in un mare.
Lui non alzò quasi mai gl'cchi, li teneva bassi, voleva essere forte e quando non ce la faceva, li chiudeva.
Stava male, ma era bellissimo.
Non smisi di guardarlo nemmeno un secondo, scesi poco dopo, ma anche quando scesi, aspettai.
Non so esattamente cosa stessi aspettando, probabilmente speravo che lui scendesse, ma non fu così.
Le porte si chiusero, io stavo fuori, lui seduta e le nostre lacrime continuavano a cadere.
Alzò la testa e non so perchè, ma con le labbra simulai la frase "You're Beautiful"
Lui mi guardò, io lo guardai e mi sorrise.
Era bellissimo.
Ciò che voglio dirti Marta e' che: da qualche parte, in un momento non preciso e senza un vero motivo, qualcuno ci guarderà e ci dirà che siamo bellissimi, come ho fatto io a quel ragazzo.
Magari non ce lo dirà, ma ci sarà sempre qualcuno che lo penserà.
Perchè ognuno è bello a modo suo, ognuno è perfetto per qualcuno.
Lui era bellissimo e io ho avuto l'opportunità di dirglielo e di farlo sorridere.
Perchè perdere ancora tempo?"
-"Sarà tu hai ragione, quindi lascia stare tutti quei cretini che ti hanno spezzato il cuore.
Ci saranno dei giorni in cui non vedrai alcun motivo per andare avanti. Va bene. Ci saranno dei giorni in cui persino il pensiero di alzarti dal letto ti farà venire voglia di piangere. Va bene anche questo. Ci saranno dei giorni in cui non ti ricorderai nemmeno come si fa a piangere, o a sorridere, o a vivere, in cui la stanchezza ti peserà sulle palpebre e sulle ossa fino a schiacciarti. Ne avrai ogni ragione. Ma ricordati sempre che ciò che senti non dura per sempre. Che è tutto temporaneo. Che qualcuno, prima di te, ha provato quello che provi tu adesso, ed è sopravvissuto. Le foglie cadono ogni autunno, e soltanto perché non sei un sempreverde – soltanto perché anche tu sfiorisci, mentre altri riescono a non farlo – non vuol dire che tu sia sbagliato e che sia tutto finito. Va bene cadere. Va bene. Quando arriveranno quei giorni, ricorda le cose per cui vale la pena andare avanti, qualsiasi piccola cosa – il prossimo film in uscita, un amico che ti invita a uscire, il libro che non hai ancora letto. Ricorda che tutto prima o poi finisce, che il sipario prima o poi deve sempre calare su tutto. Lascialo calare sulle amicizie finite, sugli amori passati, sulla tristezza che ti stringe la gola, sulle cattiverie che ti hanno detto, sui tuoi sbagli, sui rimpianti, sulle parole che non avresti dovuto pronunciare, su tutte quelle piccole cose che ti pesano sulle spalle come macigni. Lascialo cadere su tutto, tranne che su di te. Mai su di te. Perché non lo meriti. Perché meriti di più di un sipario chiuso, di un copione finito in tragedia. Perché meriti di stare bene, e ti prometto, ti prometto che succederà e sarai felice di non aver deciso di lasciarti andare. Ti prometto che un giorno ti sveglierai e andrà tutto bene. Fino ad allora, tieni duro. Alzati dal letto quando sembra impossibile. Esci quando vorresti rinchiuderti dentro. Apprezza le cose belle quando vorresti solo piangere. È una bella vita, in fin dei conti, te lo giuro. È una bella vita. E tu la meriti."
-"Hai ragione..."
-"Faccio i complimenti a quei ragazzi che dicono "sono impegnato, la amo".
-"pochi"
-"Andiamo a prendere una granita verde?"
-"ma si, mi manca il verde della nostra granita"
-"Stasera vieni a fare un giro?"
-"chiederò ai miei...ma spero di sì Hahah"
-"Andiamo dai..."

SEI LA MIA DISTRUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora