The other side of the table -Part One-

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-Spazio Autrice
Rega, vi adoro. Ho visto certi scleri per l'ultimo capitolo che mi hanno resa finalmente orgogliosa di me stessa.
Grazie.
Vi meritate un biscotto🍪
S-
Emma's P.O.V.
Rivedere Martin dopo un anno era stata la cosa più bella del mondo, volevo fuggire ma quando me lo sono ritrovato davanti ai miei occhi non ci sono riuscita, mi mancava troppo quell'abbraccio, quella sensazione che provavo solo con lui e per lui, mi era mancata. Finalmente dopo un anno di fughe da polizia, controllori e di documenti falsi, ero tornata a casa ed ero decisa a restare. E' proprio vero che è quando perdi qualcosa che capisci di tenerci in relatà così tanto.
Però adesso avevo parecchio lavoro da fare, non solo spiegare ai miei e alla polizia dove sono stata per un anno e cosa ho fatto ma anche togliere quei due dai guai in cui si erano cacciati, avevano entrambi un odore orribile di alcool e droga, che mi fece ricordare com'erano quando gli conobbi un anno e quattro mesi fa.
"Signora Sharman, siamo Louis e Martin...abbiamo una sorpresa per lei"
Mamma era stranamente a casa, la casa era splendida, avevano comprato dei mobili e un televisore nuovo e c'era un odore fantastico di biscotti appena fatti...cavolo quanto mi era mancato quel posto.
"EMMA"
Mi stritolò e pianse tantissimo, le preparammo un thè per calmarla e poi avrebbe chiamato la polizia, e sarebbe stata l'ora degli interrogatori, degli accertamenti e chi più ne ha più ne metta. Non volevo raccontare ciò che mi era successi, volevo solo dimenticare, forse è anche per questo che ho deciso di smetterla con le fughe, lui mi avrebbe trovato comunque, almeno qui a casa sarei stata al sicuro.
"Louis, chiama il Detctive Brown è salvato nei preferiti"
L: E' il detective Brown?
DB: Si sono io
L: Emma Sharman è tornata, è a casa sua.
Giurai di aver sentito il Detective imprecare dall'altro capo del telefono; Louis chiuse la chiamata e disse che la squadra sarebbe arrivata a momenti per farmi delle domande e che con loro ci sarebbero stati anche tre medici, per eventuali accertamenti sulla mia salute.
In meno di cinque minuti la casa si riempì, di poliziotti. Avevano un trilione di domande da farmi a cui ero costretta a rispondere,anche se non ne avevo affatto voglia.
"Signora Sharman, nonostante qualche graffio qua e la sua figlia gode di ottima salute. Non sembra nemmeno denutrita"
"Bene, allora la posso portare in centrale"
"CHE COSA NO"
Sbraitò Martin
"LASCIATELA RIPRENDERE E ADDIRITURA LA DOVETE PORTARE IN CENTRALE LA STATE TRATTANDO COME UNA CRIMINALE"
"Amico, calmo qua nessuno tratta come una criminale Em"
"Invece si, e non mi dire di stare calmo"
"Ragazzino, vai a studiare e fatti un futuro. Magari trovati un lavoro decente e non venire a me a dire come fare il mio lavoro. Perciò la signorina Sharman viene in centrale con noi"
Louis tappò la bocca a Martin prima che potesse dire qualcosa
"Meglio andare"
Non volevo che se ne andassero, volevo che restassero con me. Ma non ero io a volerli fuori dai piedi ma il detective Brown,nemmeno mia madre voleva che se ne andassero.
I miei migliori amici se ne andarono, anzi vennero cacciati dagli agenti; che premevano perchè se ne andassero, mi caricarono sul sedile posteriore della volante della polizia e con le sirene accese mi portarono in centrale, sembravo veramente una criminale.
Mi portarono in centrale, orde di giornaliti stavano già là davanti,tutti volevano scrivere la storia della solita ragazza depressa fuggita per poi tornare per stare al centro dei riflettori, così mi avrebbero dipinto, ne sono sicura.
Mi scattarono circa cinquanta foto contemporaneamente e il flash mi acceccò, odiavo le fotografie,odiavo essere fotografata
Il detective Brown mi portò, nella sala degli interrogatori; sembrava appena uscita da una serie tv anche se dubito che l'agente Gibbs mi avrebbe fatto un interrogatorio alla Gibbs.
Mi fece sedere lì dove si siedono i sospettati, prese il mio fascicolo e cominciò  a farmi domande
"Ti chiami Emma, giusto?"
"Si è esatto"
"Sei scomparsa la notte del 11 Ottobre, abbiamo ritrovato il tuo telefono totalmente azzerato da qualsiasi  informazione sul tuo conto o su dove potessi trovarti in un cassonetto ad Hollywood, mentre il tuo Ipod anche esso totalmente azzerato a Beverly Hills. Non volevi farti trovare vero?"
Non risposi mi limitai ad abbassare lo sguardo
"Emma lo sai che dovrai dirmi cosa è successo, perchè altrimenti te le dovrò tirare fuori io e non ne ho intezione"
"Detective Brown lei non può svolgere interrogatori violenti su di me, uno perchè sono una minore, sono una ragazza e lei certo non vorrà essere nei guai con la giustizia per aver importunato una ragazza minore per giunta"
"Ragazzina, è un anno che lavoro su questo caso...Non ho dormito la notte per trovare delle risposte. Ora se non ti dispiace pretendo di averle"
"Vuole le risposte?"
"Si"
"Allora, sono..."
Dovevo trattenere le lacrime e nascondere la verità. Solo così Martin sarebbe stato al sicuro dalla verità e da lui.

Superhero-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora