RIALZARSI DALLE SCONFITTE

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Sono arrivata a Gatteo, il mio paese...
La brezza del mare mi invade ed io respiro a pieni polmoni.
Sento gridare il mio nome e subito mi ritrovo fra le braccia dei miei amici dello scorso anno...
Greta,Alessandra,Andrea,Manuel,
Michel,Luca,Daniele,Filippo mi guardano stupiti dicendo che sono diventata bella e grande.
Il mio sorriso però si spegne quando vedo Andrew abbracciato ad una ragazza...
Penso alle sue ultime parole, alle promesse, a quel libro che mi ha consegnato, al primo "ti amo" vero che ho detto guardandolo negli occhi, nella speranza che sarebbe servito a qualcosa....
Chiudo gli occhi cercando di dimenticare tutto, dalle risate alla tristezza che mi ha fatto vivere.
Lui  mi guarda profondamente e non distoglie lo sguardo da me...
Perché mi sta guardando? Perché cazzo?
Cosa vorrebbe che gli dica? Che sono felice perché è andato via, che sono contenta di vederlo insieme a lei? È questo che vorrebbe sentirsi dire? Vorrebbe essere sicuro che io stia bene anche senza di lui, vorrebbe essere sicuro di aver fatto la cosa migliore, la cosa giusta, ma per chi? Vorrebbe che gli dica esattamente ciò che penso? Penso che lui non abbia la minima idea di come sia amarmi, penso che lui non abbia nemmeno la lontana percezione del fatto che non posso dimenticarlo, non può nemmeno lui, nessuno può scappare da se stessi, non gliel'hanno mai detto? Penso davvero che lui sia un ipocrita, non credo che abbia  smesso di pensarmi, non credo che non senta la mia mancanza, glielo si legge in faccia ciò che prova.
Non è superbia, ma obbiettività, non sono niente di speciale , non ho niente di diverso dalle altre, tranne per il fatto di sapergli tenere testa, di fargli perdere la ragione, di essere sempre una grande stronza e di renderlo diverso, non migliore, diverso. E magari le dirà che non mi amava, le dirà che ero pazza, che volevo di più di quanto lui potessi darmi, e forse in parte è vero, ma le aspettative le aveva anche lui...le dirà che mi arrabbiavo spesso, che lo facevo  diventare matto. Non le dirà mai quanto ha insistito per avermi, nè le dirà mai che, in realtà, mi amava.
Adesso vuole assicurarsi di non avermi ferito e mi auguro vivamente che lui stia scherzando, nel caso contrario, invece, mi auguro che il karma non abbia nessuna pietà di lui.
Cos'altro vorrebbe che gli dica, cos'altro vorrebbe sapere, non che lui ne abbia più diritto, intendiamoci, non fa parte più della mia vita, ma sono curiosa di sapere cosa creda sia successo dopo di lui, sono curiosa di sapere di cosa si pente di più e cosa lo spinge a voler indagare su di me. La mia vita, dopo di lui, è continuata come sempre, forse con qualche lacrima in più e un vuoto enorme nel petto, ma me la sono cavata benissimo, certo non lo ho dimenticato, niente si dimentica, ci si abitua. Vedi? Non ho bisogno di lui, non avevo bisogno di lui nemmeno allora, ma lo volevo nonostante stessi così bene da sola, quindi, sì, vaffanculo sto bene. A volte mi manca ancora, ma non si deve preoccupare, mi consolo pensando che nemmeno io smetterò mai di mancargli ,non gli passerà mai, come non passerà mai a me. Quindi, gli vorrei ripetere, pensi di aver fatto la cosa giusta, per chi?
Chiudo però tutti i miei pensieri in un cassetto e mi volto dall'altra parte, con gli occhi pesanti senza dire una parola...
Anche questa volta in amore avevo fallito...
-"Marta, ti presento mio fratello Checco e il suo amico Fabio" dice Rosaria interrompendo quel silenzio assordante.
Stringo la mano ad entrambi, soffermandomi su Fabio...e' un ragazzo davvero bello, gli occhi azzurri, cresta bionda e un costume rosso che lo distingue dagli altri.
-"Ragazzi ora vado a lasciare in camera le mie robe, ci vediamo pomeriggio okai?"
-"Okai a dopo " dicono tutti in coro.
Fingo di sorridere e mi dirigo in camera a mettere nell'armadio i mille vestiti che mi sono portata.
Dopo un'oretta guardo la mia piccola opera che ho fatto e mi butto sul letto compiaciuta.
Sento il telefono vibrare così stoppo i mille pensieri e leggo il messaggio che mi è appena arrivato:
"Ciao sono Fabio,l'amico di Rosaria ed Annalisa..."
Rispondo ricambiando il saluto e sbadatamente mi parte la chiamata...
-"Ehi ciao non mi aspettavo che mi chiamassi..."
Molto in imbarazzo dico che ho sbagliato e mi metto a ridere per non so quale motivo...
-"Senti Marta, ti va se ci vediamo? Sono sotto il tuo albergo...scendi?"
Sento il cuore battere a mille, tanto da stupirmi di me stessa.
Accettai l'invito e mi precipitai giù dalle  scale gridando a mia madre che sarei uscita non so per quanto.

SEI LA MIA DISTRUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora