SENZA TE, IL CIELO E' TRISTE

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Sono le 05:36 e il treno purtroppo non mi aspetta se tardo.
Prendo la borsa e mi precipito giù dalle scale facendo attenzione a non svegliare Tommaso.
Non mi piacciono gli addii, i saluti tra le lacrime, così presi un foglietto e gli scrissi:" Non è un addio, ma un soave arrivederci...ti prometto che un giorno sconfiggeremo la distanza.
Non sono mai stata brava a dire addio. Non per sempre, addio per poco. Per un po'. Forse un po' tanto. Non mi piace salutare le persone e rivederle dopo tanto. Stringerle tra le mie braccia, respirare poggiando la fronte nell'incavo del loro collo, memorizzare i loro profumi e poi ore dopo rimanere con del fumo nell'abbraccio. Come si dice addio? Come si fa a farlo senza rimpianti? Senza pensare che magari sarei potuta rimanere cinque minuti in più, in quell'abbraccio. O magari avrei potuto stringerti più forte. O forse avrei dovuto guardarti negli occhi un secondo in più, e notare se erano un po' lucidi o meno. O forse avrei dovuto urlartelo, che ti voglio un mondo di bene, piuttosto che sussurrartelo timidamente all'orecchio. Quindi come si fa? Come non ci si sente sbagliati? Come si può fare a meno di pensare a determinati occhi, sorrisi, profumi, per l'intera notte? E per i giorni a seguire?
Scusa se non ti ho salutato, ma sai che proprio non ci riesco...
Ti voglio bene...
Marta❤️".
Piegai il foglietto e lo misi sul comodino, vicino alla lampada con i pesci...
Lo guardai dormire e gli scoccai un bacio sulla guancia per poi uscire di casa e guardare le ultime tracce di quell'alba ormai finita.
Arrivata alla stazione feci attenzione alle indicazioni per arrivare a Gatteo Mare...mancavano 10 minuti, così mi sedetti su una murella e aspettai che le barre stessero per scendere  per far entrare il treno.
Le stazioni sono un posto magico, penso. Abbracci spezzati, baci dati al vento, treni che partono e arrivano come le persone nella nostra vita. Valigie. Grandi, piccole o di mille colori. Non ha importanza, questo, sai? Non credo che la domanda migliore sia "Cosa si portano dietro queste persone" ma "Chi." In ogni valigia c'è una persona importante, un segreto che non respira più, un pezzo di cuore. Un pezzo di vita, uno straccio d'amore.
Forse volevo partire o forse volevo semplicemente che arrivasse qualcuno.
Poi sento gridare il mio nome e vedo Tommy venirmi incontro ansimando .
-"Eh così non mi volevi neanche salutare" disse abbracciandomi con forza.
-"Che ci fai qui? Tra 2 minuti arriva..."
-"Volevo vederti ancora una volta e dirti che ieri è stato davvero fantastico"
Sorrisi dolcemente.
Lui si sedette affianco a me e subito iniziammo a parlare del più e del meno, come se eravamo nel nostro rifugio, vicino allo scoglio impiantato nel mare ed il rumore delle onde magnetiche...
-"Promettimi che appena salirò sul treno, tu ti volterai e te ne andrai..."
Dissi facendo scendere una minima lacrima e asciugandola poi con la manica.
-"Ma io...
Okay te lo prometto"
Disse rassegnato.
Poi un fischio...le barre si schiusero e l'auto parlante annunciò l'arrivo del mio treno...
Mi alzai con fatica, come se quello che avevo dentro potesse essere tanto pesante da farmi tardare.
-"Ci dobbiamo salutare..."
Disse con aria di sconfitta.
-"Prima di dirci addio, ricordati che sei stato importante..."
Lo guardai negli occhi e sentii che stava per piangere.
"Lo sei stata anche tu, e continuerai ad esserlo"
La sua voce tremava e a me le parole faticavano ad uscire.
-"...e che mi dispiace di essere così complicata"
-"A me dispiace di essere un casino"
Disse con la voce rotta, stringendomi a se' con forza.
-"Comportati bene Tommy...mi raccomando".
In quel momento avrei voluto piangere, ma forse fu l'orgoglio a non permetterlo.
-"Tu non bere troppo che poi stai male...e non farti mettere i piedi in testa da nessuno okay?"
" si certo ...e tu non fare troppo il pragmatico con le nuove ragazze".
Scoppiai a ridere, seguita a sua volta dalla sua risata...
In quel momento ci guardammo e forse capimmo quanto suonavano finte quelle risate...
Ridevamo per non piangere.
-"Tu tienili tutti a distanza fin quando non sai di poterti fidare davvero...ma ora basta raccomandazioni..."
-"Ricorda che ti voglio bene, per sempre"
-"Ti voglio bene anch'io Marta"
-"Addio allora"
"Arrivederci principessa, mi mancherai".
Quello fu un arrivederci che ebbe l'aspetto di un addio, ma che in realtà non avrebbe potuto mai esserlo.
Non si può dire addio a chi ti ha salvata e ti salva un po' ogni giorno.
Mi girai per l'ultima volta verso di lui, facendo scendere una lacrima e con la bocca gli mimai un "arrivederci", mentre con gli occhi gli dissi "grazie di avermi salvata ".
-"È solo un arrivederci, non un addio"
Mi gridò mentre stavo andando a sedermi vicino al finestrino.
Sorrisi e lo vidi lì sulla murella, incantato e forse ancora un po' intontito dal sonno.
-"La promessa...vai..." Dissi gesticolando.
Ma lui non se ne andò, anzi, si mise davanti al finestrino e lo appannò con il fiato, mentre io lo guardavo con una faccia a punto di domanda.
Poi iniziò a scrivere qualcosa...
"Hai notato che piove ogni volta che vai via? Anche il cielo è triste".
Stavo per rispondergli quando le porte si chiusero ed il treno parti' a gran velocità...
-"Addio, mi mancherai" dissi a voce alta,
Consapevole che non mi avrebbe sentita e che magari qualche persona mi avrebbe preso per matta...

SEI LA MIA DISTRUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora