-Spazio autrice
Allora, miei cari lettori, so che non ve lo aspettavate ma ho un capitolo per voi e dato che veniva lunghissimo ho deciso di dividerlo in due parti
S-
P.O.V. EMMA
Nonostante quello che era successo ieri, non avevo cambiato idea: dovevo andarmene. Lo facevo per loro due per proteggerli da quello che mi era successo; mi si spezzava il cuore all'idea di lasciare Martin e Lou non gli avevo ancora tirati fuori completamente dai guai, sapevo che c'erano delle prove o dei modi per incastrarli e dovevo fare in modo che quelle prove scomparissero, e dovevo anche fare un'altra cosa, ne andava del mio orgoglio. Perchè c'era una persona che doveva guardare in faccia alla realtaà perchè per troppo tempo mi aveva guardato dall'alto in basso per troppo tempo aveva creduto di essere migliore di me ed era l'ora di distruggere quello smisurato ego che si ritrovava.
Andai a scuola, quando entrai in quel corridoio dopo un anno mi guardavano tutti, non ero più quella invisibile, ero quella al centro dell'attenzione, quella che guardavano tutti quando passava per i corridoi.
Il mio armadietto era rimasto lo stesso nessuno aveva preso il mio posto. C'era una specie di memoriale, migliaia di bigliettini attaccati a persone che probabilmente mi dicevano che ero la migliore e che sentivano la mia mancanza e cosa varie, persone che avevano fatto finta per anni davanti ai bulli di questa scuola quando seminavano terrore per i corridoi.
C'erano due bigliettini che mi interessavano però: quello di Martin e quello di Lou. Staccai i due fogli e li misi all'interno dell'armadietto mancavano cinque minuti all'inizio delle lezioni, probabilmente Martin e Lou erano in ritardo, come loro solito. Ma lei sarebbe arrivata a breve
Arrivò lei seguita dalle sue amiche, erano stranamente le stesse delli scorso anno, solo che entrambe avevano una faccia stanca e estremamente seccata. Come tutti, loro erano le prime ad odiare Amber solo che tutti la temevano e nessuno aveva il coraggio di dirle le cose in faccia
"Quella troietta sarà scappata e poi riapparsa magicamente solo per stare al centro dell'attenzione, lei e il suo fidanzatino e il friendzonato" disse ad alta voce, ad una delle sue due minion, probabilmente si tratta di Amber #2
A quelle parole esplosi
"Amber, sai una cosa è l'ora che qualcuno ti dica la verità"
"Io so già la verità"
"Davvero, allora sai che qua ogni singolo alunno, insegnante, consulente di questa scuola ti trova estremamente insopportabile, comprese le tue due minion. Che sai hanno un nome Jane e Clary, e non sono le tue due schiavvete personali. Anzi qui non lo è nessuno. Nessuno è meno importante di te siamo tutti uguali, tutti agli occhi di ogni professore siamo studenti, come loro sono professori ai nostri e davanti a dio siamo tutti uomini. Non importa se sei ricco povero, gay, transgender. Non importa siamo tutti uomini e siamo diversi e tutti siamo un capolavoro. E tu non ha il diritto di fare così con noi solo perchè ti credi più importante degli altri, non hai il diritto di far sentire gli altri un errore, un schifo perchè nessuno lo è. Siamo tutti un bellissimo puzzle di differenze ed è questo che rende il mondo un posto bellissimo.
Perciò Amber la devi smettere perchè non sei nessuno per far sentire le persone come hai fatto sentire me e a tutti quelli che si sentono così non siete un 'errore, non avete niente di sbagliato. Siete tutti un capolavoro ed è quello che c'è dentro che importa non quello che c'è fuori"
Il mio discorso finì con un applauso generale, anche da parte di Jane e Clary. Amber mi guardò carico d'odio e se ne andò via. Un anno fa avrei avuto paura di lei, mentre adesso non me ne fregava niente. Finalmente qualcuno le aveva detto la verità
"E brava la mia sorellina. Qualcuno doveva dirle come stavano le cose.Ora sei il nuovo idolo degli studenti"
"Non esagerare Lou. Martin?"
"Io non esagero. Ieri ha fatto tardi, è rintanato a dormire in infermeria"
"Certe cose non cambiano mai"
"Ti accompagno in presidenza?Amber ti odia ancora di più, hai bisogno di una guardia del corpo"
"No faccio da sola. Tu vai in classe, ci vediamo a pranzo"
Andai verso la presidenza quando sentì qualcuno piangere, nel ripostiglio del bidello, aprì la porta e mi ritrovai una versione fragile di Amber Riley nascosta a piangere nel ripostiglio del bidello
"Amber...non volevo"
"So che volevi dire quello che mi hai detto. Si sentiva dal modo orgoglioso in cui hai detto ogni singola parola...e ogni parola era vera"
"Sai perchè ti ho detto tutte quelle cose dal primo giorno del liceo, in cui ti ho visto mettere piede qua dentro. Perchè sei l'esatta copia di Zoe, dolce, carina, brava a scuola...perfetta come Zoe. L'ho sempre inviadiata dal primo giorno in cui l'ho vista, era popolare, brava a scuola e amata da tutti allo stesso tempo e vestiva bene. Perciò quando sei arrivata qua dentro mi sono promessa di batterti sempre perchè sapevo di non poter batter Zoe e poi diciamoce Martin ha sempre avuto un debole per te e questo mi faceva imbestialire...forse è tardi ma vorrei chiederti scusa"
"Amber...non credevo"
"Non è colpa tua se assomigli a tua sorella"
"Però grazie,sei stata la prima a dirmi la verità in faccia, davanti a tutti perciò ti ringrazio e se vuoi, se un giorno avrai la forza di perdonarmi potremmo anche essere amiche"
Non potevo crederci che Amber mi stava offrendo la sua amcizia
"Certo..."
Anche se sapevo che non saremmo mai state amiche, io sarei scomparsa il giorno seguente ma lei non lo avrebbe saputo.
Aiutai Amber ad alzarsi, era molto più alta di me con quei tacchi
"Non capisco come fai a camminare con questi cosi; sembrano un meccanismo di tortura medievale"
"Infatti ho vesciche dovunque e odio queste scarpe"
Una cosa l'avevo fatta, avevo aperto gli occhi ad Amber ora mancava solo un'altra cosa da fare ed era la più difficile è pericolosa e se avessi sbagliato probabilmente tutta la mia copertura sarebbe saltata.
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Superhero-Martin Garrix
Hayran Kurgu"Em, non ti abbandonerò mai" aveva detto "Per sempre"aveva promesso "Em, sorridi che sei bellissima" aveva detto Cazzate Ogni cosa era stata una cazzata...